Banditi di Oto

Missione D per Hebiko e Kato

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    .:Trappole Seducenti:.


    Casa di Nouka

    Al solo parlare delle violenze che la sua povera sorella stava subendo il contadino iniziò a tremare ancor più di quando era stato aggredito, sconvolto dalla crudeltà che aveva distrutto la sua vita e dalla sua stessa impotenza nel cambiare le cose. E la presenza di quei due ragazzi pur così sicuri di sè non bastava a liberare il suo animo da quel terribile artiglio di terrore che i due nukenin avevano esteso all'intera cittadina. Sentendo il piano dei due, poi, la sua agitazione era aumentata ancora. No, vi prego! Non mettetemi in mezzo o ci uccideranno, e uccideranno anche mia sorella! Finchè...finchè li accontenta almeno resta viva...e noi con lei. Almeno questo... Si inginocchio, nonostante la stazza nettamente superiore ai due era più che conscio di non poter competere sul piano fisico coi due ragazzi. Vi prego...non fatelo...vi prego. Ci voleva una forza incredibile, anche se guidata dalla paura, per spingere un uomo adulto ad inginocchiarsi e implorare, ma probabilmente l'animo del contadino era stato ormai spezzato più e più volte nel corso di quella dominazione e ormai quel gesto gli era quotidiano come il respirare.

    Alla fine lo lasciarono solo, forse con qualche parola di conforto, mentre Kato indossava i suoi abiti e prendeva il suo aspetto e Hebiko diventava una giovane ingenua e pronta ad essere catturata dai due lussuriosi traditori del Suono.

    Vi prego...lasciateci in pace... Furono le ultime parole di Nouka prima che la porta si chiudesse. Non restava nulla in lui se non la forza di supplicare. Gli avevano tolto tutto.

    La Locanda (notte)

    L'arrivo della ragazza fu accolto con uno strano sguardo da parte del Locandiere, che notandone l'avvenenza era stato palesemente colto da due desideri contrastanti: avvisare la fanciulla del pericolo e sfruttare la sua presenza per ingraziarsi gli aguzzini. Di base Hou non era un uomo cattivo, ma la disperazione spinge le persone a percorrere strade ed elaborare piani a cui non avrebbero mai nemmeno lontanamente pensato in condizioni normali. L'uomo sulla sessantinabartender_amon_saga_69744 aveva abiti abbastanza semplici, folti baffi e un viso tirato, e l'incertezza era evidente sul suo volto. Si, signorina. Si...la...la accompagno nella stanza, certo. Una volta davanti alla porta la sua lotta interiore si sarebbe infine cristallizzata in una decisione da codardo: non si schierò scegliendo un'inconcludente via di mezzo. Signorina...a volte in mattinata dei balordi vengono a...causare guai alle belle signorine come lei. Forse...ehm...forse potrebbe uscire molto presto, così forse riuscirà ad evitarli. Ecco.

    Non ottenne la rassicurazione di Hebiko, ma forse quella codardia placò almeno per un poco i suoi sensi di colpa...almeno fino all'arrivo di Kato, nei panni di Nouka. E' TUA NIPOTE? Nouka ma sei impazzito? Per cosa la hai fatta venire qui? E perchè vuoi un alloggio con lei...? Hai la tua casa e... Improvvisamente l'espressione e la voce appena un pò roca per gli anni di fumo si trasformarono, mentre il locandiere pareva aver realizzato qualcosa. Quando parlò, la sua voce era appena un sussurro, quello di chi parla con un assassino e in qualche modo ammira morbosamente il suo operato pur temendolo e odiandosi per la sua stessa perversione. Non è tua nipote, vero? E' una prostituta...o una che hai pagato per venire qui. Vuoi venderla a quei mostri? Scosse la testa. Sei pazzo...non puoi parlarci, si prenderanno la ragazza e non ti ridaranno tua sorella, è troppo tardi per lei! Stai solo condannando un'altra innocente...l'unica cosa da fare e piangere i nostri morti, anche se ancora vivi, e tenere la testa bassa sperando che quei due si stufino e se ne vadano. E' l'unica via. L'unica. Ma pur con quella ramanzina colma di disperata rassegnazione, il locandiere non fece nulla per impedire a "Nouka" di portare avanti il suo piano. Tieni la testa bassa e non farti notare: questo era tutto ciò che avevano appreso da quei giorni di terrore.

    La Locanda (mattina)

    Hou si faceva i fatti propri anche la mattina successiva mentre "Nouka" attendeva, paziente come un pescatore, che i due pesci abboccassero all'amo. Erano le otto e quaranta quando la porta della locanda venne spalancata con un calcio e una voce lurida d'alcool già di primo mattino insozzò la sala comune. HOU! Voglio una colazione e voglio sapere se abbiamo visitatori! Ecco, e magari anche qualcosa da bere, ci state dando solo brodaglia di seconda categoria ultimamente. Non vorrai farci arrabbiare? Gli fece eco una seconda voce più acuta, quasi uno squittìo lagnoso che non ispirava alcuna fiducia. Kinmaru e Ginmaru fecero il loro ingresso nella sala: il primo era un omone alto quasi due metri, con un coprifronte di Oto rigato alla cintura e una grossa spada al fianco. Il fratello era più mingherlino e con un'incipiente stempiatura...nel complesso sembravano due avanzi di galera e per qualche motivo avevano dei tatuaggi sul volto...forse intimidatori.


    Ignorate il mitra ^^"



    Oh, abbiamo anche il piccolo Nouka, qui. Lo sapeva tua madre che i kanji del tuo nome si leggono anche come Contadino? Ti ha segnato dalla nascita, pezzente! AHAHAHAHA Oh, sei sempre così acculturato, fratello! Sono il maggiore! All'avvicinarsi del "contadino" con fare così sottomesso sembrarono immensamente soddisfatti, con tanto di ghigno malefico dipinto sul volto. Uh? Ma perchè dici che abbiamo tua sorella? Lei sta con noi di sua libera iniziativa. Ci AMA. AHAHAHAHAH! Pensa che quando abbiamo finito con lei, ogni volta... E ci vuole parecchio tempo eh. ...ogni volta ci chiede di restare perchè ne vuole ancora...e allora noi la picchiamo finchè non sviene, solo così è soddisfatta quella cagna di tua sorella. AH!AH!AH!AH!AH!AH! E ora ci prendiamo anche la nipotina, così la famiglia è bella riunita.

    Poi il maggiore avrebbe afferrato "Nouka" per il bavero, sollevandolo senza sforzo e avvicinandolo alla bocca che puzzava di birra. Non dire cose sconce, razza di pezzente! Non siamo mica finocchi che scopano tutti assieme. Uno per volta. Come tra galantuomini, AHAHAHAHAHAHAH! Esatto! Lurido pezzente malato! Con uno spintone avrebbe lasciato andare il pingue contadino, gettandolo sulle scale e facendosi poi portare di sopra. Kinmaru sarebbe stato il primo, proprio come nei piani, mentre Hou cercava di essere inconsistente e trasparente come il vetro, e fingere di non vedere e sentire nulla.

    Salire le scale non fu difficile anche con il bestione che incalzava, e quando la porta si aprì il Nukenin fece scostare "Nouka", entrando. Oh-ho. Bella merce...ma spero possa sopportare il mio pitone senza spaccarsi in due...dopotutto anche Ginmaru deve divertirsi. Disse, volgare, mentre portava una mano al basso ventre e superava la soglia. Ciao bambina, sono qui per insegnarti un nuovo gioco..AH!AH!AH!AH! Non avevano che pochi istanti, perchè proprio in quel momento si udì un'esplosione non troppo distante! Uh? Qualche idiota deve aver provato a entrare nel municipio e ha fatto scattare una trappola. EHI, Kinmaru! Scendi che c'è di nuovo qualche furbetto! La voce di Ginmaru al piano di sotto li raggiunse senza troppi problemi: quei muri in legno erano sottili e un rumore di collutazione si sarebbe sentito senza alcun dubbio: dovevano inventarsi qualcosa o seguire la corrente?

    E chi diavolo aveva fatto scattare le trappole provando a entrare in municipio?
     
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