Banditi di Oto

Missione D per Hebiko e Kato

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  1. ~Cube
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    Mi presentai puntualissimo, di prima mattina, davanti all'ufficio dell'amministratore. Avvicinandomi al gabinetto notai la presenza di Hebiko e con un rapido cenno di mano la salutai. Non proferimmo parola, sapevamo del resto che lì a poco le cose si sarebbero fatte decisamente serie e prolungare l'attesa di sicuro non avrebbe aiutato. Entrammo e l'atmosfera che si respirava era decisamente inusuale per un tipo come me; un silenzio assoluto, una serietà di primo ordine. Mi trovavo del resto davanti ad una vera e propria gerarchia militare. Nel momento stesso in cui io e la mia nuova compagna, o meglio collega, ci sedemmo l'Amministratore prese a parlare. Seguii con la massima attenzione il suo discorso e cercai di memorizzarlo in ogni parte. Le informazioni che avevano ricevuto erano numerose e decisamente importanti e sicuramente ci sarebbe stato molto di cui discutere. Appena concluso il briefing da parte del Jonin Hebiko mi chiese di porgerle la carta ninja, che precedentemente mi aveva affidato e senza problemi la tirai fuori dalla sacca. Quando la ninja-segretaria dopo aver analizzato le informazioni in essa contenute ripose la carte sulla scrivania successe una cosa molto strana: nuovamente l'amministratore riprese con il discorso. Ci fu un rapido scambio di occhiate e quando Hebiko si avvicinò per indagare meglio compresi la gravità della situazione. Nuovamente mi trovavo nel posto sbagliato al momento sbagliato. Hebiko senza alcuna remore destò il ninja dal suo sonno e lo rimproverò in numerosi e variopinti modi. Da parte mia rimasi fermo immobile, l'unica mia speranza era quella di passare inosservato. Al termine di quello che oserei dire “siparietto burocratico” la mia nuova collega promise le teste di quei traditori. Non risposi. In quel caso il mio silenzio fu un assenso più che valido.

    Senza attendere un momento partimmo, con l'equipaggiamento al completo, alla volta di Anko; numerosi pensieri mi passavano per la testa e organizzarli non si stava rivelando per nulla semplice. In primo luogo quello che stava succedendo era qualcosa di assolutamente nuovo per me. Stavo partecipando alla mia prima missione ufficiale, e per quanto poteva suonare banale il discorso, l'intera faccenda aveva un che di straordinario. In secondo luogo il pensiero cadeva anche sull'obbiettivo della missione: la neutralizzazione di due traditori. Lavare i propri panni sporchi in sostanza. Il classico gioco di potere delle grandi organizzazioni, legali o meno. Sospirai. Di sicuro da lì a poco la situazione si sarebbe fatta alquanto burrascosa.

    Hebiko, come avevo già intuito il giorno precedente, si rivelò notevolmente più prestante e non ci volle molto per capire che rallentò per sostenere il mio ritmo e per tale motivo arrivammo verso il calare della sera. Poco prima della destinazione ci fermammo, sia per recuperare le forze perse nella marcia e sia per discutere il piano d'azione. Ascoltai Hebiko attentamente, sondando bene le sue parole. Era la prima volta che mi capitava di affrontare un missione con qualcuno e non ero per niente a mio agio. Ma sorvolai subito. L'importante era concentrarsi sull'ottenere il miglior risultato. Al termine della sua esposizione aspettai qualche secondo per formulare il pensiero correttamente e subito dopo presi a parlare, proponendo la mia idea: - Condivido in parte, Hebiko. Ma mi spiego meglio... Conoscendo questi luoghi e il tipo di gente che circola un buon modo per farsi scoprire e quello di arrivare al villaggio come dei stranieri; in ogni caso desteremmo una nutrita serie di sospetti, senza considerare che il locandiere stesso possa tradirci per il suo tornaconto. Poi è da considerare che questi deboli anime sono sotto l'influenza di una paura ben peggiore dei ninja traditori; ovvero quella paura di tradire la fiducia dei nunkenin stessi temendo una vendetta da questi ultimi. In sostanza secondo me dobbiamo infiltrarci, cercare di cogliere il maggior numero di informazioni e solo successivamente tentare qualche approccio e quindi rischiare. - presi nel frattempo la mappa fornita dal Jonin – Stando alle informazioni sappiamo che i due traditori escono dal municipio solo dal lato Est, e sappiamo inoltre che l'Emporio e la Locanda si trovano rispettivamente a Sud-Ovest e Sud-Est. Ad una prima occhiata il punto migliore dove infiltrasi è Nord Ovest, distanti quindi dagli eventuali tragitti Muncipio-Servizi. - presi il fiato – Detto questo ti spiego il piano: seguendo la linea della foresta ci avviciniamo alla zona Nord-Ovest del villaggio, prestando estrema attenzione ai nostri piedi per escludere, per quanto improbabile, la presenza di eventuali trappole, e al momento opportuno quando vedremo uno degli abitanti occuparsi di chiudere le finestre o le porte della sua abitazione ci avvicineremo, lo minacceremo di non gridare e di rientrare in casa; una volta all'interno, al sicuro, ci presenteremo nella maniera adeguata e faremo tutte le domande del caso. Insomma, raccoglieremo più informazioni possibili e fresche e solo allora elaboreremo un piano aggiornato. Anche se ho già in mente qualcosa a dire la verità...Che ne dici?- conclusi così il mio discorso. Rimasi in attesa, ero curioso di sentire la sua opinione.

    Se Hebiko avesse condiviso il suo punto di vista il piano d'azione era deciso e continuai con il discorso: - Perfetto allora, avviciniamoci di soppiatto alla parte Nord-Ovest del Villaggio fino ai bordi della foresta. Nel momento in cui vedremo l'occasione giusta ci muoveremo come stabilito. Il Jonin Yakushi ha fatto presente che è probabile che uno dei fratelli si diletti nelle trappole, per quello occhio agli ammassi di foglie eccessivi e isolati, a rami spezzati o in generale ad una boscaglia insolita...Profilo basso. Ok? - A quel punto ci saremmo mossi verso la destinazione, mantenendosi chini e muovendosi delicatamente tra i rami della foresta. Da parte mia ero fin troppo abituato, avevo passato l'intera adolescenza a scappare in quelle foreste. Forse Hebiko avrebbe riscontrato più difficoltà ma quella era sicuramente la strada migliore per non farsi notare. Una volta ai margini della foresta avremmo atteso il momento giusto, il quale per forza di cose doveva arrivare. Del resto fino a quel giorno non avevo ancora conosciuto un contadino che prima di coricarsi non chiudeva a chiave la propria casa.

    Se la previsione si fosse rivelata corretta e in lontananza avremmo osservato uno dei contadini operarsi nel chiudere o la stalla o le porte della propria casa in maniera silenziosa ci saremmo avvicinati e una volta giunti ad una distanza ravvicinata avrei eseguito un rapido scatto verso la persona, puntandoli al contempo un kunai alla gola con la destra e tappandoli la bocca con l'altra mano; avvicinandomi al suo orecchio avrei così proferito: - Non osare a gridare e ascoltami. Siamo tuoi amici e possiamo dimostrartelo però accompagnaci in casa, dopo ti spiegheremo tutto. - Con il cuore avrei sperato con il povero contadino avrebbe accettato senza remore, altrimenti in caso di insistenza con una forte gomitata sinistra avrei colpito la sua tempia cercando di farlo svenire. Guardando Hebiko avrei detto: - Non mi ha lasciato alternative purtroppo... Hebiko se entriamo e c'è qualcuno altro è meglio se te ne occupi te, non devono gridare.- A quel punto prendendolo sulle spalle sarei entrato in casa sua e lo avrei disteso sul primo mobile. Nel frattempo se era in presenza della moglie o di familiari mi sarei presentato: -Lo so che può sembrare strano ma siamo Ninja di Oto però prima di spiegarvi tutto aspettiamo che si svegli, nel frattempo manteniamo la calma.- conclusi riferendomi al tizio svenuto sul mobile, forse non sarebbe stato così semplice. Quindi al momento del risveglio o nel caso in cui il contadino non avrebbe opposto resistenza una volta in casa avrei preso a parlare: - Il mio nome è Kato Yotsuki e io e la mia collega siamo stati mandati da Oto a risolvere questo putiferio. Ora... Non voglio risultare brusco ma non mi diletterò in francesismi. Siamo qui per chiedervi numerose informazioni e a seconda delle vostre risposte riusciremo a risolvere nel modo più velocemente possibile o meno questa situazione. Ho lavorato in queste zone per anni e so perfettamente quanto testardi potete essere ma se fossi in voi guarderei fuori dalla finestra e mi chiederei per quanto ancora quei cadaveri violentati non vi turberanno nel sonno o se magari un giorno potreste essere voi... Lascio la parola alla mia collega. - Avrei atteso le sue domande e le eventuali risposte dei contadini e poi avrei aggiunto: - Che sappiate almeno uno dei ninja entra nella locanda oppure all'emporio? Ha qualche contatto all'interno? E' estremamente importante che mi diate una risposta precisa.- terminai il discorso speranzoso.

    Se la previsione non si fosse rivelata corretta allora saremmo andati noi a chiedere informazioni, in maniera più diretta. Guardando Hebiko avrei così proferito:- Proviamo a bussare ad una finestra e se aprono entriamo direttamente... Che dici? - Nel caso di una conferma avremmo agito proprio in quella maniera, avvicinandoci alla casa più isolata e posizionandoci sul retro e nel momento stesso in cui l'ignaro contadino avrebbe aperto la finestra o la porta mi sarei comportato analogamente alla situazione presentata in antecedenza.
     
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