Il Tempio dell'Unico Credo

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  1. -Shu
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    Lo stalker misterioso

    Post Primo - Il tempio dell'unico credo





    Se qualcuno, sulla spiaggia della piccola isola, avesse deciso per un qualche strano motivo di non venire rapito dalla stupenda bellezza della foresta di Keretembou all'alba ed invece si fosse interessato del mare avrebbe potuto notare come, fuori dalla normale rotta che conduceva le numerose barche in quell'isola, fosse presente un minuscolo vascello senza alcun tipo di velatura che procedeva ad una velocità molto elevata verso di loro. Ai remi si trovava Shinichi Kurogane, shinobi della Sabbia, e con lui c'era solo un altra piccola figura, una specie di animale: Otekko, lo scorpione di pirite.


    Chi conoscesse il detective di Suna sapeva molto bene che egli non credeva alle divinità o, meglio, non credeva che esse dovessero essere venerate.

    Se una divinità può essere definita solo dal suo credere in essa, molte creature potrebbero essere "divinità" tuttavia ritengo che l'uomo non debba interessarsi ad avere fede in queste "creature". Io credo nel ninjitsu, nella scienza e nell'umanità. Credo che dobbiamo essere noi, con le nostre facoltà a ritagliarci il nostro spazio nel mondo senza dipendere dalle benedizioni di sedicenti "dei" che vogliono in cambio la nostra devozione e servitù.

    Questa posizione, poco popolare, contribuiva all'orrenda immagine di lui che aveva la gente di Suna (dovuta principalmente al sedicente "complotto") e che era uno dei motivi principali che lo avevano spinto a requisire una piccola barchetta a remi. Normalmente ci avrebbe impiegato molto tempo a raggiungere l'isola su un tale catorcio ma, dosando adeguatamente la sua forza straordinaria anche dovuta al chakra la barca sembrava quasi balzare sull'acqua mentre il caldo ricopriva il suo petto nudo di sudore, oltre alle numerose cicatrici che lo adornavano. Sarebbe stato un viaggio tranquillo, non fosse per il suo compagno di viaggio...

    E questa come te la sei fatta?

    Una lancia, un tizio che mi prese alle spalle mentre sbudellavo suo fratello

    E questa? Ha una forma strana, deve aver fatto male!

    Carboni ardenti. Una brutta caduta. E quella ampia, li di fianco, olio infuocato.

    Uao! Molto interessante! Certo che però devono averti riparato molto male se hanno lasciato tutti questi segni! Da noi ti rifanno sempre il carapace come nuovo!

    Grazie al cazzo, Otekko


    Normalmente non si sarebbe sprecato a partecipare ad una cerimonia religiosa, men che meno a giungere così presto sull'isola. Tutto era dovuto alla "soffiata" di un suo informatore. Ci sarebbe stato un "obiettivo" presente alla cerimonia, una persona che il Kurogane desiderava tenere d'occhio. E questo, oltre alla compagnia, era il motivo principale che lo aveva spinto ad evocare lo scorpione di pirite. Aveva infatti costruito per il piccolo artropode un paio di binocoli con cui avrebbe potuto tenere sott'occhio la situazione. Inutile dire che il giovane scorpione era felicissimo ed entusiasta del regalo (in realtà glielo diede in quel momento solo per farlo concentrare su qualcosa che non fossero le sue cicatrici). Arrivati sull'isola trovarono un punto isolato e fuori dal percorso "turistico" (come lo definiva il Kurogane) per riposarsi un po'. Aveva persino rotto le sue usuali abitudini ed aveva portato con se qualche arma, più per far fare uno spuntino ad Otekko che per reale necessità: infatti quando Shinichi si svegliò, nel primo pomeriggio, l'ingordo aveva finito tutta la sua scorta.


    Era finalmente giunto il momento di entrare in azione: l'obiettivo sarebbe arrivato sull'isola entro un paio d'ore al massimo. Shinichi iniziò a cambiarsi, preparando il suo travestimento.
    Per l'occasione si era fatto crescere la barba ed aveva indossato un ampio cappello di paglia per occultare il viso, con i capelli raccolti dietro lasciati appositamente incolti, Shinichi infatti era noto per la cura del proprio aspetto ed apparire più "rozzo" del solito poteva solo facilitare il suo mescolamento con la folla. Un kimono consunto ed un paio di sandali completavano l'illusione. Sembrava un vero e proprio samurai, eccettuato un piccolo particolare: non portava nessuna spada, cosa peraltro comprensibile dato l'ambiente festivo e l'aspetto povero e penitente.

    Shinichi... ho capito che l'obiettivo dovrebbe arrivare a breve, ma cosa devo cercare?

    Ah, scusa. Mi sono scordato di darti la sua foto

    Perfetto! Ora posso cominciare, la troverò sicuramente! replicò carico di felicità ed orgoglio lo scorpione, le chele ben salde sul binocolo.

    Bene, allora io vado.

    Avevano imparato a comunicare a distanza, attraverso colpi sul terreno, anche se a grandi distanze la comunicazione sarebbe stata a senso unico: da Otekko a Shinichi.

    Travestito in quel modo il ninja della sabbia non avrebbe avuto problemi a mescolarsi tra la folla, aspettando di incontrare nuovamente il suo obbiettivo: Miyako Kurogane.


    Nonostante la ricchezza ed il potere politico del clan, i Kurogane erano molto riservati e non ci tenevano ad apparire troppo sfarzosamente. Non c'era quindi da stupirsi che, a parte l'essere arrivati in un imbarcazione solo per loro, non si fossero portati dietro un largo seguito o sbandierassero ai quattro venti le insegne del clan. Preferivano lasciare tali ostentazioni di superficialità a clan più "caciaroni". Il primo a scendere dalla barca fu Aizen, attuale capoclan, vestito con una lunga veste di color bianco con dei ricami neri ed un cappello, simile a quello dei kage, con i simboli del clan. Si trattava della tenuta ufficiale del capoclan che veniva indossata nelle occasioni ufficiali. Nonostante l'unico credo di Aizen fosse il denaro era interessante vedere come provasse ancora un qualche tipo di rispetto per il culto, o per i suoi rappresentanti. Dietro di lui giungeva la sua guardia del corpo (non che ne avesse bisogno) e quello che era il ninja più promettente del clan, Fumetsu. Vestito in modo semplice e marziale, come si confaceva al suo ruolo, poteva facilmente tenere sotto controllo qualunque possibile minaccia tra le sue capacità di sensitivo e l'abilità nell'uso della Satetsu. I due sembravano inseparabili.

    Da qualche parte, riservato persino tra i Kurogane, ci sarebbe sicuramente stato anche Shinjitsu: l'anziano membro del consiglio di Sunagakure ed ex-capoclan. Probabilmente era più incuriosito dalla portata storica e politica dell'evento nonostante fosse un credente.

    Poco distante da Aizen, facilmente individuabile, giungeva quell'enormità di Tatehiko, forse il più ricco tra i Kurogane e potenzialmente l'uomo più ricco dell'intero continente anche se tale potenzialità non derivavano né dalla sua abilità negli affari né da qualche speciale colpo di fortuna. Tutto dipendeva da lei: Miyako. La più bella ragazza che mai avesse calcato il suolo della sabbia, i suoi occhi erano profondi ed amorevole come due immense oasi ed i suoi capelli erano liberi e meravigliosi come il cielo dell'Anauroch. Come sempre era seduta su di una comoda sedia a rotelle, spinta dalla bionda e provocante Saiyuri che, per l'occasione, doveva essere meno provocante ed indossava infatti un largo kimono che ne celava, seppur parzialmente, le forme.

    Miyako credeva fortemente anche se più che i singoli Kami adorava ciò che rappresentavano: l'amore, la speranza, la bellezza della natura, la pace. Adorava anche i riti che si compivano, dopotutto erano una delle poche occasioni in cui il padre le lasciava uscire di casa. Per convincerlo a lasciarla venire così lontano da Suna ci volle molta fatica ma alla fine, pur con qualche limitazione, Tatehiko aveva ceduto.

    Miyako-san, dovete cercare di restare più vicino a me ed Aizen-sama. Non posso proteggervi altrimenti la rimproverò Fumetsu, la palla al piede che le aveva assegnato il padre.

    Provaci tu a spingere questa cosa in mezzo alla terra e al fango allora! Ah! Mi sono sporcata tutta. replicò quasi piangendo Saiyuri

    Non mi piace dare dimostrazione...

    Bla bla bla, sono sicura che se fosse qui Shinichi sarebbe molto più galante di te, sai?

    Cosa?! Come osi paragonarmi a quel monco?!

    In effetti in queste situazioni era sempre molto galante... replicò Miyako, rincarando la dose.

    Il difetto principale di Fumetsu era il suo complesso di superiorità: se paragonato ad un qualunque membro del clan (soprattutto a Shinichi, che detestava) Fumetsu doveva necessariamente dimostrare di essere "migliore". In questo caso, più galante e servile. Era diventato un giochetto per quelle due esperte (e a tratti maligne) manipolatrici di Saiyuri e Miyako.

    Mhpf! Vi farò vedere io chi è più galante!

    Si mise subito a spingere la carrozzina creando un paio di grossi schizzi di fango che andarono a colpire un paio di persone vicine, portandosi rapidamente di fianco ad Aizen.

    Oh, Fumetsu-kun. Temevo tu ti fossi perso, invece sei andato solamente a prendere Miyako-chan...

    Aizen-sama replicò la giovane paralitica, facendo un inchino per quanto le fosse possibile.

    Fumetsu-kun ti conviene sollevare la seggiola e farla levitare a poca distanza dal terreno, o rischi di ricoprire tutti quanti di fango. Non vorrai farci fare una pessima figura di fronte ai Kami, vero?

    C-C-Certo che no, Aizen-sama!

    Da poco distante si sentì un rumore, come di qualcuno che stesse soffocando delle risate.

    Chi... chi osa?! disse il furioso Fumetsu, guardandosi attorno. Scommetto che sei stato tu! disse, afferrando furioso un povero barbone li vicino mentre, poco distante, uno strano viandante osservava divertito la faccenda, coperto da un largo cappello di paglia...


    mi sono già accordato con un altro player sull'identità del barbone. A parte questo chi vuole è libero di intervenire, che si fa un po' di casino ;)
     
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53 replies since 25/6/2016, 12:18   1357 views
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