Uno scontro atteso

Shin passò il primo dei tre giorni che lo separavano alla sfida con Shunsui a letto. Un comportamento decisamente insolito per il giovane shinobi di Konoha, che trovava però una spiegazione nella pesante settimana appena trascorsa. La sera precedente, prima di crollare, aveva trovato la forza di incontrare l'amico e di raccontargli la sua storia, per poi sfidarlo a duello. Era felice che avesse accettato senza esitazioni, in fin dei conti si erano conosciuti in una palestra, avevano fatto a botte insieme contro dei teppisti, ed infine si erano allenati duramente per l'esame dandosele di santa ragione. Quello era senza dubbio il modo migliore per prendere congedo: dopo quel giorno le loro strade si sarebbero separate, a meno che il caso non fosse così benevolo da farli reincontrare in futuro. L'indomani, completamente rigenerato, il neogenin avrebbe incominciato i preparativi. Non che avesse molto da fare in realtà, a parte controllare l'equipaggiamento e allenarsi senza esagerare per essere al massimo della forma. Quella sera cenò da solo nel suo appartamento. Presto lo avrebbe abbandonato per fare ritorno al Villaggio, non aveva più ragione di restare nei pressi dell'Accademia dopo la promozione. In un momento libero aveva svuotato gli armadi riponendo gran parte dei suoi averi in un borsone da viaggio che ora giaceva abbandonato ai piedi del letto. Appoggiato il piatto vuoto dentro al lavello il ragazzo si affacciò dalla finestra osservando la strada sottostante. Ripercorse col pensiero i pochi mesi trascorsi da quando aveva scelto di intraprendere quella strada. Si rendeva conto di essere arrivato alla fine di un percorso, ma la nuova destinazione gli era ancora ignota e questo lo rendeva inquieto. Non c'è nulla di più spaventoso dell'ignoto si disse tra sé sottovoce. Di sicuro perdere uno dei suoi punti fermi, Shunsui, non avrebbe aiutato. Eppure proprio per quello ce l'avrebbe messa tutta per rendere il loro scontro memorabile. Un'ultimo bel ricordo prima che le loro strade si dividessero. L'ultimo giorno passò tranquillo. Shin aveva fatto un giro dell'Accademia per salutare le poche persone con cui aveva familiarizzato. Gli sarebbe mancato quel posto, ne era certo. Stranamente non trovò Kairi. Aveva supposto che stesse seguendo qualche corso, ma per quanto la cercasse della giovane Uchiha non c'era traccia. Sapeva che passava gran parte del tempo a Konoha allenandosi in famiglia, ma l'ultima volta che si erano visti gli aveva detto che avrebbe fatto un salto lì. Alla fine chiedendo in giro riuscì a trovare un suo compagno di corso, al quale affidò un foglietto. Per stuzzicare la curiosità della ragazza aveva scritto semplicemente: Se vuoi imparare qualcosa di nuovo, passa domani nel bosco dietro l'Accademia. Shin. Kairi desiderava ardentemente diventare più forte, il genin aveva potuto testarne la determinazione in prima persona allenandosi con lei. Non si sarebbe mai tirata indietro davanti la possibilità di ampliare le sue conoscenze in quel senso. Prima di lasciare la struttura passò in infermeria, ma appena entrato la dottoressa Kyaka non gli lasciò neppure aprir bocca. Non mi presterò come scusa perché "tanto c'è Kyaka quindi possiamo farci a pezzi"! Ma cosa ti salta in mente Shin, ed io che pensavo fossi il più sano dei due! Trattenendo una risatina davanti all'irruenza della donna Shin la rassicurò che avrebbero fatto sul serio, ma non avrebbero cercato di uccidersi. Lo spero bene! Dannato Hohenheim che vi ha dato il permesso! Sospirando si allontanò per controllare la flebo di un paziente poco lontano. A domani dottoressa...e grazie!

Finalmente il giorno era giunto. Shin arrotolò le fascie da combattimento alle gambe, indossò il corpetto ed infine infilò i parabraccia. Al fianco gli pendeva la wakizashi, dono del nonno per la promozione. Aveva sistemato i tirapugni uno per lato nelle apposite tasche perché fossero facili da indossare. Il resto del suo equipaggiamento era al suo posto, pronto all'uso. Per ultimo controllò che il coprifronte fosse ben stretto intorno alla fronte. Possiamo andare. Mentre si inoltrava lungo il sentiero per raggiungere il luogo prestabilito gli tornò alla mente di quando avevano dato una lezione ai due ninja del Suono. Avevano preso di mira Shunsui per uno sgarbo, ma Shin non aveva esitato a combattere al suo fianco. Un sorriso gli comparve sul viso. Strana a volte la vita, da una scazzottata era nata una bella amicizia. Sbucato nella radura ci mise poco ad individuare il Sunese, appoggiato ad un albero. Gli si avvicinò con calma, godendosi gli ultimi istanti di quiete. Non era preoccupato, né particolarmente nervoso a dire il vero. Anzi, sul suo viso si trovava il solito sorrisetto, da alcuni consideravano irriverente, che l'amico aveva imparto a conoscere col tempo. Una volta raggiunto gli porse il pugno perché lo colpisse col suo. A quanto pare ci siamo, che vinca il migliore!