Squame dal Passato

Quest di Villaggio

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    Spiacevoli Sensazioni







    Guardò Oboro lievemente sorpreso.

    Beh?
    E che vuoi fare?
    Stare qui a marcire?
    Le informazioni son queste, di più non ne abbiamo e non ne avremmo, e indovina un po’ chi è il ninja più esperto del villaggio?
    Non mi sembra di poter fare di meglio onestamente.
    Mentre la signorina qui necessita di farsi le ossa, penso non ci sia niente di meglio di un posto quasi sicuramente disabitato, no?


    Disse con un sorriso soddisfatto.
    Usciti dall’amministrazione prese gli antidoti di Ayuuki, riponendoli nella sacca dell’equipaggiamento.

    Come ti ha detto Oboro la Samehada è un arma così vecchia da essere quasi una leggenda.
    O meglio, lo è, la sua potenza da quel poco che ormai si sa era incredibile visto che dopotutto si parlava di una spada.
    Diciamo che ci sono indirettamente affezionato quanto incuriosito.
    Vorrei comprenderla, questione di deformazione professionale immagino.


    Intrecciò i sigilli e Hibachi comparve dinnanzi a loro, decine di metri si spire scarlatte ricoperti di grosse scaglie simili a tegole più che a squame.

    Toh, l’Hokage.

    Salutò con ironia.

    Toh, la portantina.

    Gli rispose Raizen, solo per veder comparire una gigantesca nuvola di fumo che indicava il pareggiamento della grossa creatura.

    Ma guarda te che figlio di puttana.

    Esclamò constatando l’effettiva sparizione del drago.

    Io spendo un pozzo di chakra per portarlo dalla calda culonia in cui sta e lui mi si pareggia senza manco salutare!
    E fa pure l’offeso!
    Cazzo mi chiamò piscialetto!


    Continuava a borbottare mentre componeva nuovamente i sigilli.

    E però!
    Non ti si può dire nulla!


    Disse non appena il drago comparse nuovamente.

    Via, devo andare in quel ghiacciaio di Kiri e potresti darmi una mano.

    Il drago agitò la testa facendo sibilare la grossa lingua.

    E da quando le portant…

    Raizen sbottò.

    E PORCO HAGOROMO!
    MA CHE PALLE!
    DEVO CHIEDERTI SCUSA?!?
    VA BENE!
    SCUSA!


    Hibachi chiese il silenzio muovendo la mano destra lievemente.

    Volevo solo romperti le palle.

    Ammise con poche parole.

    È sempre divertente, eri così convinto che andasse tutto liscio

    Fece un cenno della testa autorizzando il trio a salire.
    Se era vero che i rettili erano animali a sangue freddo era altrettanto vero che Hibachi lo aveva così caldo da essere percepibile attraverso i vestiti, quasi un calorifero.
    Erano in viaggio da qualche ora quando Oboro decise che il suo stomaco non gradiva più il cibo che ci era stato messo dentro, sentendo l’impellente bisogno di espellerlo.

    Ehhhhh! Ma che schifo dai!

    La afferrò per il mantello con un clone dandogli una mano a sporgersi oltre il drago di modo che non gli facesse un allegra sfumatura giallastra.

    Mi rovini il drago così!
    Come ce le porto a giro le kunoichi poi?


    Il drago girò placidamente la testa a guardarlo.

    Di sti tempi, più che kunoichi ci porti problemi qui sopra, altrochè.

    Il Colosso sbuffò.

    E vabbè, rovinami pure le battutine di spirito ora.
    Immagino che il vomito secco cotto dalla lava abbia un odore gradito ai draghi.


    L’arrivo all’isola fu… deludente.

    Poi la gente si chiede perché Konoha è più popolosa.
    Guarda lo schifo di sto posto.
    Una spianata bianca.


    Commentò guardandosi attorno, anche se arrivando il vertiginoso precipitare della temperatura aveva attirato la sua attenzione.

    Te mi dicevi che sei sicura vero?

    La donna insetto riconfermò il tutto, anche se pareva avesse fatto una lieve marcia indietro.

    Ey ey.
    Non iniziamo eh.
    Tu hai passato le informazioni, se hai cannato la schiappa sei te, non io.


    In realtà non sapeva poi troppo bene cosa fare nemmeno lui, non capitava spesso di partire per una missione e trovarsi spiattellato nel viso il semplice nulla più assoluto.
    Il nulla non portava mai nulla di buono.

    E ora perché stai li impalata come uno stoccafisso?

    Chiese dopo che, avendo perlustrato l’area a piedi si era accorto della reticenza di Oboro nel seguirlo passo passo.

    E a me sinceramente inizia a sdubbiarmi tutta questa storia, inizio a pensare che possa esserci qualche sorta di illusione.
    Una volta un uchiha ne aveva usata una parecchio scomoda su un oggetto, praticamente se lo guardavi potevi decidere cosa vedeva il malcapitato.
    Sarebbe comodo nelle giuste dimensioni per nascondere qualcosa nella neve, oppure l’entrata potrebbe essere attraverso una botola, se così non fosse…
    Magari prima accertiamocene, poi si vedrà cosa fare se le cose non vanno come previsto.
    Il posto è grande, ma noi abbiamo qualcosina da sfruttare.
    Hibachi, che ne dici di portarci qui un pezzetto di Kurohai?


    Il grande drago annuì ed in pochi istanti una grossa parteTerreno Sacro
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Nessuna
    L'utilizzatore in un area di 9 metri di raggio può modificare l'allineamento climatico del terreno, rendendolo affine al proprio. La tecnica modificherà visibilmente l'ambiente potenziando le tecniche dell'evocatore e del drago entro il raggio di 10, e depotenziano tutte le altre di 5. Dura 5 round. Pagando un Basso extra può essere attivato mediante sigillo, la durata va pagata preventivamente. E' possibile impostare il sigillo perchè si attivi dopo un determinato periodo.
    Tipo: Ninjutsu-Vario
    (Livello: 5 / Consumo: Medio Mantenimento: Basso)
    [Da Genin in su]

    Sovrano del Terreno Sacro
    Talento: L'utilizzatore tramite uno slot tecnica ed un consumo basso, può aumentare le dimensioni di un Terreno Sacro già attivo fino a 30 metri di raggio. Non è possibile applicare le altre abilità 'talento' in combinazione, 1 volta ogni 2 round.
    [Da Jonin in su]
    della radura prese a riscaldarsi, probabilmente sciogliendo la neve e con l’acqua ancora calda riuscire ad espandersi ulteriormente, sciogliendosi da sotto il caldo non si sarebbe infatti disperso prima che la neve sparisse del tutto.

    Intanto, Oboro, che senti?
    Quella sensazione è più vivida da qualche parte?
    Sei sicura di non averla mai sentita?
    Mi hai appena detto che è familiare, familiare in che senso?
    Ma se non altro almeno il “nulla” ha fatto un passino indietro, certo, meglio se ci avesse mostrato dell’altro al posto di una sola sensazione, soprattutto se così sgradevole.
    E non fare la rompicazzo dicendomi che faccio troppe domande, meglio troppe che poche.


    Mentre aspettava quei pochi istanti necessari a farsi rispondere gli tornò alla mente il precipitoso calo di temperatura che aveva percepito all’arrivo.

    Senza contare la temperatura, si è abbassata troppo in fretta e un isoletta così piccina non riesce a generare masse d’aria sufficienti a giustificare cali così vertiginosi rispetto al mare che mitiga, non vorrei che avessimo subito qualcosa durante quel lasso di tempo.

    Guardò Oboro.

    Se siamo già nella merda do le colpe a te!

    Disse con un mezzo sorriso cercando di smorzare la tensione.
     
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