Non andarci leggero!

Quella mattina si era svegliata come al solito alla buon'ora, in realtà anche piuttosto nervosa. Era la prima volta che affrontava un combattimento simile in arena al di fuori dei semplici addestramenti che faceva in accademia con gli altri studenti e sempre sotto la supervisione degli istruttori.
Non che si aspettasse succedesse nulla di pericoloso quel giorno, si trattava un semplice combattimento fra amici (poteva già definire Shin un'amico? Probabilmente si), eppure non voleva in nessun modo fare brutta figura! Il suo orgoglio era da sempre uno dei suoi più grandi punti di forza ma allo stesso tempo uno dei suoi più grandi difetti nonché fonte di problemi.

Aveva fatto una colazione leggera ma nutriente per evitare di essere troppo appesantita ma allo stesso di rischiare di svenire dalla fame o di essere distratta dai crampi eventuali di protesta del suo stomaco, Dopo un veloce allenamento atto più che altro a fare un po' di riscaldamento ed allungamento muscolare si era fatta una doccia rinfrescante ed era volata fuori di casa dopo il classico bacio sulla fronte lanciato a suo padre

Arrivata all'arena aveva trovato Shin già lì ad aspettarla seduto su un muretto, ed al suo allegro saluto rispose con il suo classico sorriso, guardandolo però con aria mista di sfida ed ironica Buongiorno, forse dovresti essere tu quello pronto psicologicamente alla batosta replicò con aria scherzosa, convinta che il ragazzo non avrebbe frainteso il suo tono. Anche se sotto sotto, sperava davvero di vincere.
Durante il percorso verso l'arena in risposta alla domanda dello studente fece di no con la testa Nessuno, sono figlia unica anche se da sempre avrei desiderato un fratello maggiore, o magari una sorellina minore. Però sto bene anche così, essere figli unici rende la vita un po' più solitaria, ma da anche tante libertà in più. Però non mi dispiacerebbe conoscere la tua sorellina prima o poi concluse sincera. Dalla luce negli occhi del ragazzo si poteva ben capire quanto tenesse alla piccola.

Quando entrarono finalmente nell'arena si coprì gli occhi con la mano per il raggio di sole improvviso, ma i suoi occhi si abituarono in fretta alla luce e poté osservare, non senza sentire il nervosismo crescere, ma cercando in ogni modo di non farlo vedere a Shin. Chi l'avrebbe detto prima, così nervosa per un semplice combattimento amichevole pensò fra sé e sé continuando ad ascoltare il ragazzo. Tranquillo, io non mi tiro mai indietro esclamò, rispondendo alla giocosa provocazione del ragazzo. Apprezzava il suo modo di fare, nonostante fosse così diverso dal suo. Si osservò qualche istante attorno mentre decideva sul da farsi: prediligeva uno stile di combattimento a distanza ma sapeva bene quanto fosse per lei fondamentale imparare a combattere anche corpo a corpo, e voleva sfruttare quell'occasione per capire oltre ai propri punti di forza, quali fossero anche le sue debolezze per poterci così lavorare sopra. 6 metri mi sembrano il giusto compromesso per poter attuare sia un combattimento a distanza sia uno ravvicinato. Dal momento che mi lasci scegliere, credo che mi posizionerò qui esclamò, posizionandosi a 6 metri di distanza dal ragazzo e mantenendo gli alberi alle sue spalle.
Fece poi un'enorme sospiro chiudendo gli occhi, quando lì riaprì la sua espressione rilassata era completamente cambiata in una concentrata e seria Bene, parti pure quando vuoi. Che vinca il migliore