Ritorno dal passato

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    Un gran piacere... e un gran problema







    L’hokage guardò l’infermierina abbastanza sorpreso, ascoltò tutte le sue parole per poi frenarla a conclusione del discorso, parando i palmi delle mani di fronte a lei.

    Ey ey.
    Calma le ovaie.


    La finezza fatta persona. Con la zappa, da un contadino zoppo e sotto acidi.

    Ora ci andiamo, mi dai il tempo di poggiare la penna, si?

    Si alzò, non senza stiracchiarsi.

    Arrivo eh.

    Accomodare i vestiti

    Un secondino aggiusto qui.

    Mettere in ordine i fogli

    E queste due cosine qui.

    Le sedie.

    Oh, e a voi chi vi ha lasciato qui?

    I vari strumenti utili durante il suo lavoro da ufficio e il nodo alle scarpe.

    Andiamo.

    Sorrise.
    Gli piaceva confutare le affermazioni altrui semplicemente con dei gesti, quale urgenza poteva esserci dopotutto?
    Se il ninja era salvo o comunque attorniato da dei medici era improbabile che tirasse le cuoia, e finchè era vivo non sarebbe mai stato in ritardo.

    …ah!
    Ma mi hai detto che devo cercare io informazioni a riguardo.


    Si ricordò all’improvviso.

    Vai di nuovo all’ospedale cara, di che arriverò appena trovate informazioni a riguardo.

    Le missioni segrete, una piaga indicibile quando fallivano.
    Il buono era però che il fallimento comportava generalmente la morte ed il recupero non era mai necessario, anche perché si parlava del recupero di un identità che era stata volutamente cancellata, ma prima ancora accuratamente celata. La vita degli infiltrati negli archivi era una costante fiammella in procinto di spegnersi, cosa che nessuno avrebbe notato una volta accaduto.
    C’era un'unica persona in grado di farlo, stava tutto nella sua mente, o quasi.
    Omoide Keiryo.

    Buongiorno Omoide-san

    Si inchinò al cospetto della donna, la cassaforte più impenetrabile della foglia, il tutto grazie ad una particolarissima abilità: quella di catalogare e revisionare ogni singola scheda dei ninja di Konoha per poi dimenticarli.

    Pare che uno degli infiltrati abbia fatto ritorno.

    La vecchia si destò solo in quel momento da quello che pareva un riposo perpetuo, forse a causa delle palpebre cascanti che riducevano i suoi occhi a due piccole fessure che la sorpresa allargò.

    Ho un unico dato: la sua foto attuale.

    È più che sufficiente Raizen-san.

    Aveva una voce gentile per quanto resa acuta dall’invecchiamento.
    Il primo incontro che aveva avuto con la donna aveva messo a fuoco la sua abilità: una memoria fotografica fuori dal comune, prelevando i suoi ricordi e stampandoli era possibile ricavarne immagini perfette, cosa generalmente impossibile per via dell’approssimazione che il cervello faceva sui particolari che reputava poco importanti, cosa che generalmente causa una confusione estrema nella catalogazione dei ricordi, confusione tenuta a bada da un meticoloso trasferimento di quei ricordi che venivano trasposti in rotoli appositi del tutto anonimi. La foto veniva quindi paragonata alle immagini contenute nei rotoli, codificati col chakra della vecchia e che soltanto in essa potevano essere innestati per via del particolare metodo di memorizzazione.
    Ma il tempo necessario non era poco, gli infiltrati della foglia non erano pochi, nonostante i dispersi venissero eliminati per non creare confusione.

    Mi informi quando avrà notizie.

    Una volta ritrovata la faccia sarà necessario seguire una precisa rete di numeri che indicherà precise parole da rintracciare tra le schede dei comuni ninja, persino tra quelle dei nukenin o documenti ufficiali, un file, un identità spezzettata per tutte le parti del villaggio. Pericoloso, ma sicuro.
    Avrebbe impiegato del tempo, e mettere fretta ad un simile processo non era cosa buona, lui intanto si sarebbe recato all’ospedale, arrivando senza contrattempi nella stanza del ninja.

    Tiè, un fiorellino.
    Di solito si da ai malati.
    Sai, pronta guarigione.


    Lo guardò qualche secondo.

    Anche se mi sembri abbastanza fresco.

    Fece spallucce.

    Comunque, stiamo cercando qualcosa riguardo la tua identità, cosa intendi fare nel mentre?
    Ricordi come si combatte?
    Nel senso, sai ancora fare il tuo mestiere o ti sei dimenticato pure quello?
    Insomma, come stai?


    Chiese con sincerità.
     
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