Il Veterano

[Add. per Ryuu e Takeshi]

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  1. Yusnaan
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    Il veterano

    Allenamenti e Distrazioni


    Durante gli esercizi, dopo già un bel po' di tempo che erano in viaggio, il giovane kiriano si rivolse a Ryuu per fare un po' di conoscenza, per niente una cattiva idea, dato che avrebbero dovuto collaborare e che così avrebbero potuto anche ingannare un po' il tempo in attesa dell'arrivo. In fondo cinque ore erano tante ed il genin cominciò un po' ad annoiarsi, dopo che ebbe già imparato bene o male ad usare il chakra per far attaccare armi al suo corpo, quindi, con la dovuta calma e prudenza, si voltò verso di lui girandosi nella direzione opposta.
    Ah, si, è una buona idea. Gli rispose, mentre eseguiva le manovre per cambiare postazione.
    Il ragazzino sembrava un tipo sveglio e a Ryuu fece piacere che avesse voglia di socializzare con il proprio compagno di squadra, era sempre una buona mossa quando si era in missione, come aveva imparato anche lui nel corso della sua esperienza.
    Giuro, non ricordo di averti visto al villaggio, anche se devo dire che non conosca poi così tante persone...sai, ho da poco raggiunto il grado Genin, rischiando davvero molto, quindi essendo ancora inesperto non c'è tanta gente che mi si fila...
    A quell'ultima affermazione non seppe trattenere una piccola risatina, capendo perfettamente cosa intendesse, visto che fino a poco tempo prima gli altri ninja non sapevano neanche che esistesse, tuttavia era divertente vedere il punto di vista di altri neogenin, in fondo era una cosa normale non essere molto conosciuti all'inizio della propria carriera.
    Tranquillo, è normale, ci vuole un po' di tempo per farsi conoscere.
    Il ragazzino continuò il suo discorso, e i suoi sogni di diventare un ninja molto potente e di voler far cessare la violenza nel mondo ninja era assolutamente ammirevole, e Ryuu lo ascoltò sorridente, benché anche se poteva sembrare una cosa un po' infantile, chi era lui per giudicare i sogni degli altri.
    E' un bell'obiettivo. Anche io punto a diventare un ninja potentissimo, e prima o poi diventerò Mizukage, così potrò guidare il villaggio e difenderlo. Anche il suo era un progetto ambizioso e forse un po' infantile, ma non si vergognò a dirlo proprio davanti all'attuale kage, d'altronde lui conosceva già quel suo sogno. Il desiderio di poter riscattare l'onore della sua famiglia era ancora vivo dentro di lui ed avrebbe fatto di tutto pur di riuscire nel suo scopo.

    Quando finalmente arrivarono nel Paese del Fuoco, anche se il viaggio era stato fenomenale dal punto di vista di averlo fatto in volo, Ryuu non vide l'ora di mettere piede a terra, potendo prendersi un meritata pausa dalla scomoda postazione sulla dragonessa, che prima che potesse accorgersene, si rimpicciolì alla sua forma umana.
    Il genin l'aveva già vista più di una volta in quella forma, ma in quel momento gli apparve decisamente diversa e con due enormi particolari che decisamente non c'erano le altre volte. La ragazzina poco più piccola di lui si era trasformata in una giovane donna dalle forme sviluppate nei punti giusti e alquanto più attraente di quanto potesse ricordarsi, rimanendo istintivamente a bocca aperta ad osservarla.
    Ma cosa gli danno da mangiare a questi draghi?
    La sua avvenenza era senza dubbio innegabile, ma al contrario dei pensieri di Ryuu, la ragazza non sembrava molto compiaciuta di quello sviluppo, lamentandosi di una delle zone meglio riuscite di quel suo nuovo corpo, stringendosi i seni e mandando in tilt il cervello del Mizukiyo. Urgeva dire qualcosa.
    Cosa se ne fatto le donne di... queste!
    I-io trovo che ti stiano benissimo. Disse, alzando timidamente la mano come a voler prendere parola, per poi rimanere a fissarla con la mascella spalancata mentre discuteva con Itai, che era passato decisamente in secondo piano. Discorsi sulle tette, quello si che era un buon modo di iniziare un allenamento.

    Non appena la discussione fu chiusa, richiuse immediatamente la bocca quando il Mizukage si voltò verso di loro avvertendoli di non dire una parola sull'argomento, per poi seguirlo mentre cominciò a spiegare cosa avrebbero dovuto fare. Ryuu era entusiasta di sapere che avrebbero imparato a camminare sugli alberi come aveva visto già fare da altri ninja, non stando più nella pelle di iniziare e di sentirsi finalmente pronto a mettersi in pari con gli altri.
    Il principio era lo stesso di quello precedente, per far attaccare kunai e spiedi alle mani, ma quella volta avrebbero dovuto concentrarsi molto di più, dovendo sostenere il peso di tutto il corpo e far passare il chakra attraverso le suole delle scarpe.
    Per cui, bé... arrivate in cima, dovrete capire voi come fare. Attenti eh, che le cadute fanno male. Ma ogni livido è una lezione.
    Vero, come dargli torto. Il genin si trovò pienamente d'accordo con lui, e anche se quello voleva dire che qualche brutta caduta era inevitabile, si sentiva pronto per iniziare, perchè ogni caduta, proprio come la caduta dello spiedo, lo avrebbe portato più vicino a capire il procedimento esatto.
    Su, non perdete tempo, chi finisce per ultimo salta la cena.
    CHE?!?

    Non sapeva se stesse scherzando o meno, ma di certo avea lanciato una sfida ai due ragazzini, e lo sguardo del più grande dei due si rivolse all'altro mentre il sensei li lasciava soli. Lo guardò per qualche istante, un po' perplesso da quella cosa e sentendosi anche un po' in colpa se fosse toccato a lui saltare la cena, ma in ogni caso avrebbero dovuto darsi da fare, quindi tanto valeva cominciare.
    Pausa-bagno. Bè, i bisogni umani sono quello che sono e dopo 5 ore passate in viaggio era normale sentire lo stimolo di liberarsi della colazione, quindi con ancora il suo zainetto sulle spalle, si andò a nascondere in mezzo a dei cespugli.
    Dopo qualche minuto tornò nel punto dove aveva lasciato il suo compagno di squadra, gettando il suo zaino a terra e sentendosi davvero pronto a cominciare l'allenamento.
    Vaaa bene. Iniziamo. Si sentiva un po' a disagio a dover concorrere con lui, ma in ogni caso l'obbiettivo primario era imparare ad usare al meglio il chakra adesivo, quindi senza perdere ulteriore tempo si avvicinò all'albero che aveva davanti e vi poggiò un piede sopra.

    Serviva uno sforzo sicuramente maggiore per far stabilizzare il chakra non sul palmo di una manco ma bensì sotto i piedi, facendolo passare attraverso le suole delle scarpe, motivo per cui cominciò a concentrarsi, impostando il chakra come aveva fatto in precedenza e cercando di far aderire la scarpa al tronco dell'albero. A prima vista non sembrava così difficile, ma era sempre meglio provare con calma e poi provare ad andare più veloci.
    Quando sentì che il piede sembrò aderire per bene, lo rimise a terra e provò anche con il sinistro, così da essere sicuro da ottenere la stessa concentrazione in entrambi e quando si sentì pronto, provò a sollevarsi da terra facendo perno sul piede agganciato all'albero e cercando di mettere anche il secondo piede sul tronco, ma dato il peso eccessivo che il chakra dovette sopportare, la presa venne immediatamente meno, facendo scivolare il piede riportandolo subito a terra, andando quasi a sbattere con la testa contro l'albero per la perdita di equilibrio.
    Wooh! Cavolo.
    Nei successivi tentativi provò a fare la stessa cosa, ma usando sempre una concentrazione maggiore di chakra, fin quando, però, non esagerò ritrovandosi attaccato con entrambi i piedi all'albero, senza riuscire a muoversi.
    Oh porca. E dai... diamine. Entrambi i piedi rimasero completamente incollati al tronco, e di certo quella posizione parallela al pavimento era una cosa del tutto nuova che però non lo faceva sentire affatto bene, dandogli la sensazione di star precipitando, quindi con molta attenzione provò a diminuire il flusso di chakra, ma finì inevitabilmente con il far mollare nuovamente la presa alle sue scarpe, finendo a terra di schiena con un tonfo sordo. E quella non sarebbe stata che la prima di una serie di cadute.

    Anche se era più difficile, il concetto era sempre quello di trovare la giusta dose ed usarla in un flusso costante, quindi dopo vari altri tentativi, iniziò a prenderci più la mano, riuscendo a fare anche qualche passo in verticale, ma con l'inevitabile conseguenza di cadere di sotto. E ancora. E ancora.
    Purtroppo, come aveva detto il suo sensei, quello era l'unico modo di imparare, quindi non si scoraggiò e continuò a tentare, prendendo anche ad andare più veloce nella fase di salita. L'obbiettivo era arrivare in cima all'albero, quindi non c'era tempo da perdere, iniziando a fare degli scatti tentando di mantenere costante il flusso di chakra, ma non era di certo una cosa semplice.
    Fortunatamente, aveva preso già una certa dimestichezza con il dosaggio del chakra nelle esercitazioni con gli spiedi, quindi una volta trovato quello giusto per i piedi, riuscì sempre meglio a controllarsi e usarne la giusta quantità senza perdere la concentrazione, ma a volte quest'ultima non poteva che venire meno. Dopo quasi un'ora riusciva a correre in verticale quel tanto che bastava ad arrivare intorno ai tre, quattro metri di altezza, ma ogni tanto non poteva fare a meno di voltarsi e guardare un po' in giro, ed ogni volta che vedeva Yogan, veniva preso da una strana emozione che lo spronava a dare di più, ma perdendo immediatamente la concentrazione e cadendo di sotto, facendo delle gran brutte cadute.
    In una di queste, era riuscito a restare fermo a diversi metri di altezza, controllando il chakra per tenersi e non cadere, ma la provocante ragazza dai capelli rossi gli fece perdere nuovamente l'attenzione che stava dedicando ai suoi piedi, rendendo instabile il flusso di chakra e facendolo scivolare, cosa a cui cercò di rimediare aggrappandosi con le mani al tronco, ma finendo irrimediabilmente per graffiarsi tutti i palmi e continuando a cadere, sbattendo violentemente un braccio su di un ramo ed atterrando al suolo su di un fianco. [Ferita]
    Ecco, così impari.
    Successivamente, quella lezione gli fu di aiuto per indurlo a non distrarsi più, continuando ad allenarsi senza sosta facendo sempre nuovi tentativi, finchè dopo circa un'ora e mezza dall'inizio della sessione non riuscì a controllare quasi completamente quella modalità di controllo del chakra, arrivando a camminare quasi a suo piacere su e giù per il tronco ed arrivando infine tranquillamente sulla cima di quest'ultimo.
    Uuhuuu!

    Ormai la stanchezza, però cominciava a farsi sentire, avendo consumato un bel po' di chakra per tutta la mattinata ed essendosi sforzato anche fisicamente a correre continuamente sull'albero, e per l'altro genin di sicuro non sarebbe andata molto meglio che a lui, dato che aveva già visto che aveva avuto dei problemi con le sue frecce per via della sua limitata fonte di chakra, finendo per guardare ogni tanto come andassero i suoi progressi.
    Se durante l'allenamento lo avesse visto in difficoltà, si sarebbe avvicinato a lui, consigliandogli di riposarsi un po', se si fosse sentito troppo stanco e provando successivamente a consolarlo e a dargli dei consigli.
    Dai, non ci fare caso, è normale che ti ci vuole un po' di esercizio in più, io sono già più allenato. Cerca di immaginarti sempre lo strato di chakra sotto i tuoi piedi, così ti concentri di più e lo rendi costante.
    Il Mizukiyo avrebbe atteso che anche lui imparasse alla perfezione come camminare tranquillamente sull'albero, esercitandosi insieme a lui finché non avesse imparato a controllarlo come si deve. Tranquillo, torniamo insieme dal Mizukage e gli diciamo che ci siamo riusciti insieme, così nessuno salta la cena. Gli disse, quasi ridendo per quella situazione, dato che gli sarebbe dispiaciuto che quel ragazzino avrebbe dovuto rimanere a digiuno per colpa sua, vista la situazione di svantaggio.
    Se Takeshi, però avesse imparato prima di lui a controllare il chakra adesivo (probabilmente per mancanza di distrazioni), Ryuu non si sarebbe fatto problemi a finire tranquillamente il suo allenamento, ed in ogni caso, una volta che entrambi finirono di esercitarsi, si sarebbe incamminato dal Mizukage, un po' acciaccato ma contento e soddisfatto dei progressi che stava facendo e di aver finalmente appreso il metodo per camminare sulle superfici verticali, cosa che gli sarebbe potuta tornare molto utile molto spesso in futuro.
     
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