Splatter Games

Densen & Kuso

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  1. Hoshi
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    Post Ottavo – Anal Beat



    Non riuscivo più a sentire la parte inferiore del mio corpo e la sensazione di essere incastrato nello sfintere di quel ciccione mi stava letteralmente facendo andare via di testa. Non potevo assolutamente lasciare che Fabio mi uccidesse a quel modo, oltre che terribilmente umiliante sarebbe stato anche oltre modo stupido -KUSO FA QUALCOSA!!!- nonostante stessi provando a sfilarmi di li mi riusciva impossibile. La forza esercitata da quel buco nero era assoluta e probabilmente nemmeno Kuso sarebbe riuscito a sfilarmi di li. Il pazzo in maschera tuttavia non sembrava sorpreso di quella abilità mostrata da Fabio, anzi, sembrava conoscerla molto bene.


    Ero quasi sicuro che Kuso si sarebbe inventato qualcosa pur di tirarmi fuori di li e invece -Aspetta!.. NO COSA FAI?!!- il pazzo si era lanciato contro di me spingendomi letteralmente dentro l’ano di Fabio. L’oscurità mi aveva avvolto come un piumone invernale soffocandomi fino a farmi perdere i sensi. Non volevo morire eppure stava succedendo, stavo morendo. -ANF.. ANF.. ANF.. ma che cazzo?!!- riprendere i sensi fu come ricevere un pugno in faccia. Davanti a me Kuso stava cercando di farmi riprendere i sensi mentre tutto attorno il paesaggio era cambiato assumendo un aspetto surreale -..anf.. anf.. maledizione.. che diavolo è successo?!.. anf..- ero ancora vivo, di questo ne ero certo, eppure non avevo la minima idea di dove mi trovassi. Avevo visitato diversi luoghi in tutto il continente, ma mai mi ero ritrovato di fronte ad un paesaggio tanto strano. Kuso a differenza di me sembrava esattamente dove ci trovavamo e non solo, in quel luogo il folle mascherato sembrava aver ritrovato una lucidità che mai gli avevo visto possedere -..ehi Kuso.. che roba è questo posto?!..- mi ero rialzato scoprendo di essere ancora tutto intero e completamente illeso, una mera vittoria dato che la spiegazione successiva mi avrebbe lasciato completamente spiazzato.


    Io e Kuso eravamo finiti in una tasca dimensionale creata da Fabio e da cui si poteva accedere solo attraverso al suo buco del culo. Kuso sembrava sapere bene ciò che stava succedendo e solo ora aveva realizzato che anche il mio amico possedeva la stessa abilità -..ecco da dove escono tutti quei microfoni!..- un’abilità davvero strana, ma che possedeva un certo fascino se utilizzata in modo alternativo a quello. La zona sembrava abitata da strani esseri cacchiformi incapaci di comunicare e completamente celebrolesi. Se io e Kuso eravamo ancora integri e capaci di intendere e volere era solo grazie alle abilità e conoscenze di Kuso che avevano impedito la trasformazione dei nostri corpi e delle nostre menti. Non esisteva altro modo di uscire da quel posto se non trovando un totem, unico collegamento con il mondo esterno. Kuso era fermamente sicuro di ciò che stava dicendo e a me non restava altro da fare che fidarmi del mio compagno di avventure -Dunque ci basta trovare questo totem per uscire.. va bene muoviamoci.. ma cerchiamo di mantenere la situazione stabile e calma.. non mi piacciono quegli esseri.. ho un brutto presentimento..- la nostra avventura in quel luogo dimenticato dagli dei era cominciato, mai nella vita mi sarei aspettato di dover viaggiare all’interno di un mondo contenuto nello sfintere di un uomo che mi voleva morto. Tutto sembrava calmo ed estremamente sereno, le creature che vagavano per quei luoghi sembravano non essere interessate alla nostra presenza e più volte io e Kuso ci ritrovammo a scansarle per non infastidirle -..che posto di merda..- non vedevo l’ora di andarmene di li.


    Kuso era stato vago sulla questione totem, ma aveva anche detto che una volta arrivati lo avrei riconosciuto e così fu -.. è quello.. il totem?!..- di fronte a noi il gigantesco totem si stagliava verso il cielo in tutta la sua maestosità mentre migliaia di stronzi umani vagavano tutto attorno come una folla di zombie. Dalla nostra posizione rialzata potevamo vedere il totem e l’immenso spazio che ci divideva dall’obiettivo completamente inondato di cacche -..dannazione.. non sarà facile avvicinarsi..- anche muovendosi con calma sarebbe stato necessario scansare quella folla densa e marrone -.. ci serve un diversivo per spostarli di li e poi correre al totem.. - un piano che poteva funzionare se non fosse per ciò che stava per succedere. All’improvviso una strana cantilena era giunta dal cielo come se gli stessi dei avessero preso a cantare, una canzone dal ritmo travolgente.





    -Oh merda.. Kuso.. guarda la!- avevo indicato con l’indice destro la folla di stronzi che ci divideva dal totem. Uno dopo l’altro avevano cominciato ad agitarsi eseguendo una strana danza che a tratti chiedeva di mimare delle oscenità -Ma che sta succedendo?!..- ero così confuso che ormai tutto mi sembrava assurdo e normale allo stesso tempo, il mio cervello semplicemente non riusciva a reggere il ritmo tuttavia Kuso sembrava essere sicuro e per nulla sorpreso quindi decisi di mettere la mia vita nelle sue mani -Dobbiamo rischiare Kuso.. passiamo ora che sono concentrati a ballare questa oscenità e seguiamo il ritmo ballando a tempo mentre avanziamo tra di loro!.. FORZA KUSO!!!.. USCIAMO DA QUESTO BUCO DI CULO!!!- la nostra corsa verso la libertà era iniziata a tempo di musica anale mentre i nostri corpi mimavano stupri e oscenità varie tra una cacca e l’altra. Ero quasi certo che dopo quell’esperienza la mia mente si sarebbe avvicinata di più a quella di Kuso anche se mai e poi mai avrei raggiunto la sua follia. Il totem era la chiave di tutto, la porta che ci avrebbe condotto alla libertà e alla vendetta contro quel figlio di puttana che ci aveva costretti in quei luoghi oscuri.


    OT// Manco alla fabbrica di cioccolato!!! :sisi:
     
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17 replies since 18/6/2016, 18:05   358 views
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