Il Calderone

Corso base per Naoki e Irosa

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  1. ~Cube
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    Il Fiore Lupo

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    Un corso molto speciale



    Legenda testo:
    -Parlato-
    "Pensato"


    Mi guardai attorno, e faticai a deglutire la poca saliva in gola. Mi trovavo in mezzo ad un gruppo davvero eterogeneo di persone, per dirla con un eufemismo. Un ragazzo che risposte al sensei tramite un pezzo di carta, il quale oltretutto a malapena accennò con un cenno al mio saluto; tuttavia la sua sola presenza e la sua sicurezza tradivano una forza ben superiore alla mia, sebbene non avessi alcun modo per quantificarla e questo mi preoccupava. Non solo, il sensei stesso era una vera incognita. Come mio padre mi insegnò, ancora quando mi allenavo nel dojo, un ninja poteva essere molte cose e allo stesso tempo nasconderne molte altre. Quella sorta di comportamento, di un modo di fare assolutamente fuori dalle righe non poteva essere semplicemente un caso; in tutta quella assurdità c’era qualcosa di pensato, studiato o d’altra parte assolutamente improvvisato ma per assurdo altrettanto valido. La terza persona invece, forse, era l’unica che in qualche maniera si “salvava”, ovvero l’unica che corrispondeva all’ideale classico di ninja. Era una ragazza di Konoha, e in effetti ero sicuro che il luogo di provenienza influiva certamente sul modo di comportarsi.

    Tralasciando tutti questi pensieri, ben poco utili, mi riconcentrai sul presente ed esattamente su quello che mi si parava di fronte. Il sensei prese a navigare con il braccio all’interno del calderone come se fosse alla ricerca di qualcosa di specifico e se da un lato la cosa poteva risultare sicuramente divertente, dal modo in cui si comportava e dalla precarietà delle sue azioni, dall’altro lato nemmeno un accenno di sorriso mi spuntò in faccia perché molto semplicemente stava cercando qualcosa all’interno di quel calderone, dal quale poco prima avevamo bevuto un terribile intruglio ed ero di certo sicuro che qualunque sorpresa fosse non sarebbe di certo stata gradita. Infatti quando vidi che il sensei dal fondo di quel pentolame fece riemergere una numerosa sfilza di kunai rivivi subito il terribile gusto di quella bevanda e a fatica bloccai un forte conato di vomito “Che cosa diavolo ho bevuto?!” fu l’unico mio pensiero in quel momento.

    Nemmeno il tempo di dimenticarsi di quella scena che il sensei prese a parlare, l’ho ascoltai attentamente per due ragioni, primo per capire bene quello che voleva e secondo per capire anche il tipo di persona che mi si parava davanti e in effetti recependo le sue parole per un attimo mi parve di ascoltare un vero ninja. Tuttavia non ero contento e decisi di rischiare a capire più in profondità, in certo senso; volevo comportarmi un po’ come facevo da piccolo al dojo, un po’ impertinente ma nel senso buono del termine e quindi, mantenendo un tono di voce neutro e il più possibile diplomatico, iniziai a parlare: -Sensei, non voglio sembrare indiscreto ma ho una domanda da farle. Potrà sembrarle strano ma nonostante sia un ninja di Oto le persone qui presenti sono il mio primo vero contatto con altri shinobi, ad eccezione di mio padre, e lei è stato il primo a pormi la questione del credo ninja… Aveva accennato che forse ci avrebbe detto il suo e a essere sincero sarei curioso di sentirlo… ovviamente se è possibile.- deglutii nuovamente, l’unica cosa che mi augurai fu quella di non aver troppo esagerato.
    In ogni caso concluso il siparietto mi concentrai sui compiti che il sensei stesso ci aveva affidato e raccogliendo i kunai, completamente unti e bistrattati, guardai i miei compagni proferendo allo stesso tempo:- Se per voi non è un problema inizio io- aspettai qualche secondo e in caso di una risposta affermativa avrei iniziato subito con quella sorta di allenamento. Non ritenevo che avrei riscontrato grandi difficoltà, fin da piccolo infatti fui addestrato nel lancio, tuttavia non ero di sicuro certo di raggiungere gli stessi risultati del sensei e la cosa, in quel preciso momento non mi angustiava: ”Di certo non ho intenzione di riassaggiare quella zuppa terrificante”.

    A quel punto dunque mi posi di fronte al bersaglio e presi in mano il primo kunai, il quale corrispondeva al lancio singolo. Sapevo che tra le varie alternative successive le maggiori probabilità di colpire il bersaglio dipendevano da quel tiro singolo perché semplicemente più preciso rispetto al lancio di più kunai contemporaneamente. Decisi dunque di sfidare la sorte e scagliai il kunai, con un movimento fluido del braccio sinistro, esattamente verso il punto il cui il sensei aveva centrato il bersaglio [slot azione n°1]. Subito dopo il primo tiro sarebbe seguito un secondo, raccolsi altri due kunai e con la stessa mano li scagliai verso il centro del bersaglio tuttavia, mantenendo la stessa traiettoria per entrambi perpendicolare al terreno, con il primo kunai avrei puntato sopra al centro del bersaglio di qualche centimetro mentre con il secondo solo leggermente sopra sempre al centro del bersaglio [slot azione n°2]. Infine avrei eseguito l’ultima combinazione, impugnando un kunai per ciascuna mano avrei scagliato entrambe le armi, allo stesso momento e con la stessa traiettoria perpendicolare al terreno, verso il centro del bersaglio [slot azione n°3].

    Raramente mi auguravo una situazione simile ma in quel momento l’unica cosa che speravo era quella di non centrare nessun bersaglio, alla faccia dell’eventuale figuraccia.

    Ferite: Nessuna
    Chakra: 10/10 bassi
    Consumi: Nessuno

    Slot Difesa 1: n/u
    Slot Difesa 2: n/u
    Slot Difesa 3: n/u
    Slot Azione 1: Lancio Kunai, Quantità: 1, Forza: 100
    Slot Azione 2: Lancio Kunai, Quantità: 2, Forza: 100
    Slot Azione 3: Lancio Kunai, Quantità: 2, Forza: 100
     
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