La Casa delle Bambole

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  1. Shunsui Abara
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    La casa delle Bambole
    Suna


    Shunsui era casa sua mentre, seduto comodamente, si rigirava tra le mani la lettera che gli era appena arrivata. Quelle lettere negli ultimi giorni sembravano piovere dal cielo per quante ne aveva ricevute. Di fatti, stava spendendo molto tempo in giro e poco ad allenarsi.Bhè penso che alla fine significhi questo essere un ninja...o sbaglio? Servire per il paese che lo stava ospitando gli andava bene, ma questo lo distoglieva dal suo vero obiettivo e dalla sua vendetta. Sapeva che il suo nemico era chiaramente fuori dalla sua portata, e ci sarebbero voluto anni per lui per diventare forte a sufficiente per colmare quel divario. Leggendo il contenuto della lettera un seconda volta tirò un sospiro infastidito:Una missione di investigazione....con questa roba non credo che andrò molto lontano... Non che avesse molta scelta comunque, L'onore del servire andava a braccetto con il concetto di ubbidienza e, sebbene quello fosse un collare che Shunsui avrebbe preferito non avere, lo riusciva a tollerare solo in funzione di quello che era il suo scopo finale: lo sterminio dei Cremisi.

    La missione non si presentava essere particolarmente complessa. Tre Archeologi non avevano fatto ritorno da un sopralluogo ad un sito che doveva essere sgomberato per far posto a nuove costruzioni. Una dura ma quotidiana tiritera. Non si sapeva ne il perchè, ne il percome, semplicemente le tre persone non si erano più presentate nei tempi previsti per la consegna del rapporto finale. Un gruppo di genin e studenti doveva indagare la faccenda.Semplice e pulito...probabilmente non ci sarà nemmeno bisogno di sporcarsi le mani. Nonostante ciò, Shunsui si prese il suo tempo nel preparare l'equipaggiamento che normalmente si portava dietro. In particolar modo la preparazione e manutenzione di alcune trappole richiedeva molto tempo e molto lavoro. Da quando era diventato genin, il suo interesse per la meccanica applicata e gli ingranaggi si era sviluppata fino a diventare ben più che un semplice strumento da utilizzare per il lavoro. Lentamente si stava trasformando una passione, e Shunsui spendeva sempre più tempo su manuali di costruzione, tanto quanto nello studio della fisica dei meccanismi. Ma questa non era l'unica passione che tormentava la mente del genin: lo studio dei veleni lo aveva catturato in egual maniera. Purtroppo aveva accesso a poche tossine, non perchè non ci fossero nel villaggio - l'Anauroch serbava sorprese interessanti a riguardo - ma perchè con il suo grado non gli era concesso di maneggiare certi composti. Ad ogni modo, controllare che le sue armi fossero appropriatamente avvelenate era un'operazione che eseguiva prima di ogni missione, e questa non avrebbe fatto eccezione.

    Il giorno successivo, Shunsui andò di buon ora a controllare il luogo della missione, rimanendo alquanto deluso nel trovare un vecchio rudere. Che altro ti aspetti dal posto di lavoro degli archelogi? Una breve perlustrazione chiarì che, qualsiasi cosa fosse successa, doveva essere accaduta nel seminterrato, visto che il piano superiore non era accessibile. Tuttavia il genin non avrebbe continuato nella ricerca, aspettando che tutto il team si fosse radunato. Quando così fosse stato, avrebbe salutato le persone che conosceva e si sarebbe presentato a coloro che, invece, gli erano ignoti con un sempliceCiao, son Shunsui, Ho iniziato a fare un giro di perlustrazione. Il piano di sopra è praticamente incessabile: se saliamo richiamo che ci cada tutto addosso. ma potete dare un'occhiata anche voi... Credo dovremo partire dal seminterrato, ma non sono ancora entrato lì sotto. Insieme con il suo team, Shunsui avrebbe varcato per primo la porta che li avrebbe condotti al piano interrato. Si ritrovarono in una sala buia, scarsamente illuminata dalla debole luce che proveniva dalle scale. Da quello che poteva vedere, si trovavano in una vecchia cantina. Le sua narici percepirono odore di legno, di muffa e qualcosa di speziato nell'aria, ma nulla di più. Tuttavia il luogo non era in silenzio. Qualcuno si stava muovendo all'interno della cantina:Ehi chi c'è là? Disse rivolgendosi all'oscurità. Possibile che non ci sia la corrente qui sotto? Sui muri era possibile vedere appese delle torce, chiaramente spente. Sfortunatamente, lui non aveva con se nemmeno un accendino.Ehi ragazzi qualcuno ha un accendino per accendere quelle torce?Diavolo, avevano appena iniziato e già c'era qualcuno che si era infiltrato nel luogo che loro dovevano controllare. Perfetto.
     
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