Kiiroshi, la foresta dell'ignoto

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  1. Yusnaan
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    ehm...da qualche parte

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    Parlato Ryuu


    [Paese della Foresta, confine della foresta ignota]


    Strane storie girano riguardo quella porzione di foresta, piccola in confronto all'intero Paese, ma che riesce a suscitare timore e paura nei villaggi vicini. Chi dice che sia abitata da mostri; chi dice che sia abitata da demoni; chi dice che sia abitata da spiriti. Quel che realmente si nasconde tra quegli alberi nessuno lo sa, ma ciò che è certo e che accomuna tutte le dicerie: è meglio stare lontani dal tratto di foresta detto "Kiiroshi".
    Questa però non poteva essere una cosa risaputa per i due bambini che inavvertitamente si stavano spingendo troppo oltre senza rendersene conto, continuando a giocare ad inseguirsi tra gli alberi, superando la striscia di terreno bruciato ed inoltrandosi dove non avrebbero dovuto. Corrono, ridono, sono chiassosi... bersagli anche troppo facili da individuare.
    Tra i rami intrecciati e le alte fronde, qualcosa li ha già captati e già riesce a distinguere il loro odore. I piccoli ignari del pericolo si fermano, avvertendo degli strani suoni attorno a se, sopra un ramo, dietro un cespuglio, ma non riescono a vedere cosa sia. Sono sempre più spaventati, cercando di scrutare ossessivamente cosa si nascondesse all'ombra di quegli arbusti, quando infine un enorme ombra balzò su di loro, rompendo il silenzio con un possente ruggito, seguito dalle acute urla dei due malcapitati.

    Kiiroshi, la foresta dell'ignoto

    Missione di ricognizione


    Era passato ormai quasi un anno dal giorno in cui venne promosso genin, ed oltre a crescere come ninja, facendo esperienza in giro per il mondo e facendo sempre nuove conoscenze. In qualche modo, quello stato di solitudine che lo aveva sempre accompagnato sembrò affievolirsi ogni giorno di più, sbloccandolo da quel baratro in cui era caduto, eppure quando si trovava a casa sua, non poteva fare a meno di sentirsi vagamente escluso dalla massa.
    Stava facendo molto per il villaggio e tutti i suoi abitanti, stava contribuendo in molti modi a difenderlo, ma ciononostante, la maggior parte dei kiriani non ne era a conoscenza o peggio ancora, alcuni facevano finta di niente, continuando ad evitarlo ed a trattarlo come se non meritasse di respirare la loro stessa aria. Nel suo quartiere le cose non erano cambiate, e doveva continuare a camminare a testa bassa come se dovesse vergognarsi di qualcosa, nonostante facesse un lavoro di cui andare fiero e di cui gli altri ninja potevano vantarsi.
    Per fortuna c'erano pur sempre i suoi due amici d'infanzia a fargli compagnia ed a tirarlo su di morale, ma non poté negare che quando gli confessarono di aver cominciato una relazione, ci rimase un po' male. Aveva sempre desiderato riuscire a conquistare Keiko, ma d'altronde come si poteva darle torto: lui era quasi sempre via per svolgere il lavoro al gate e per giorni o settimane intere per delle missioni, era inevitabile che prima o poi si sarebbe affezionata più ad Izumo che a lui, e anche se all'inizio la notizia gli provocò una certa amarezza, non ci volle molto per accettare quell'idea, consapevole che fosse la cosa giusta per entrambi.
    La loro amicizia non ne risentì neanche un po', ma certe volte, quando i due innamorati volevano passare un po' di tempo da soli, provava un certo senso di vuoto che non riusciva a colmare.

    Da quando era tornato dalla missione col Mizukage, aveva preso a guardare il Sanbi con una prospettiva un po' diversa, allentando un po' il profondo disprezzo che provava nei suoi confronti e provando a capire un po' il suo punto di vista. Non aveva il coraggio né la voglia di incontrarlo faccia a faccia, ma a volte avrebbe voluto desiderare di volerlo fare, entrando nel suo mondo interiore e sedendosi su quegli scogli sperduti in quell'oceano infinito, prendendo a fissare il vuoto, giusto per sentirsi leggermente più vicino a lui.
    Una di queste "fughe" dal mondo reale, fu bruscamente interrotta dalla voce di sua nonna Kazuko, che lo avvisò che c'era un ninja alla porta che aveva bisogno di parlargli. Il tempo di precipitarsi giù dalle scale e giungere alla porta d'ingresso, dove l'uomo lo avvisò che era stato convocato dal Mizukage, e questi lo attendeva già nel suo ufficio. Dopo un veloce ringraziamento, Ryuu non si perse troppo in preparativi, limitandosi ad indossare le comode scapre ninja e ad uscire di casa, diretto alla magione del villaggio.

    Era ormai il tramonto, ed anche il Terumi avrebbe ricevuto il messaggio alla stessa maniera e lo stesso orario del Mizukiyo, che arrivò il prima possibile al palazzo amministrativo, presentandosi nell'ufficio del kage appeno lo ebbe raggiunto, ma non sarebbero stati gli unici nella stanza. Un altro ragazzo, infatti, varcò la soglia della stanza subito dopo il genin, senz'altro un ninja di Kiri, ma che Ryuu non aveva mai visto, in quanto si sarebbe sicuramente ricordato di quei capelli così biondi e gli occhi blu come il ghiaccio, senza contare la stazza, nettamente superiore alla sua.
    Il mizukage andò a spiegare subito la situazione: erano stati chiamati entrambi per una missione di ricognizione nel Paese della Foresta, in un luogo in cui avvengono strani incidenti. Secondo i rapporti del kage, infatti, vi era una porzione di foresta in cui gli abitanti del luogo non osavano addentrarsi, in quanto chiunque provasse a varcare i confini di quel territorio, restava vittima di un feroce attacco da parte di creature non ben identificate e pochi sono tornati vivi. L'ultimo attacco risaliva a circa una settimana prima, quando due bambini finiti per sbaglio in quella zona, sono stati assaliti da una di quelle belve, ma curiosamente si sono ritrovati fuori dalla foresta senza un graffio. Il rapporto diceva che i bambini erano stati trasportati velocemente all'esterno, ma che non erano riusciti a vedere con esattezza da chi.
    I paesani avevano chiesto all'accademia di mandare una squadra di ninja per scoprire una volta per tutte cosa ci fosse in quell'oscura foresta.

    Dopo essere stati congedati, con gli utlimi dettagli della missione, i due shinobi furono liberi di potersi scambiare due parole fuori dall'ufficio, e Ryuu colse l'occasione per presentarsi al suo nuovo compagno di squadra.
    Ah, comunque ciao. Io mi chiamo Ryuu. Disse, sorridendo e porgendogli la mano in attesa che lui rispondesse al saluto. Bè... speriamo che non ci siano proprio dei demoni in quella foresta. Non ho mai affrontato dei demoni. Ridacchiò, cercando di sdrammatizzare, per poi decidere che era arrivato il momento di separarsi, visto che avrebbero avuto tutto il tempo che volevano per parlare durante il viaggio. Allora ci vediamo domani mattina, va bene? Meglio che andiamo a preparare le cose per il viaggio. E dopo averlo salutato, a meno che il nuovo conoscente non avesse voluto intrattenersi, si sarebbe diretto verso casa.
    La sera stava rapidamente giungendo e la nave che li avrebbe condotti al Paese del Lupo sarebbe partita il mattino seguente, verso le sette, quindi non era il caso di perdere tempo a bighellonare, o almeno era questo lo stile del Mizukiyo.

    [...]


    Il Mizukiyo arrivò al molo 2 con appena qualche minuto di anticipo, e solo dopo aver individuato il suo compagno di squadra, gli si sarebbe avvicinato salutandolo amichevolmente e salendo solo allora a bordo della loro nave, una grande galea commerciale che dava l'impressioe di essere anche piuttosto veloce.
    Ryuu adorava viaggiare in nave, la brezza estiva che soffiava dal mare lo faceva sentire estremamente bene, infatti, dopo aver preso possesso del proprio letto in cabina (condivisa), si fiondò immediatamente sul ponte superiore per non perdersi la partenza, ed affacciandosi al parapetto si godé il vento che l'avrebbe sospinto ad una nuova avventura.

    Il viaggio fino all'attracco nel Paese del Lupo, dove poi avrebbero dovuto aggregarsi ad una carovana, fu abbastanza tranquillo ed i due ragazzi avrebbero avuto tutto il tempo per fare conoscenza. Inizialmente, se il chunin non avrebbe preso molta iniziativa, Ryuu avrebbe cercato di sforzarsi nel trovare qualcosa di cui parlare, ma sicuramente come prima cosa gli avrebbe fatto qualche domanda per conoscerlo meglio, a partire dalle sue capacità in combattimento.
    Se avesse accettato di parlargliene, ache il genin, successivamente gli avrebbe illustrato le sue abilità, ammettendo di cavarsela piuttosto bene con i ninjutsu acquatici e soprattutto con i cloni, ma senza però fare menzione del bijuu. Quando e se Kodai gli avesse fatto presente di saper manipolare la lava, Ryuu non avrebbe di certo nascosto il suo entusiasmo, non avendo mai conosciuto un Terumi prima di allora. Woooh No, dai, davvero? Fammi vedere, dai fammi vedere. Avrebbe detto con un enorme sorriso ed incitandolo a fargli vedere una tecnica da sparare fuori bordo.
    Dopo un paio di giorni, infine, arrivarono al nuovo porto, dove c'era un piccolo calesse guidato da un vecchietto ad attenderli e che li avrebbe portati fin nel Paese della Foresta. I due ragazzi avrebbero potuto consolidare ancora un po' di più il loro rapporto, dato che ci sarebbe voluto poco più di una settimana, attraversando una porzione del Paese della Palude, e di certo a Ryuu non sarebbe dispiaciuto stringere amicizia con un altro kiriano, sempre che avessero avuto dei caratteri anche minimamente compatibili.
    Durante il tragitto vi furono un paio di giorni di pioggia quasi ininterrotta, ma per fortuna non ne derivarono grandi rallentamenti, riuscendo a giungere nel Paese della foresta più o meno in orario con la tabella di marcia, e dopo un'altra mezza giornata, arrivarono infine al piccolo villaggio confinante a sud con la zona di foresta inviolata. Era un villaggio molto piccolo ed abbastanza isolato, con appena duecento abitanti, e le case erano costruite interamente in legno.

    Il genin si prese qualche minuto per osservare ciò che aveva attorno: era sicuro di non aver mai visto niente del genere, l'intero Paese era composto quasi unicamente da foreste. In qualunque direzione si guardasse non si vedevano altro che alberi, alberi e ancora alberi, ma da un certo punto di vista gli piaceva essere circondato da così tanta natura, anche se poteva risultare alquanto eccessiva a volte. In ogni caso, si sentiva euforico e pronto a tutto, avendo atteso per tutto il viaggio il momento di poter entrare in azione, quindi dopo aver fatto un po' di provviste presso uno dei negozietti, poté dichiararsi pronto a partire, sperando che il suo compagno la pensasse come lui.

    Seguendo la piccola mappa che il padrone del calesse gli aveva dato, non ci sarebbe voluto molto ad arrivare al limitare della strana foresta, a circa mezzo chilometro a nord del villaggio, potendola raggiungere tranquillamente a piedi, visto che a nessuno andava di avvicinarsi a quel luogo.
    Pochi minuti di cammino, facendosi strada tra i numerosi alberi, ed infine l'avrebbero vista: una parte di foresta molto più fitta di quella dove si trovavano, delimitata da un enorme linea di terreno nero in cui non crescevano né erba, né alberi, che la percorreva in tutta la sua lunghezza. Intorno a loro, il silenzio regnava incontrastato.
    Quella vista era abbastanza inquietante, non riuscendo a far vedere ai due ragazzi poco più in là del confine, per via della fitta boscaglia che si diramava e che creava un'ombra quasi totale, ed il genin iniziò a sentirsi leggeremente in soggezione da quel paesaggio così sinistro, ma tirando un bel sospiro, si fece coraggio per muovere i primi passi verso la loro meta.
    Il Mizukiyo cercò di fare meno rumore possibile, controllando il suo respiro ed il terreno su cui metteva i piedi ad ogni passo, avanzando lentamente, ma ad un tratto, uno strano suono avrebbe interroto il cammino dei due kiriani. Ryuu si bloccò di colpo, facendo segno al suo compagno per dirgli se avesse capito di cosa si trattasse e da dove provenisse. Sembrava un rumore di acqua corrente che si infrange contro qualcosa, ma non era molto distante da loro.
    Ascoltando meglio, avrebbero potuto constatare che proveniva dalla loro destra, e quando finalmente i loro occhi si fossero abituati alla poca luce che riusciva a passare tra il fitto fogliame, avrebbero potuto accorgersi di non essere soli, individuando a pochi metri di distanza un uomo piuttosto alto e robusto, con lunghi capelli neri, appoggiato ad un albero e che probabilmente era intento a fare i suoi bisogni, essendo chiaro che fosse lui l'origine di quel rumore.
    Ryuu non seppe come comportarsi, non immaginando di trovare qualcun altro all'interno di quella foresta, e cominciando a pensare che in realtà fosse uno dei mostri o demoni di cui si parlava, quindi aspettò che fosse il chunin a decidere come comportarsi, lanciandogli un'occhiata leggermente confusa.
     
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