Nel Tempio del Demone

[Addestramento alle Basi]

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  1. leopolis
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    In pochi lo conoscevano. Ancora in meno sapeva esattamente dove si trovava. Quasi nessuno ci era stato. E nessuno, per davvero, era riuscito a tornare da quel posto sano e salvo. Alcuni degli abitanti di Kiri dicevano che in quel Tempio vi fossero presenze malvagie. Altri invece raccontavano di come un Akuma, il Capoclan e il ninja che fondò il clan degli Akuma, creò quel luogo per collegare il luogo del reale, a un luogo astratto e indefinito. Una sorta di limbo, da cui provenivano entità e voci, immagini e ricordi di ogni sorta. Quello era il tempio degli Akuma, un posto in cui il reale si collegava all'immaginario, o al finto tale. Lì, vicino alle porte che segnavano l'entrata del tempio, sostava una figura ben conosciuta all'interno del clan Akuma. Un chunin di non poco contò, apparso come dal nulla dopo che Itai Nara, il Mizukage, ne aveva deciso la creazione. Con una storia alle spalle immaginaria e tante illusioni nelle maniche, Asmodai era riuscito presto a socializzare con il resto del clan, spiegando della comparsa (e della sua scomparsa) con missioni assegnatigli in tempi remoti, in cui Shiltar Kaguya siedeva ancora sul trono kiriano. Da qui la conoscenza di Takeru, il padre di 4 figli, tutti fratelli, tra cui Satoshi Akuma, detto "il più grande", Itomi Akuma, conosciuto come "il medio" e il più piccolo, Kaito Akuma. Forse anche il più curioso tra i 4. Informandosi sul suo conto, Asmodai lesse che il ragazzo riuscì a sopravvivere da solo su un'isola deserta per quasi due settimane. Il tutto a soli 6 anni di età... Un rito di iniziazione alquanto strano. Ma un rito che a nulla gli sarebbe servito quel giorno.
    Perché quel giorno, nella Danza dei Demoni, nulla sarebbe stato reale.
    E così aveva deciso Takeru, il Padre. Colui che chiese ad Asmodai, in cambio di pesce e riso, di addestrare il piccolo Kaito alle arti ninja, al combattimento, alla tattica e, sopratutto, alla strategia. E fu così che Asmodai, tornato a Kiri proprio per addestrare le nuove generazioni di kiriani, aveva acconsentito. In cambio di pesce e riso utili per il sushi avrebbe acconsentito di tutto. E poi... quanto doveva essere noioso stare sempre con il proprio Demone vicino? Con i suoi pensieri? Con la sua macabra presenza?
    Da questa decisione anche la data e il luogo. Un luogo l'Akuma aveva risvegliato Asmodai, il suo Demone. Un Demone di cui aveva poi preso il nome, indossando anche un'altra maschera, una maschera migliore. Da lì il fu Seinji Akuma poi diventato Asmodai Akuma non uscì integro. Uscì pazzo. Con una una presenza alle spalle e un occhio rosso dentro. Uno di quelli che sapevano attraversare tutto: oscurità, luce, mura, foreste. Da li, forse, anche Kaito sarebbe uscito diverso. Con la sua presenza sulle spalle, o con un turbamento nello spirito.
    Perché ora c'è e l'istante dopo no. Così è fatto il Tempio del Demone, in cui le reali illusioni sono alla base del tutto.

    "Chissà che tipo è" - pensò Seinji aspettando il ragazzo vicino alle porte massive del tempio. Era sicuro che l'avrebbe trovata. Quel giorno il tempio non era nascosto, ma era sicuro. Nella parte settentrionale dell'Isola ghiacciata, ricoperto da strati di nebbia, il Tempio aspettava le sue visite. E le visite sarebbe arrivate. Senz'altro.
    Quando Kaito sarebbe giunto in prossimità del tempio, egli l'avrebbe visto.
    Enorme.
    Grandissimo.
    Pauroso.
    Le cariatidi e gli atlanti ne sostenevano il peso.

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    Vicino all'entrata, Kaito avrebbe visto Asmodai Akuma, vestito come sempre. Guanti bianchi da maggiordomo, capelli a ricadere sul volto, sguardo sicuro e pieno di sé, smoking nero e scarpe eleganti. Era qualcuno che non amava sporcarsi le mani e che così era arrivato lontano sulla sua strada. Era, insomma, un tipico Asmodai Akuma. Di quelli che da quando avevano cambiato maschera e volto avevano perfezionato le proprie tattiche, tanto da essere ora intoccabili. All'arrivo del giovane ninja, Asmodai lo avrebbe guardato con un lieve sorriso sul volto.

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    «Kaito?» - avrebbe chiesto l'Akuma. E nel caso in cui questi avese risposto, Seinji avrebbe proseguito. - «Ti presento il Tempio del Demone. Curioso, eh?..» - chiese. - «Dicono che nessuno esca da li così, come ci entra. Tu che ne pensi?.. In ogni caso, bando alle ciance. Il tuo padre mi ha chiesto di allenarmi, ma non alleno coloro di cui non conosco gli ideali. Motivo per cui dimmi: quali sono i tuoi ideali ninja? Per cosa combatti?»


    Post semplice-semplice di presentazione.
    Rispondi alle domande ed entriamo.
     
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6 replies since 22/6/2016, 11:42   108 views
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