Ritorno dal passato

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    Hikikomori








    Fece il verso a Youkai con la mano, come se fosse un oca starnazzante quando questo parlò.

    Spero tu comprenda presto questi limiti.
    Perché quando si parla di punizioni io ne ho di ben pochi.


    Sorrise raggiante e stranamente inquietante.

    Si comunque, hanno una particolare abilità che gli fa muovere ciò che disegnano quindi possono fare un ritratto perfetto, quasi una scultura che lascia poco spazio ai dubbi.

    Sulla domanda riguardo le sue abilità storse un po’ la bocca, non gradiva particolarmente dire cosa era in grado di fare.

    Si, diciamo che qualcosina c’entrano.
    E diciamo che se volevo di quel dito e di tutto il resto non sarebbe rimasto che polvere.
    O un cumulo disordinato di avanzi spremuti come un tubetto di dentifricio ai microgranuli.
    Insomma…


    Agitò una mano per aria che si ingigantì mediante il chakra del demone, assumendone momentaneamente l’aspetto.

    …roba abbastanza da tradizione per un Hokage.
    Anche se me la cavo abbastanza bene ad utilizzarlo.


    Fece un cenno con la testa per farsi seguire dopo avergli dato il tempo di firmare.

    Andiamo dal tizio forza.
    E no, non ce l’ho con gli omosessuali, è che vedendoti mi sentivo la necessità di sottolineare quelle cose.
    Sai mai ti fai qualche filmino.


    Non dovettero camminare troppo, pareva che il loro uomo stesse in un modesto appartamento poco fuori dal centro cittadino.

    Un po’ particolare sto tizio eh, non lasciarti ingannare dalle apparenze.

    Dopo una scampanellata la porta si aprì senza che nessuno rispondesse, probabilmente erano già stati visti in qualche modo.

    Oè Seigan.
    Ho una robina per te, ti parlavo del ragazzo no?
    Alla fine qualcosina da fare ci sta…


    Si si sssssssTT!!!!

    Alla televisione qualcuno parlava con vocina squillante e suadente, per quanto strano potesse sembrare.

    Ecco!
    Ecco!
    Mi hai fatto perdere il momento clou!
    La sai la replica di questa roba quando la danno?!?
    Nel MAI!!
    Era un evento speciale!


    L’Hokage spalanco gli occhi senza capire, salvo poi interpretare qualcosa nei farfugliamenti da nerd di Seigan.

    Ma vedi te sta mezza sega…

    Interloquì a mezza voce.

    Senti, staccati da quella diavoleria va già ne hai visto a sufficienza, hai lavoro da fare.
    Io lo so che ci hai talento, ma sto casino lo faccio solo perché tua madre mi ha rivoltato mezza amministrazione implorandomi un lavoro per te di modo che ti facessi uscire di casa.
    E dannazione ora ruoti quella sedia ergonomica prima che ti fiondo all’aria aperta a suon di pedate.
    Ah, a proposito.


    La stanza era totalmente buia e solamente qualche piccolissima sagoma permetteva di vedere una marea colorata sopra ogni superficie orizzontale, ma era il pavimento ad attirare l’attenzione, stranamente “croccante”.

    Ma guarda te in che merdaio vive sto succhia soldi.

    L’apertura della tapparella rivelò che il pavimento era coperto da avanzi di cibo da asporto, mentre i piani orizzontali di miniature perfette di chissà quale personaggio appartenente a chissà quale serie animata.

    Fai un po’ schifo Seigan.

    Solo tu mi dici che faccio schifo la mia mamm…

    Parlava con il broncio prima che Raizen scattasse, colmo d’ira.

    ECCERTO TUTTE LE ALTRE PERSONE CHE CONOSCI SI FANNO I CAZZI LORO CON UN COPIONE IN MANO DIETRO IL VETRO DELLA TUA FOTTUTA SCATOLA PARLANTE!

    Stava per andare a rifilargli quattro cazzotti educativi quando si rese conto che ancora gli erano utili i suoi servigi.

    C’è un’altra sedia in questo ciarpame o no?

    Il Colosso si muoveva come una fiera in gabbia e nulla potè fermarlo quando identificò un comodino adatto allo scopo, liberandolo dalle ridicole riproduzioni con uno strattone.

    HEY HEY!
    SONO COSTOSISSIME QUELL…!!!


    Bastò un occhiata di Raizen per ricacciarle la lingua direttamente in gola.

    Bene.

    Sbattè il comodino di fronte all’uomo e indicò a Youkai l’improvvisata seduta.

    Accomodati.

    Seigan sbuffò e impose le mani sulla testa del ragazzo canuto, una per la precisione, mentre l’altra era impegnata con un raffinato pennello, l’unico sintomo di una carriera ninja in quell’uomo.
    Il giovane avrebbe sentito nella sua mente un'unica domanda.

    Il viso prego.

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    La sensazione di una voce che ti parla nel cervello non era piacevole ma era sintomo di una connessione mentale che avrebbe reso l’intero trasferimento di immagini e ricordi molto più semplice, permettendo alla mano di Seigan di disegnare quasi fosse in trance.


    Edited by F e n i x - 2/7/2016, 13:14
     
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