Kiiroshi, la foresta dell'ignoto

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  1. Yusnaan
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    Parlato Kodai


    Kiiroshi, la foresta dell'ignoto

    L'uomo con il leopardo


    Al genin, il nuovo compagno di squadra sembrò subito un tipo simpatico ed acuto, tanto che lo ammirò già da subito quando tirò fuori una buona supposizione di quello che si sarebbe potuto celare nella foresta su due piedi, anche se sembrava non aver prestato molta attenzione al discorso del Mizukage, dato che non aveva afferrato l'orario della partenza. Ryuu non si fece problemi a dirgli che la nave sarebbe partita per le sette, sorridendo davanti a quella distrazione, per poi separarsi da lui e incontrarlo il mattino seguente.
    Quando si misero a fare conoscenza, rimase completamente stupefatto dalle incredibili abilità del Terumi, vedendolo con i propri occhi sputare una sfera di aria acida che corrose un coltello e un getto di lava che andò a finire in mare. Wohoo! Fantastico!
    Era davvero un tipo interessante, sebbene durante il viaggio in mare rimase un po' sulle sue, cosa che unita al carattere un po' introverso del genin, non favorì quasi per niente le conversazioni tra i due, rendendo il tragitto abbastanza noioso.

    Per fortuna, una volta sbarcati e saliti sul calesse, le cose sembrarono cambiare quasi radicalmente, dato che il chunin si scusò per il suo comportamento e si decise a chiacchierare un po' di più, cominciando a fare delle domande a Ryuu.
    D-di Kiri? Bè, non so. Cosa posso dirti? Disse, ridendo un po' per l'imbarazzo, ma cominciando a pensare a cosa potesse raccontargli. Però aveva detto di non conoscere solo lui ed Itai, quindi probabilmente voleva sapere qualcosa su altri ninja.
    Mhh, diciamo che li conosco un po' di ninja di Kiri. Oltre al Mizukage, sono stato in missione con un Hozuki, il clan di quelli che sono fatti totalmente d'acqua, una del clan Akuma, quelli che creano illusioni con gli occhi, poi un altro paio di ninja in missioni diverse, anche se erano ancora alle prime esperiene; e poi conosco fin da quando sono piccolo un ragazzo del clan Shinretsu, quelli che manipolano il ghiaccio, ma non è un ninja. Però posso dirti che non avevo mai incontrato un Terumi, la lava e l'acido sono fantastici. Aggiunse, concludendo di illustrargli le sue conoscenze sui ninja di Kiri, anche se non avesse chissà quanta esperienza.

    I giorni trascorsero lenti, uno dopo l'altro, sempre a bordo di quel lento mezzo di trasporto, ma ormai il Mizukiyo si era abituato ad i lunghi viaggi che parevano interminabili, cosa che però non sembrò essere la stessa per il suo compagno di squadra, che aveva iniziato a comportarsi in modo un po' strano, quasi come se ci fosse qualcosa che lo preoccupasse, sentendolo di tanto in tanto balbettare frasi curiose e senza un senso apparente.
    Stare troppo tempo lontano dalla vita da ninja, forse, doveva avergli fatto perdere l'abitudine di resistere così tanto tempo lontano da casa e quasi in solitudine, e Ryuu stava cominciando a preoccuparsi per lui, quando infine gli rivolse una domanda piuttosto strana.
    Eh? Che? No, no, niente del genere.
    Fortunatamente, il carretto giunse finalmente a destinazione, ed il chunin sembrò immediatamente rilassarsi, spiegandosi e spiegando quella strana paranoia che gli era preso.
    Ahahah Ma come cavolo hai fatto a pensare una cosa del genere? Disse ridendo, fin troppo divertito da quella situazione assurda che per fortuna si era risolta per il meglio, per poi riprendere a lavorare seriamente e prendere l'ultimo tratto di strada che li avrebbe condotti alla misteriosa foresta.
    Ti seguo Ryuu e scusami per la domanda di prima. Abbiamo viaggiato così tanto che iniziavo a preoccuparmi.
    Ahahahah Non ti preoccupare, posso capire, anche se mi è sembrato parecchio strano. Pensavo fossi impazzito, già mi vedevo costretto a portarti in un reparto psichiatrico. Rise, ma non era del tutto falso ciò che aveva appena ammesso.

    I due non ci misero molto ad arrivare al confine della foresta, ed il genin annuì serio quando il suo compagno di squadra suggerì di fare silenzio, ma al contrario, non seppe trattenere lo stupore quando questi gli spiegò il funzionamento della tecnica che aveva appena attivato.
    Woow Bellissimo! Allora me la devi insegnare, casomai nel viaggio di ritorno.
    Quando infine si addentrarono nella foresta ed individuarono quella figura intenta ad urinare, il cuore di Ryuu cominciò a battere più rapidamente, non sapendo cosa aspettarsi, ma per fortuna il chunin sembrava molto preparato, iniziando a parlargli tramite quella tecnica di comunicazione. Il genin rimase senz'altro sorpreso da quanto fosse bella quella tecnica, sentendo la sua voce direttamente nella testa, ma ancora era preoccupato per il tipo che stavano spiando, finché Kodai aggiunse un dubbio sicuramente particolare: se quella foresta era abitata da demoni, come mai lui se ne stava così liberamente lì in mezzo? Il ragazzo era certamente in gamba, rivelando anche delle abilità di percezione del chakra e verificando che fosse una persona più o meno alla loro altezza, ma questo non bastò a calmare l'altro kiriano, ancora in allerta al massimo.
    E se fosse proprio lui, un demone? Bisbigliò come aveva visto fare al suo amico, a bassissima voce e dando ogni tanto un'occhiata a quell'individuo sconosciuto.
    Se per te va bene, gli chiederei di presentarsi.
    Mh, va bene, mi sa che è meglio.

    Il Mizukiyo lasciò andare tranquillamente avanti il chunin, rimanendò comunque al suo fianco, ma quando questi pose le sue domande all'uomo, quest'ultimo si dimostrò alquanto indifferente che ci fossero due ninja lì davanti a lui, quasi scherzando sul modo informale con cui il ragazzo gli si era rivolto.
    Non sapeva ancora se fidarsi o no, ma dato che si rivolse a Kodai, attese che rispondesse alla sua domanda e si presentasse, facendo poi lo stesso, ma se si fosse rifiutato, avrebbe tentato di dissuaderlo. In fondo loro erano lì per motivi legali, era lui ad essere probabilmente nel posto sbagliato. Dai, non ci costa niente dirglielo, noi siamo in missione.
    Chiarita la questione delle presentazioni, avrebbe rivelato il proprio nome dopo che l'ebbe fatto il chunin, visto che era stato chiesto a lui per primo.
    Io mi chiamo Ryuu.
    Se a quel punto Kodai non gli avesse già detto il motivo della loro presenza lì, ci avrebbe pensato lui. Siamo in missione per conto dell'accademia. Da quello che sappiamo, in questa foresta accadono cose strane e ci sono delle creature non identificate che attaccano chiunque ne varca il confine, quindi ci hanno mandato a controllare.
    Però. Quando fai il professionale, sei molto credibile, complimenti.
    La storia dell'uomo era alquanto inverosimile, ma solo allora si rese conto, spostando lo sguardo che fino ad allora era stato troppo preso da quello che si confermò un ninja, del grosso felino che giaceva lì vicino. Era un autentico leopardo, il tizio di nome Shinichi non stava affatto scherzando, e a malapena riuscì ad elaborare l'idea di avere davanti un leopardo apparentemente addomesticato e che il motivo della presenza lì del suo padrone fosse davvero lui.

    A quel punto decise di credere almeno per il momento alla versione dell'uomo, ma i suoi pensieri furono improvvisamente interrotti da un suono alquanto strano e sinistro. Sembravano quasi dei passi, ma se lo fossero stati, sarebbero sicuramente di qualcosa di non umano, non essendo per niente regolari, e non essendo neache tanto chiaro da dove provenissero, mettendo nuovamente in allerta il Mizukiyo, che portò immediatamente la mano destra all'elsa della sua wakizashi, e voltando lo sguardo continuamente in tutte le direzioni e sopra di lui, scrutando tra i rami degli alberi e preparandosi a qualunque pericolo.
    Il rumore sinistro si fece sempre più forte, come se chi lo producesse si stesse sempre più avvicinando, ma in quel momento si ricordò delle capacità del suo compagno di squadra, puntando subito lo sguardo su di lui e cercando di capire se avesse captato qualcosa.
    Kodai, vedi qualcosa?
    Domandò, un po' in apprensione per quella situazione. E se fossero stati i demoni? Forse li avevano infine trovati e si stavano preparando ad attaccarli, quindi se il suo amico fosse riuscito ad individuarli, avrebbe seguito i suoi consigli e guardato nella direzione da lui indicata, ma in caso contrario sarebbe rimasto al suo posto, guardandosi intorno ma rimanendo comunque in guardia.
     
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