Squame dal Passato

Quest di Villaggio

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  1. **Kat**
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    II ~ L'Isola della Nebbia Insanguinata: Deserto di ghiaccio


    D

    opo aver avvisato il Mizukage ed aver ascoltato tutte le informazioni raccolte da Oboro-san, Raizen-sama sembrava già pronto per mettersi in viaggio per una misteriosa e fredda isola. Nonostante le perplessità della stessa Aburame l’Hokage non sembrava voler sentire ragioni. Quei sospetti e quei racconti provenienti dalla bocca di un contatto di Ame sembrano abbastanza validi, o almeno agli occhi dell’uomo più importante di Konohagakure no Sato, per poter avventurarsi nelle umide e fredde lande del Paese dell’Acqua.
    Di certo la Fuyutsuki non aveva nessuna intenzione di contraddire l’Hokage, non per timore visto che era abbastanza ragionevole quando voleva, ma perché non conosceva l’attendibilità di quelle informazioni o le terre che dovevano visitare per trovare il cimelio Kiriano. Sicuramente si fidava del buon giudizio del Colosso della Foglia, anche se aveva imparato a seguire le sagge direttive di Oboro-san. L’Aburame era stata una preziosa alleata, forse un’amica che l’aveva accompagnata per mano durante il suo percorso formativo nella Radice. Grazie ai suoi insegnamenti ora indossava con fierezza la divisa della Squadra Speciale. Avrebbe affiancato Raizen-sama per la prima volta sotto l’identità di Ikuuya.
    Prima di partire per la missione la Fuyutsuki reputò essenziale conoscere qualcosa in più sulla leggendaria Samehada. Nonostante frequentasse assiduamente ormai da diversi mesi il Dojo di Atasuke-sama, dove si coltivava con dedizione la passione per il combattimento corpo a corpo armato e non, la ragazza non aveva mai sviluppato un particolare interesse verso le spade o le Katane. Preferiva combattere a mani nude e non era a conoscenza dei leggendari cimeli di Kiri. Ascoltò quindi con estremo interesse le parole dell’Aburame, che estrasse un libricino con alcuni appunti al suo interno. Poche erano le informazioni sulle capacità della Samehada. - Suppongo che se ritroveremo questo antico manufatto non sarà facile portarlo a Konohagakure no Sato. Il Mizukage sicuramente ne rivendicherebbe la paternità. - Piccola osservazione la sua. Era abbastanza titubante sul fatto che Raizen-sama potesse custodire quella spada nella sua personale armeria. Era un manufatto legato alla storia e alla tradizione del Paese dell’Acqua. Ma forse la sincera amicizia che legava i due Kage poteva assicurare uno “scambio” abbastanza equo. - Bhè… Raizen ti seguiremo fino in capo al mondo! - Rispose anche per l’Aburame, che continuava ad essere alquanto titubante per il viaggio nelle terre di Kiri. Allargò un sorriso. In effetti era anche un’occasione per affinare le proprie capacità. Era giunto il momento di uscire dai sotterranei della Radice.
    Non riuscì a trattenere un divertito sorriso non appena il rude Hokage richiamò una delle sue creature, che non sembrava affatto contento di essere definito come la portantina di turno. Sicuramente in groppa a qual maestoso Drago avrebbero risparmiato un bel po’ di tempo. Cercò di trattenere le risate, anche se alla fine dovette soffocarle portando le mani al viso. La scena era diventata piuttosto esilarante. Ma alla fine furono invitati a salire sul dorso squamato del Drago. La Fuyutsuki ebbe molto cura a non scheggiare nessuna squama con il suo equipaggiamento. Non voleva essere espulsa dal volo in alta quota.
    Preferì rimanere in silenzio a questo punto e seguire i due Ninja di Konoha per raggiungere l’Isola della Nebbia Insanguinata. Già dal nome non si preannunciava nulla di buono, ma si fidava ciecamente del suo Hokage.

    [ … ]

    Il Viaggio fu incredibilmente piacevole, contro ogni sua aspettativa. Anche se il dorso della Creatura era piuttosto squamoso e rigido, il calore che emanava era molto piacevole, tanto da non far soffrire la Fuyutsuki della repentina escursione termica. Discorso diverso invece fu per l’Aburame. - Non ero a conoscenza dei tuoi problemi con i mezzi di trasporto, Oboro-san... altrimenti ti avrei preparato un concentrato di erbe antiemetiche. - Si rivolse leggermente dispiaciuta verso la donna, che non aveva un bel colorito. O meglio lo aveva peggio del solito.
    Per la Kunoichi era la prima volta che metteva piede sul suolo Kiriano. E subito desiderò di ritornare nella mite e rigogliosa Konoha appena atterrata. Il Paese dell’Acqua, a differenza di quello del Fuoco, era molto diverso. L’aria era molto più densa di nuvole e pungente. Le temperature caddero in modo vertiginoso non appena il Drago raggiunse la misteriosa isola. L’umido sottosuolo dell’isola era completamente innevato. Si riusciva a scorgere ben poco ad un palmo dal naso. Una leggera foschia affievoliva i suoi sensi e quindi fu costretta a non abbassare la guardia nemmeno per un secondo. Controllò tutto il suo equipaggiamento ed iniziò a guardarsi intorno. Anche avanzare lungo il suolo innevato era un problema. O almeno lo sarebbe stato per una ragazza senza una adeguata preparazione fisica. Ma da brava utilizzatrice del Taijutsu non le fu troppo difficoltoso spostare con le leve inferiori cumuli e cumuli di acqua ghiacciata.
    *Brrrrr!* Dovette stringersi nelle spalle e provare a conservare un briciolo di calore corporeo. Il suo respiro si condensò all’istante a pochi centimetri dalle rosee labbra, mentre il cappuccio della sua divisa fu sollevato per poter proteggerla dal pungente freddo. Abbottonò maggiormente la casacca che componeva la parte superiore della divisa ed iniziò a soffiare sulle sue mani, avvolte dai guanti in cuoio. Purtroppo le dita erano scoperte e dovette muovere più e più volte per scongiurare il congelamento delle parti più distali del suo corpo. - Non sono abituata a temperature così rigide. - E pensare che la stagione estiva era ormai prossima. Non voleva essere a Kirigakure no Sato durante il semestre invernale. In questi momenti si riteneva davvero fortunata di essere nata in un Paese così florido e benevolo come quello del Fuoco.
    Ma le ricerche della tomba o del tempietto in cui si nascondeva la presunta Samehada furono difficili per tutto il gruppo di Konohani, soprattutto per la Fuyutsuki.
    Nonostante i suoi sensi[Percezione 9] non riuscì minimamente ad individuare la presenza dell’antica struttura che stavano cercando. Sull’orizzonte si vedevano solo cumuli e cumuli di neve. Erano stati ingannati dal misterioso uomo di Ame? Una dubbio che attraversò la mente della ragazza. A giudicare dai movimenti inquieti di Oboro, poteva supporre che anche lei, dietro quella maschera ambrata, si celava un’espressione piuttosto sbigottita e turbata. Decise quindi di continuare le ricerche. La caparbietà era una dei suoi migliori pregi. Non si arrendeva facilmente. - Sicuri che la tomba si trovi qui? Forse abbiamo bisogno di qualche punto di riferimento. Con tutta questa neve è difficile orientarsi.. probabilmente stiamo girando in tondo senza nemmeno accorgercene! - Alzò leggermente il tono della voce per farsi sentire dall’Hokage, che erano rimasti leggermente indietro per permettere ad Oboro di esporre i propri timori. Lei era troppo impegnata a conservare il proprio calore corporeo e non morire d’ipotermia per avvedersi di altre strane sensazioni. - Se non si trova nulla sulla superficie.. o la neve ha ricoperto l’intera struttura o si tratta di una tomba sotterranea. - Semplici supposizioni.
    Raizen-sama intanto si accertava delle condizioni di Oboro-san. Anche se non aveva sentito direttamente le sue parole, la reazione poco discreta del Colosso fecero intuire anche alla Fuyutsuki che qualcosa non andava. Tutte le supposizioni dell’Hokage potevano essere plausibili. E per ora all’orizzonte non vedeva altro che bianco, bianco ed ancora bianco. Forse c’era davvero un Genjutsu attivo che disturbava la percezione degli incauti avventurieri. - O Forse l’isola è completamente costituita da ghiaccio. Ciò spiegherebbe il repentino cambio di temperatura. Ed il Mare qui mitica ben poco, visto che c’è fin troppa umidità, venti gelidi e grossi nuvoloni che impediscono al Sole di riscaldare l’atmosfera. - Le opzioni erano tante, quindi non restava che attendere l’effetto “serra” generato dal Drago. Forse dallo scioglimento o meno della neve su quell’isola potevano capire molte cose.


     
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