Il Tempio dell'Unico Credo

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  1. Kujaku
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    COSA VEDI, QUANDO CHIUDI GLI OCCHI ?

    Il Tempio Dell'Unico Credo ~ I



    Un'ombra, silenziosa e veloce correva nella fitta boscaglia.
    I suoi passi non producevano nessun rumore e la sua agilità lo rendeva pressoché, invisibile. Solo una macchia scura si poteva scorgere lungo il sentiero boscoso, difficile da individuare.
    La foresta che dava accesso al "grande", tempio dell'unico culto, era profonda e molto estesa. Diversi fiumi e ruscelli percorrevano quel territorio districandosi tra i robusti alberi. L'aria era fresca, piacevole, il solo contatto lo faceva sentire bene, lo rinvigoriva al punto tale da permettergli di correre senza mai fermarsi, mentre il vento scompigliava i suoi biondi capelli.
    Bastava chiudere gli occhi per un momento e sembrava di volare. Volare veloce sopra tutto e tutti, lontano dalla civiltà e dal caos della società moderna. Jin non stava scappando, al contrario correva per acciuffare anche un briciolo di quel suo ignoto futuro.
    Diretto verso il tempio, pensava a suo padre, alla reazione che avrebbe avuto se l'avesse trovato. Pensava a sua madre che non aveva potuto proteggere e pensava a lui. Pensava se mai avrebbe trovato qualcuno, o se sarebbe stato l'unico e solo al mondo. Decise di fermarsi nei pressi di un modesto ruscello, per rifocillarsi e rinfrescarsi. Non c'era fretta, aveva aspettato per anni un evento simile, poteva aspettare un altro po'. Si sciacquò il viso con l'acqua fresca e limpida della fonte e sedendosi sotto l'ombra di un albero con la schiena poggiata al tronco, iniziò a contemplare le bianche nuvole, il fresco era impareggiabile.
    I suoni della natura si potevano ben sentire e distinguere. Il canto degli uccelli, il fruscio delle foglie mosse dal vento, lo scorrere inesorabile dell'acqua del ruscello. Tutto andava a creare una grande sinfonia. Trasportato dalla melodia, chiuse gli occhi, per poi cadere in un sonno profondo.

    Quanto più chiudo gli occhi, allora meglio vedono,
    perchè per tutto il giorno guardano cose indegne di nota;
    ma quando dormo, essi nei sogni vedono te,
    e, oscuramente luminosi, sono luminosamente diretti nell’oscuro.
    Allora tu, la cui ombra le ombre illumina,
    quale spettacolo felice formerebbe la forma della tua ombra
    al chiaro giorno con la tua assai più chiara luce,
    quando ad occhi senza vista la tua ombra così splende!
    Quanto, dico, benedetti sarebbero i miei occhi,
    guardando a te nel giorno vivente,
    quando nella morta notte la tua bella ombra imperfetta,
    attraverso il greve sonno, su ciechi occhi posa!
    Tutti i giorni sono notti a vedersi, finchè non vedo te,
    e le notti giorni luminosi, quando i sogni si mostrano a me.



    Non sono niente.

    Non sarò mai niente.
    Non posso volere d’essere niente.
    A parte questo,
    ho in me tutti i sogni del mondo.



    Edited by Bartok. - 21/7/2016, 16:43
     
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