La Casa delle Bambole

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  1. Star Lord II
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    Un dannatissimo gruppo talmente variopinto da sembrare uscire da una favola. Ero riuscito a inquadrare più o meno tutti all'interno di quella struttura, ma c'era un di loro in particolare che procedeva spedito per la sua strada, un certo Fumihiko. Il ragazzo sembrava sicuro di se ma non sembrava aver molta voglia di collaborare con gli altri e questo era un punto debole per il Team. Se uno solo dei suoi membri non collaborava per l'altro e con l'altro il meccanismo del Team stesso veniva meno, le azioni di un singolo possono ripercuotersi su più persone. Ma non avrei permesso una cosa simile, non con me nelle vicinanze.
    Mentre proseguivamo nell'esplorazione notai che uno dei miei compagni era presente alla riunione, un certo Jiro se non vado errato. Non lo riconobbi subito per via della poca luce e per evitare un qualsiasi tipo di scortesia nei suoi confronti feci un cenno di saluto con la mano.

    Mentre proseguivamo nella ricerca notai degli occhiali a terra, ma non feci tempo ad avvicinarmi che Fumihiko li raccolse subito da terra e non ne fece parola con noi. Dannazione eravamo un Team, perchè mai non voleva collaborare ? Era forse uno di quei boriosi pieni di se ? O magari confidava nelle sue abilità ?. Con tutto me stesso speravo nella seconda ipotesi. La zona in cui ci trovavamo era trascurata,polverosa e oscura. Qualcosa di strano aleggiava in quel luogo, sembrava quasi che non fosse una cosa terrena, ma probabilmente erano tutte mie fantasie. ogni tanto gettavo l'occhio sul bambino che era con noi, anche se era un Ninja la sua giovane età mi lasciava spesso pensieroso ed era dovere di tutti aiutarlo se fosse stato in pericolo. Cosa che avremmo fatto per qualsiasi membro del gruppo nella medesima situazione.

    Mentre gli altri iniziarono a spostare un barile io iniziai ad osservare bene la stanza in cui ci trovavamo in cerca di qualche indizio, era impossibile che quei archeologi fossero spariti nel nulla. Non aveva senso come cosa e quando le cose non hanno senso c'è sempre qualcosa sotto. Sempre.
    Mentre ero assorto nelle mie preoccupazioni i miei compagni riuscirono a rivelare un passaggio segreto che si affacciava su buie scalinate che procedevano verso il sottosuolo.
    Dove diavolo stavamo andando ? Come era possibile che quel passaggio fosse chiuso nonostante ci fossero un gruppo di archeologi preparati ? Tante domande ma zero risposte ma se volevamo averle ci toccava proseguire nella ricerca nei meandri oscuri di quel luogo.
    Ma ad un tratto il bambino di cui tanto mi preoccupavo dimostrò di avere del cervello, probabilmente molto più di altri Ninja.
    Decise di mandare me d'avanti e la proposta aveva anche un senso. Ero quello più grosso li in mezzo e se ci fosse stato un pericolo avrei potuto fare da scudo e proteggerli in caso di pericolo e dargli tempo di preparare una controffensiva. Ma le sue parole non vennero ascoltate, per l'ennesima volta Fumihiko si gettò n solitaria nella ricerca avanzando nella scalinata.
    Aperta la porta ci misi un po a sentire l'odore che usciva dalle scale, un odore nauseabondo, acre, quasi marcio. Quell'odore mi era familiare, era familiare a chiunque fosse stato su un campo di battaglia, sembrava l'odore di un corpo morto o di qualcosa che stava marcendo. Ma non dissi nulla per evitare di turbare i presenti. Ma in quel momento capii che dovevamo prepararci. Tutta quella tensione venne tagliata ancora una volta dal ragazzino. Mi chiamò ancora giganto. Era un soprannome grammaticamente sbagliato, ma incredibilmente divertente per me. Sorrisi divertito per il nomignolo e intanto iniziammo a scendere le scalinate e io chiusi la fila. Almeno avrei evitato qualche attacco alle spalle se c'è ne fosse stata occasione.

    Puoi restare con me quando vuoi ragazzino e se sei stanco di camminare le mie spalle sono abbastanza grandi da trasportati senza fatica

    E con la mia grande mano gli accarezzai la nuca. Il suo essere cosi spontaneo era forse l'unica gioia in quel posto e nel mentre continuavamo a scendere quelle scale infinite illuminate solo dalla torcia del capofila e dopo un pò arrivammo in un altra stanza. Era difficile capire quello che c'era li dentro, ma sembrava pieno di utensili e oggetti ormai arrugginiti, strumenti da lavoro per l'esattezza. Quindi significava che li c'era stato qualcuno in passato.
    Ma questi pensieri vennero immediatamente troncati dalla dura realtà in cui ci trovavamo, se realtà si poteva chiamare l'orrore che ci accingevamo ad affrontare. Poco lontano da noi si sentiva il rumore di una persona che mangiava e non ci siamo andati tanto lontani. Stava mangiando.....stava mangiando un cadavere che prima di esalare l'ultimo respiro tentò di avvertirci del pericolo.
    D'avanti a noi c'era una creatura che non avevo mai visto, una piccola bambina pallida di carnagione con denti talmente aguzzi da ricordare i miei con interiora e budella che la circondavano e che gli penzolavano dalla bocca. Quella cosa si stava nutrendo della ricercatrice ? Molto probabilmente si. Ma non c'era tempo per pensare perchè la torcia quasi impaurita da quella presenza si spense lasciandoci nel buio più totale.
    Dovevamo restare calmi, l'ansia in quei frangenti tende ad essere un ulteriore fardello e in quel caso avrebbe compromesso sia la missione che la nostra vita.

    ....aspetta un minuto...se lei è qua dentro con la ricercatrice...chi è che l'ha chiusa qui dentro ? E gli occhiali visti prima a chi appartenevano ? E dove sono gli altri

    Ma i miei pensieri vennero di nuovo travolti dalle azioni del presente. Per l'ennesima volta Fumihiko aveva fatto di testa sua, aveva lanciato biglie ovunque che in caso di movimento avrebbero permesso a quell'essere di capire dove fossimo se mai le avessimo urtate, sempre se quella cosa non sia capace di vedere nel buio e dato che nella stanza non c'era luce la cosa era molto probabile....per nostra sfortuna.
    Non c'era coordinazione in quel gruppo, ognuno pensava alla propria sicurezza senza badare agli altri. Solo Jiro ebbe il buon senso di accendere un altra torcia per fare luce mentre il piccolo Aoi sembrava giustamente turbato da quell'apparizione. Se mai fosse sopravvissuto sarebbe stato temprato nel corpo e nella mente e probabilmente sarebbe diventato un grande Ninja. Ma ora il nostro obiettivo era quell'essere e che sia dannato sarà lei a perire in quel luogo dovessi rimetterci la mia stessa vita. Era tempo di dare una direzione alle azioni o almeno favorire le tattiche dei miei compagni, essere funzionali alle loro azioni.

    Aoi sta vicino a Jiro e non metterti in pericolo per nessuna ragione. Jiro mi raccomando, qui in mezzo sei uno dei migliori, quindi mi aspetto che tu salvaguardi i tuoi compagni. Li affido a te.

    E iniziai ad incamminarmi verso la torcia buttata a terra.

    E tu Fumihiko mettici ancora in pericolo più di quanto gia non siamo con le tue azioni avventate e farai la fine di quel cadavere, ma sarò io a mangiarti credimi.....E mi raccomando fate attenzione anche alla porta dietro di noi......qualcuno deve averla più chiusa qui dentro e visto che prima non abbiamo incontrato nessuno....bè...potrebbero essercene degli altri. Non facciamoci circondare per nessuna ragione.....

    Ora ero ben visibile all'interno della stanza, mi trovavo vicino alla fiaccola sia per attirare l'attenzione della bambina sia per difendere la nostra unica fonte di luce. Se si fosse spenta saremmo probabilmente stati in balia di quel mostro. Inziai a respirare intensamente, l'adrenalina scorreva nelle mie vene. Non avevo tecniche sulla distanza ne particolari arti nelle illusioni. Ero un combattente copro a corpo e avrei cercato lo scontro fisico anche con quell' essere. Lei era un mostro ? Bè lo ero anche io.
    Ora i miei tratti animaleschi divennero più visibili, le mie pupille quasi scomparirono lasciando spazio a un colore tendente al giallo, anche dovuto alla poca luce che c'era nella stanza e sogghignai mostrando i miei canini. Chi era il mostro ?



    Presi un Kunai e mi feci un taglio sulla mano, iniziò a gocciolare del sangue e iniziai a spalmarmelo addosso sperando di attirare ulteriormente l'attenzione di quell'essere. Non c'era sicurezza che fosse attirata dal sangue, ma in quel frangente dovevo provare di tutto. Ora dovevamo uccidere quella cosa e capire che diavolo stava succedendo in quel posto. Quello non poteva essere che l'inizio di qualcosa di mostruoso, un incubo dove eravamo capitati e da cui dovevamo uscire. Non saremmo morti in quel buco schifoso, non saremmo periti per mani di quella bambina. Avremmo la sua testa come trofeo, è una promessa.

    Avanti piccola......vieni.....E' un bel giorno per morire.....

    E iniziai a guardarmi attorno pronto a schivare un qualsiasi attacco o a intervenire a supporto dei miei compagni. Se si fosse messa male avrei fatto da scudo bloccando la creatura per permettere agli altri di fuggire, ma questa era solo una remota possibilità Avremmo vinto e avremmo portato la luce sul mistero di quelle rovine.
     
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