La moneta misteriosa

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    Il Fiore Lupo

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    Vecchie & Nuove Amicizie



    Dovevo farlo, a malincuore ma dovevo. In piena notte varcai la soglia del Gate di Oto alla volta del tempio di Inari, non così distante dal villaggio. Mi mossi di gran carriera e giunsi a destinazione a mattina inoltrata. Quando il tempio mi si parò di fronte, come ogni volta, rimasi leggermente impresso dalla notevole pulizia architettonica e sopratutto da quella eleganza tipica che lo contraddistingueva. Oto per quanto piccolo come Paese nascondeva un'ombra ben più grande e oscura, e quell'edificio ne era in parte la dimostrazione del suo potere. Non mi preoccupai a nascondere la mia identità, i ninja di Oto erano abbastanza conosciuti in quel posto e non creavano di certo preoccupazione alla piccola popolazione che orbitava attorno alle faccende e sussistenza del santuario. Quindi, senza problemi, mi avvicinai all'ingresso e mi presentai al novizio: -Ninja di Oto, devo parlare con il Monaco Yako. E' importante. Diteli che si tratta delle condizioni dei suoi parenti al confine con le Sorgenti Calde.- Un messaggio in codice e il novizio colto alla sprovvista da questa notizia tentennò un attimo ma ubito si precipitò verso le stanze, di Yako; neo-assistente quartiermastro del tempio. Mentre aspettavo il da farsi, notai la presenza nel ripostiglio di una wakizashi e ne rimasi decisamente impresso, non era di certo un'arma così comune. Ma nemmeno il tempo di realizzare la faccenda che il novizio mi si parò di fronte e mi invitò a seguirlo.

    Con un cenno di assenso presi a seguirlo lungo i percorsi del Santuario, guardandomi attorno e gustandomi in parte la serenità e bellezza del luogo; durante il tragitto con la coda dell'occhio notai, quello che sembrava, a prima vista, una sorta di incontro faccia a faccia di uno dei monaci con uno straniero, vestito in kimono. Non diedi troppa importanza e subito dopo arrivai nella stanza di Yako. Quando il monaco si accorse della mia presenza di colpo si alzò dalla sua scrivania, carica di fogli e pile di carte e si avvicinò. Non attesi, mi avvicinai e ci abbracciamo, come due vecchi amici e di fatto lo eravamo. Yako con un semplice gesto della mano invitò il novizio ad abbadonare la stanza e Yako subito dopo chiuse la porta proferendo: - Allora Kato come procede la tua carriera da bravo soldato?!- Sorrisi, una frecciatina diretta al mio passato, evidentemente non era venuto a conoscenza della sorte del mio padrino. Io e Yako avevamo passato molto tempo insieme, a sostenerci a vicenda nei bassifondi di quella regione, quando guadagnarsi un giorno di vita era una lotta costante e nel momento in cui le cose migliorarono lui scelse di chiudere definitivamente con quel passato e quindi entrare nel mondo della “santità”. Mi trovai solo ma non per questo lo odiai, anzi la nostra amicizia non venne mai a meno:- Me la passo direi più che bene, chiaramente il mondo che mi circonda è assurdo. Non ero abituato a nulla di tutto ciò e proprio per questo Yako... non so come dirtelo... - mandai giù la saliva – Non posso più portarti le erbe medicinali che mi chiedevi di tanto in tanto... Devi capire, devo rigare dritto ora...- Il sorriso scomparve e al mio amico per un attimo venne meno il respiro. Con fatica si avvicinò alla sedia e sospirando:- MA COME CAZZO FACCIO ORA A TIRARE AVANTI IN MEZZO A QUESTA GENTE!!!!!!!!!!!!!! Sono tutti dei fottuti spiritualisti.... Oh miseria Kato... Mi hai ucciso. Vattene. Devo stare da solo per un po'.- Non proferii parola, potevo capirlo. Ma non avevo alternative, mi avrebbe perdonato alla lunga; ne ero certo. Mentre mi dirigevo verso la porta notai un foglio, anzi un annuncio finemente decorato e raccogliendolo con un gesto salutai anche il mio amico. Mi promisi che sarei ritornato più avanti. Accompagnato sempre dal novizio verso l'uscita lessi nel frattempo quella sorta di annuncio, un evento di portata continentale. Di sicuro numerosi ninja avrebbero partecipato, e di conseguenza vi sarebbero parate di fronte numerose opportunità e conoscenze, così chiesi informazioni al mio accompagnatore venendo a sapere che proprio in quel momento un carro stava partendo alla volta del luogo, o meglio ad una delle prime tappe verso la meta. In ogni caso direi un buon tempismo.

    Senza troppe remore mi presentai al cocchiere e chiesi un passaggio. Non fece alcun problema e pagandolo salii sul carro. Scherzo del destino da lì a poco giunse un ragazzo a me noto, era esattamente il tipo che colloquiava con il sacerdote al santuario. Lo guardai bene e di sicuro notai che non si trattava di un viandante qualunque. Ascoltai le sue domande e rimasi leggermente impresso per chiedermi così direttamente quelle informazioni, risposi di contropiede con un tono di voce tranquillo e rilassato: - Bhè come puoi ben vedere sono un Ninja di Oto, però di certo non posso dirti molto altro; almeno fin tanto che non ci si presenta a vicenda... Facciamo così, mi spieghi perché mi trovo davanti ad un viandante che possiede una Wakizaki e io ti svelerò la mia identità e intenzioni- Forse, ma quel viandante non poteva di certo saperlo.
     
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