Squame dal Passato

Quest di Villaggio

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  1. **Kat**
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    III ~ L'arrivo del Mizukage: Diplomacy


    I

    l Cielo dell’Isola della Nebbia Insanguinata ben presto divenne quasi troppo piccolo per due Draghi. Infatti mentre la creatura evocata da Raizen-sama si adoperava per poter sciogliere i ghiacciai e rendere le ricerche più semplici per il gruppo di Konohani, un ruggito interruppe quell’apparente ed inquietante calma che regnava sull’isola. Lo sguardo cristallino della Fuyutsuki si spostò fin da subito verso il cielo, mantenendo la guardia alta. Anzi per una frazione di secondo aveva seriamente temuto che i confidi del Paese dell’Acqua fossero difesi da un possente Drago. Ma fortunatamente sul suo dorso c’era una persona.
    Il Mizukage atterrò con la sua creatura, che dopo alcuni secondi assunse l’aspetto di una sedicenne dalla chioma fiammeggiante e lo sguardo nervoso. La Kunoichi conosceva ancora ben poco i segreti della Kuchiyose no Jutsu e dei contratti con gli Animali-Ninja. Ma ogni qual volta una di queste creature compariva davanti ai suoi occhi non riusciva a trattenere lo stupore e la sorpresa. Finì per fissare quella Dragonessa che si era tramutata in una ragazza, poco più piccola di lei. Strizzò gli occhi e cercò di comprendere la situazione che si era venuta a creare.
    Lo sguardo chiaro e la chioma bionda di Itai-sama non le era completamente sconosciuta. Durante l’inaugurazione del Karyuuken di Atasuke-sama aveva avuto modo di apprezzare la spontaneità delle sue due gemelline ed ora che faceva ricorso a tutte ai suoi ricordi, c’era anche quella ragazza-drago. - M..Mizukage-sama! - Chinò il capo in segno di rispetto, per poter salutare il Kage di Mizugakure no Sato. - Ikuuya, Reparti Speciali di Konoha! - Si presentò con estrema educazione, anche se non poteva mostrare il volto per via della maschera. Lo sguardo serio dell’uomo finì per intimorirla un po’. Forse non era stata una buona idea approdare sul suolo dell’isola della Nebbia Insanguinata senza un permesso ufficiale. O almeno la ragazza credeva che Raizen-sama avesse provveduto a ciò. Guardò i due uomini in silenzio.
    Saluto informale che testimoniava l’amicizia e la stima reciproca dei due Kage. Era la prima volta che presenziava ad un incontro tra le più alte cariche del Paese del Fuoco e dell’Acqua, e non pensava minimamente di farlo in un’isola deserta, dove rischiava di andare in ipotermia. Non era abituata a tutto quel freddo. Respiro che si condensava a pochi centimetri dalle sue labbra ed occhi incollati verso i due uomini.
    Ancora una volta sentì pronunciare quel Clan di Kiri, Kaguya. Non era la prima volta che si discuteva di un esponente di quel clan che a quanto pare stava creando “problemi” all’associazione Accademica. Qualcosa di verosimile aveva ascoltato durante la riunione al Palazzo Yakushi. Sospirò leggermente prima di ascoltare attentamente le parole del Mizukage. Era serio, tremendamente serio.
    Il colloquio tra i due Kage si spostò ben presto sulle motivazioni che avevano portato una delegazione di Konohagakure no Sato a “violare” il suolo ghiacciato del Paese dell’Acqua. E i suoi timori, esposti ad alta voce prima della loro partenza, si concretizzarono nelle parole del Nara. Sicuramente Itai-sama non aveva nessuna intenzione di cedere cimeli così importanti alla Foglia. Sperava vivamente che l’Hokage avesse preso in considerazione questa eventualità. Ma l’uomo dalla chioma dorata sembrava intenzionato a “trattare” e non cacciarli via senza alcuna spiegazione.
    Ascoltò con attenzione le parole di Raizen-sama, che come sempre non eccelleva per diplomazia e cortesia. Sicuramente recuperare una spada leggendaria, che era stata più volte allontanata dalla propria terra natia, mettendo in pericolo la propria vita poteva in qualche modo concedere una “ricompensa” ai Ninja della Foglia, che si erano prodigati per il bene di Kirigakure no Sato. Ma di certo non potevano protendere di essere ricompensati, cosa che l’Hokage aveva appena fatto anche se indirettamente. In quel momento la Fuyutsuki iniziò a temere il peggio. Batté il palmo della mano sulla sua fronte e data la circostanza evitò d’intervenire, facendo presente al Colosso che forse un approccio più tranquillo e meno diretto sarebbe stato un buon inizio per “trattare” per la Samehada.
    L’ira, seppur controllata, di Itai-sama non si fece attendere. Infatti l’uomo che reggeva sulle sue spalle le sorti del Villaggio della Nebbia, ferito nell’orgoglio, non esitò a mettere in chiaro la situazione, senza risparmiarsi parole che potevano far infuriare l’Hokage. Sgranò gli occhi cristallini non appena il Mizukage ebbe il coraggio di dare, anche se indirettamente, del criminale all’Hokage. La situazione stava diventando davvero difficile da gestire, anzi ingestibile. Nonostante il suo tono controllato e gelido, le sue parole furono più taglienti della miglior spada di Kiri. E il discorso dell’uomo dalla chioma dorata si concluse con condizioni non trattabili. Prima che la situazione potesse degenerare con un ulteriore scatto d’ira da entrambe le parti, la Fuyutsuki decise d’intervenire, nella speranza di placare gli animi. - Hokage-sama… Mizukage-sama… anche se non mi è concesso intervenire in una discussione tra due Kage del Paese dell’Acqua e del Fuoco, approfitto della completa informalità dell’incontro per ricordavi l’affetto e la stima reciproca che nutrite l’uno per l’altro. L’Intera Accademia si fonda sulla reciproca fiducia e collaborazione tra i Villaggi membri, coadiuvando le forze militari per preservare la pace e la prosperità delle terre Ninja che sono sotto questa giurisdizione. - Piccolo preambolo per ricordare ad entrambi l’importanza dei loro ruoli, e che un eventuale frattura di rapporti tra Kiri e Konoha per uno “stupido” cimelio poteva comportare delle conseguenze. - E sono certa che la Samehada, una spada molto importante ben radicata nella storia e nelle tradizioni di Kirigakure no Sato, non sarà un ostacolo al vostro rapporto. Le divergenze vanno affrontate con serenità e serietà per evitare spiacevoli conseguenze. C’è stato solo un piccolo fraintendimento tra di voi, coadiuvato dalle carenze diplomatiche di Raizen-sama. - Abbozzò un lieve sorriso in direzione dei due. Sperava di far ragionare entrambi. - Credo che siano state fraintese le intenzioni dell’Hokage-sama, che forse per l’eccessiva preoccupazione per le sorti del cimelio che si nasconde sotto queste lande ghiacciate, ha agito d’istinto fedele dell’amicizia che lo lega con voi, Mizukage-sama. Ha pensato di partire subito dopo avervi inviato queste informazioni e forse commettendo una piccola leggerezza, che sicuramente ha scosso il vostro animo e ferito il vostro orgoglio da Kage del Paese dell’Acqua. Avete tutte le ragioni ed i presupposti per sentirvi deluso ed amareggiato dal suo comportamento, forse non conforme all’etichetta delle buone relazioni politiche tra Villaggi. Ma sono certa che non era sua intenzione mancarvi di rispetto o imporre la sudditanza delle Terre di Kiri a vantaggio di quelle di Konoha. Crede fermamente nell’alleanza tra i vostri villaggi, come ogni abitante e Ninja del Paese del Fuoco. - Annuì con serietà, mentre stavolta si soffermò maggiormente sulla figura del Colosso, nella speranza di avere il consenso di continuare il discorso. - Quando vi ha chiesto una ricompensa, approfittando forse del vostro animo gentile ed incline alla gratitudine, probabilmente la stava chiedendo all’uomo che si cela dietro alla figura di Mizukage, Itai-sama, dimenticandosi del ruolo che entrambi ricoprite. E ciò ha fatto nascere il dubbio e lo sdegno in voi, percependolo come una pretesa. Un piccolo fraintendimento. Nulla di più! - Ovviamente sperava di minimizzare il tutto, visto che conosceva i modi di Raizen-sama e lei, come i Ninja di Konoha, era sempre disposta a “giustificarli” per l’affetto e la fiducia che nutriva per quell’informale e testardo colosso.
    - Da quello che deduco.. siete amici di vecchia data. Vi unisce un legame ben più solido e forte di un’alleanza tra Villaggi, un legame necessario per poter reggere l’intera Accademia. Su più spalle il peso è meno gravoso. Non permettete che un cimelio, per quanto prezioso possa essere, si metta tra di voi…. Sono certa che troverete una soluzione per la Samehada. - Lasciò la parola all’Hokage, lanciandogli un’occhiata. Lo invitava indirettamente ad essere più gentile ed eventualmente scusarsi per l’eccessiva irruenza delle sue parole.
    Solo in quel momento si ricordò che mentre il suo cuore ardeva per preservare i buoni rapporti tra Kiri e Konoha, il suo corpo stava letteralmente congelando. Lanciò un’occhiata verso Oboro, che sembrava assorta nei suoi impercettibili pensieri, visto che il suo volto era perennemente coperto da una maschera. Iniziò a stringersi nelle spalle e sfregare con le mani le sue braccia per generare un po’ di calore con il movimento. Lasciò i due Kage a discutere, sperando in una ritrovata pace dopo lo spiacevole diverbio, e si avvicinò al Drago evocato da Raizen-sama. Era disposta ad attaccarsi alla sua coda pur di non patire quel freddo.


     
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