Banditi di Oto

Missione D per Hebiko e Kato

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  1. Waket
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    Lavoro arretrato

    I - I due tirannii



    Puntuale, Vipera si presentò nell’ufficio alle 7 in punto, così come aveva dato appuntamento a Kato. Si, perché era stata lei a decidere l’orario, costringendo Febh all’alzataccia. Non trattenne un sussulto sorpreso quando lo vide alla scrivania, con fare serioso, provando quasi timore.

    Febh, già qui? Sai essere professionale quando vuoi.

    Le sfuggì un sorriso, che però parve ignorato dall’Amministratore. Non appena Kato li avesse raggiunti, sarebbe rimasta in piedi, insicura. Finse un colpo di tosse con la bocca, come a richiamare lo Yakushi, senza risultati. Avvicinandosi alla scrivania, lo avrebbe fissato per un po’, mentre si accomodava.

    Allora, questa miss…

    Non fece in tempo a finire la frase, non appena si sedette Febh iniziò a parlare, serissimo, informandoli su tutti i dettagli disponibili della missione. Ammutolita, rimase seduta, con braccia e gambe incrociate, ad ascoltare e memorizzare il discorso, senza perderne un dettaglio. Alla fine si voltò verso Kato, domandandogli di porgerle il foglio che gli aveva chiesto di custodire. Lo rilesse rapidamente, posandolo poi sulla scrivania, alzandosi per un istante poiché data la sua statura non arrivava bene a posarlo con cura. Non appena si sedette di nuovo, Febh ricominciò il discorso.

    ...Febh?

    Si voltò verso Kato, probabilmente confuso quanto lei, tornando poi a fissare lo Yakushi. Che non sembrava muoversi. Si alzò, girando attorno la scrivania e, dando un’occhiata da vicino, si accorse che il maledetto stava dormendo.

    Ah, è così? Non temere. Non mi sono dimenticata della tua pigrizia.

    Con calma, prese un grosso plico di fogli, posandolo con cura di fronte all’Amministratore, con tanto di penna delicatamente posata di fianco, pronta all’uso. Si portò al suo fianco, facendo cenno al ninja che la doveva accompagnare di non fiatare. Prese con delicatezza l’orecchio di Febh, prendendo aria per un attimo, se avesse avuto il sonno leggero probabilmente sarebbe stato leggermente disturbato dal piccolo soffio che le sfuggì. Tirando delicatamente l’orecchio verso l’alto, sfogò tutta l’aria che aveva accumulato in un grido:

    YAKUSHI!!!

    Una simpatica sveglia.
    Rintronato o meno, avrebbe tirato l’orecchio verso il basso, in modo da fargli poggiare la faccia sulla pila di fogli che si ritrovava davanti.

    Firmare e compilare. OGGI. Non dimenticarne nemmeno uno, e leggi ciò che c’è scritto prima di dare consenso o dissenso. Mi raccomando, alcuni di questi fogli vanno portati a Konoha, me ne occuperò una volta tornata dalla missione. Ti conviene aver finito il lavoro quando torno, e tieni in ordine l’ufficio. Hai fatto un buon lavoro ieri, dimostrami che sei in grado anche senza di me.

    Gli strizzò una guancia come avrebbe fatto una vecchia zia, sorridendogli con gentilezza. Kato poteva essere piuttosto confuso nel capire chi fosse a portare effettivamente avanti la baracca.

    Ti riporteremo le loro teste. A meno che non le vogliano gli abitanti come ricordo.

    Risparmiarli non era un’opzione per la Vipera. Se Kato ancora non si fosse alzato, gli avrebbe fatto cenno di seguirlo, preparandosi al viaggio.





    Hebiko, notevolmente più veloce di lui, avrebbe rallentato il passo in modo da non distaccarlo. Leggermente infastidita dalla lentezza, fece spallucce quando si rese conto che sarebbero arrivati al villaggio al calar della sera, un buon momento per agire.
    Arrivati nei paraggi, vipera si studiò la piccola mappa che gli era stata consegnata, ragionando sul dafarsi. Ancora fuori dal villaggio, parlò con Kato, facendolo sedere per permettergli di riprendere fiato.

    Dunque, è chiaro come dividere i bersagli: a me il maniaco, a te il fratello. La mia idea è molto semplice. Vuole donne? Si godrà l’ultima donna della sua vita. Tu invece dovrai occuparti di suo fratello. Il maggiore potrebbe aver costruito qualche trappola per suo fratello, non è saggio irrompere in casa loro. Dovresti trascinarlo fuori in qualche modo. Io, al contrario, lascerò che mi porti dentro come una delle sue vittime qualsiasi, magari ne tiene alcune imprigionate.

    Non trattenne un’espressione disgustata. Non aveva l’aria di chi aveva intenzione di risparmiare la vita di quel ragazzo.

    Non mi va di lasciarti completamente solo. Prima di agire sarà meglio rifocillarci, e cosa più importante prendere più informazioni possibili dagli abitanti. Siamo vicini alla locanda… Hmm.

    Si fece pensierosa, meditando osservando gli edifici segnati sulla mappa.

    C’è il rischio che frequentino anche loro la locanda. Passiamo dal retro, spiegheremo la situazione a chi ci lavora e chiederemo di non farci entrare nella sala principale. Se non troveremo informazioni, il luogo migliore in cui ripararci potrebbe essere il tempio, dubito che vi mettano piede spesso.

    Avrebbe atteso una qualsiasi risposta da Kato, ascoltando la sua strategia, prima di partire per la prima tappa, la locanda. Nonostante non ci fosse alcun tipo di guardia, la serpe preferì optare per un approccio stealth. Alla locanda, avrebbe bussato alla porta sul retro, per attirare l’attenzione del gestore. A bassa voce, avrebbe cercato di tranquillizzarlo con semplici frasi:

    Siamo ninja di Oto. Siamo qui per liberarvi dai due fratelli tiranni. Ma prima avremmo bisogno di informazioni.

    Se avesse accettato e li avessero accolti, avrebbe posto un paio di domande che l’avrebbero aiutata nel suo intento.

    Diteci tutto quello che sapete su quei due. Non tralasciate alcun dettaglio. Che succede alle donne che mandate da loro? C’è una sopravvissuta che possa parlarmene personalmente? Sappiamo che se la cavano con le trappole, qualcuno di voi ha idea di dove siano piazzate? Non so, li avete mai visti chini nello stesso posto per svariati minuti?

    Dopo ogni domanda avrebbe dato a lui o a loro il tempo di rispondere, lasciando poi che Kato risolvesse i suoi dubbi ponendo alcune domande, se avevano fortuna magari davanti ad un pasto caldo.
     
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