Il casinò

Free Waket-Hoshi-Historia

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  1. Hoshi
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    Y Danone
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    A cosa serviva essere l’ottavo capo del clan Chikuma? Beh a vincere facile alla roulette ovviamente. Manipolare l’aria attorno ad una sferetta piccola come quella della roulette poteva sembrare un’impresa impossibile per chiunque ma non certo per un ninja dotato come Hoshi. Lo stronzo infatti sfruttando i suoi peculiari poteri non doveva fare altro che gestire la pallina spingendola o bloccandola quando necessario, niente di più facile, nessuno si era accorto dell’inganno tranne una persona, la più pericolosa presente li dentro.


    Il morso violente di Hebiko bloccò il Chikuma per qualche istante mentre sentiva i denti di lei penetrare le carni, non aveva provato dolore più di tanto, ma puro e violento piacere -Ohi!.. aaah.. ma allora sei una tipetta tutto pepe?!..- lo sguardo del rosso non presagiva nulla di buono mentre stringeva a se la ragazza per impedirgli di scampare. Se Hebiko poteva essere definita la Vipera di Oto allora Hoshi poteva benissimo essere identificato come il Kraken di Suna, una bestia mitologica dotata di tentacoli terrificanti capace di tenere qualsiasi cosa stretta a se. Più si dimenava più lui stringeva senza mai far male ovviamente -Daiii bellezza.. ora però mi devi il bacetto della vittoria!!!..- le labbra polipose del rosso si stavano avvicinando pericolosamente a quelle della Vipera quando una valanga di tette lo sommerse portandolo in paradiso -BOFUARGH!!!- si vide del sangue mentre cadeva, ma non sangue fuoriuscito da una ferita, bensì dal naso.


    Hebiko era libera mentre le cortigiane avevano sommerso il rosso accerchiandolo, ora poteva scappare libera e felice anche se non sarebbe stato così semplice per le e tanto meno per il giovane foglioso. Mentre il rosso attirava tutta l’attenzione dei presenti su di se le guardie del casinò avevano fatto la loro mossa dirigendosi rapide verso il tavolo da gioco. Hebiko e Shin se ne sarebbero accorti senza difficoltà dato che quelle persone erano le uniche che sembravano non badare minimamente al rosso a terra dimenarsi come un anguilla. Riconoscerli tra la folla non sarebbe stato affatto difficile, tutti erano vestiti allo stesso modo, con giacca e cravatta ed un paio di occhiali neri con tanto di auricolare, il classico dress code di chi occupava quella carica lavorativa. Hiro dalla sala comandi li stava direzionando verso di loro, se volevano togliersi da li dovevano farlo alla svelta o per loro sarebbero stati guai grossi.


    Guardandosi attorno entrambi avrebbero visto almeno otto persone puntare verso di loro facendosi largo tra la folla che intanto si era addensata li. Sembrava che li avessero accerchiati completamente anche se una via era stata lasciata libera, più per caso che per altro. Osservando la posizione degli otto i due si sarebbero accorti che nessuno in quel momento stava puntando o bloccando la strada verso il bagno, scappando in qualsiasi altra direzione sarebbero quasi sicuramente stati intercettati e a quel punti scampare sarebbe diventato dannatamente difficile, anche se non sembrava quei tizi erano tutti ex ninja o comunque persone ben allenate, Shin ed Hebiko avrebbero anche potuto tentare e darsi alla fuga ma chi avrebbe spiegato poi la loro fuga alla giurisdizione Accademica. Essere marchiati a nukenin per una storia come quella ne valeva davvero la pena?


    Se i due avessero puntato al bagno sarebbero sicuramente arrivati nel medesimo istante senza trovare niente ad ostacolarli. L’unico bagno accessibile sarebbe stato quelle delle donne, da quello degli uomini non solo proveniva un olezzo incredibile, ma anche strani rumori macabri si stavano diffondendo come un cancro nell’aria, ovattati solo dalla porta che separava una delle tazze dal resto del mondo. Nel bagno delle donne i due non avrebbero trovato nessuno, stranamente nessuna donna aveva bisogno di utilizzarlo, evento quanto mai raro. Il bagno era composto da una semplice anti camera con lavelli e specchi e tre porte che portavano ad altrettante tazze. Non vi erano finestre o pertugi dove poter scappare, l’unica via sembrava essere una grata del condotto di aereazione e un tombino abbastanza grandi da poter far passare una persona per volta. Ovviamente sarebbe stato impossibile dire dove le due strade portavano. I due potevano restare li come topi in trappola e affrontare il loro destino o cercare di darsela a gambe, in fin dei conti nessuno sapeva minimamente chi fossero e andarsene li avrebbe salvati da qualsiasi accusa. Altro particolare inoltre sarebbe stata la sacca piena di fisch che Hebiko aveva legata alla cinta e che solo ora si sarebbe accorta di avere addosso, come avrebbe fatto a spiegare il furto alle guardie della sicurezza? Avevano pochissimo tempo per decidere ed entrare in azione, le guardie una volta raggiunta la postazione di gioco sarebbero subito andate a cercare dentro al bagno, l’unica via che avevano lasciato scoperta.




    [...]




    Eh Hoshi? Beh Hoshi era ancora a terra sommerso dalle cortigiane quando gli otto agenti della sicurezza giunsero al tavolo. Impossibile dire se il rosso fosse ancora vivo sotto a tutti quei chili di tette. Quando giunsero a portata le guardie si sarebbero avventate sulle donne spostandole di peso -Avanti signorine.. alzatevi..- prima una e poi un’altra e poi altre due -Ma cosa?!..- ma di Hoshikuzu Chikuma non vi era traccia. Anche le cortigiane sembravano parecchio confuse mentre si guardavano attorno senza capire dove fosse finito il ninja della sabbia. Tutte erano certe di aver preso come minimo una decina di palpate a testa prima di rialzarsi -Hiro-sama.. lo abbiamo perso.. il ragazzo dai capelli rossi e i suoi complici..- la mano all’auricolare aveva passato il messaggio alla sala controllo -Tsk!.. quel farabutto.. cercate ovunque non può essere uscito dal casinò.. ho fatto bloccare ogni uscita e passaggio dell’edificio.. uscire è praticamente impossibile..- il pelato non sembrava preoccupato anche se l’espressione scocciata sul suo volto non presagiva nulla di buono. Mentre passava da una telecamera all’altra dando ordini ai suoi una vena pulsante era apparsa sulla sua tempia -Non costringermi a venire a stanarti di persona.. Hoshikuzu.. Chikuma..- sembrava conoscerlo bene il baldo guardiano dalla pelata lucente.

    OT/ Into the Shit!!! :riot:
     
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