Ritorno a Tetsuno Haka

add per modalità eremita I

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  1. Yusnaan
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    Parlato Shinichi

    Ritorno a Tetsuno Hana

    La regina e la prigioniera


    La mossa per evitare le tremende fauci dell'insetto, colse decisamente di sorpresa quest'ultimo, ritrovandosi d'improvviso il suo avversario sul dorso che gli bloccò le ali, cominciando a fargli perdere quota. La minaccia era chiara, e la formica avrebbe potuto fare ben poco per contrastare la forza che il Kurogane stava usando, quindi ammise con tono apparentemente calmo la sua sconfitta.
    Va bene, hai vinto.
    Una volta che il ninja l'avesse lasciata libera di riprendere il controllo, avrebbe ricominciato a sbattere le ali prima di schiantarsi al suolo, cosa che comunque non le avrebbe provocato molti danni, data la natura robusta del suo corpo. Si fermò a mezz'aria, venendo poi raggiunta da uno spaventato Fuukuro, in pensiero per il re Shinichi.
    Calma, formicaleone, è tutto a posto. Rivolgendosi poi all'uomo sul suo dorso. Hai combattuto bene. Reggiti forte.
    E detto ciò, che lo shinobi avesse accettato o no il suo consiglio, partì spedito verso la cima del monte da cui aveva cercato di tenerlo lontano, fermandosi ed atterrando davanti ad una fenditura nel terreno. Il passaggio, nel quale la formica ci entrava a malapena, non era abbastanza grande per farci passare Fuukuro, che quindi avrebbe dovuto aspettare fuori, mentre Shinichi avrebbe dovuto seguire la formica, come da sue indicazioni.

    La galleria non era completamente buia, grazie ad un gioco di luci con delle gemme piazzate nei punti giusti e che riflettevano la poca luce che giungeva per portarla in ogni luogo. La formica sarebbe rimasta in silenzio fino a che, dopo aver camminato per qualche minuto, incrociando molte altre formiche un po' più piccole che correvano avanti e indietro, giunsero in una specie di sala molto ampia, di almeno 30 metri di diametro.
    Il luogo, in penombra come il resto delle gallerie, era affollato da decine di formiche, tutte raggruppate sul lato opposto a quello da dove entrarono, attorno a quella che sembrava una formica molto più grande delle altre, anche ben più grande di quella in compagnia di Shinichi, ma coperta dalla testa fino a metà corpo con un logoro e malridotto telo nero.
    La formica maschio, dopo aver indicato all'uomo di avvicinarsi proprio a quella più grande, si dileguò in una delle gallerie, lasciando il Kurogane a quella nuova strana situazione.

    Man mano che si avvicinò, lo shinobi avrebbe potuto notare come le piccole formiche attorno alla più grande, raccogliessero qualcosa da terra di tanto in tanto e la portassero via nella galleria affianco. Tutti quegli insetti lo avrebbero lasciato passare, senza però rivolgergli la parola, essendo troppo indaffarate, ma quando fosse stato abbastanza vicino, sarebbe stata la formica coperta con il telo a parlare, con una voce femminile e matura.
    So perchè sei qui, Kurogane. Ho visto rapire l'altra umana, e te che la cercavi. Fece una breve pausa. Io sono la regina Sanso, suppongo tu sia venuto fin qui per trovarmi. O meglio, per farti aiutare a trovare lei.
    In quel momento, il ninja avrebbe potuto notare distintamente come dalla parte posteriore della regina, fuoriuscì una larva, che una delle altre formiche provvide immediatamente a raccogliere e portarla nella galleria adiacente, con le altre. Il carapace della formica madre molto più scintillante rispetto alle altre, in quanto vi erano incastonate delle perle bianche di varie dimensioni, e sembrava essere l'unica con quella particolarità.
    Ti hanno detto bene, io potrei aiutarti a trovarla.
    Seguì un breve silenzio della formica regina, mentre un'altra larva venne espulsa e portata via.
    Sei il primo possessore del nostro contratto da molto, molto tempo. Ed essendo l'unico umano vivente a possederlo, sono dubbiosa sul fatto di poterci fidare.
    La tua amica è stata rapita da delle creature con cui non abbiamo molti rapporti e che vivono lontano da qui. Se vuoi davvero ritrovarla, dimostra di essere degno di possedere il nostro contratto.
    Forse non conosci le potenzialità del chakra eremitico. Si tratta di una particolare forma di chakra creata aggiungendo all'energia vitale e spirituale che si possiede, una terza energia, ossia l'energia naturale presente in tutte le cose che ci circondano. L'energia naturale può essere assimilata tramite un lungo addestramento e una totale concentrazione connettendosi con la natura.

    Altra piccola pausa per espellere un'altra larva.
    Il chakra eremitico, oltre a darti una potenza ineguagliabile, ti concederà il dono di poter percepire il chakra altrui. Quindi, se proprio vuoi salvare la tua amica, voglio che tu mi dia prova della tua fedeltà ed abilità. Per quello che devi fare non ci vorrà molto: impara ad assorbire una minima parte di energia naturale sufficente a farti percepire il chakra che ti circonda, così che potrai andare in cerca della ragazza e dei suoi rapitori.
    Da qui sono troppo lontani per raggiungerli con il mio campo visivo, e come puoi vedere non posso spostarmi ed uscire a mio piacimento, quindi dipende da te.
    Non devi far altro che entrare in contatto con la natura che ti circonda, percepirne l'energia e concentrarti per richiamarla. Prima impari, più possibilità avrai di ritrovare la tua umana ancora intera.

    La regina Sanso sembrava avere le idee molto chiare, e non si sarebbe fatta molti problemi a rispondere ad eventuali domande dello shinobi, nonostante sarebbe stato evidente che sarebbe stato di disturbo, interrompendo il duro lavoro di dover partorire ogni minuto.
    Shinichi avrebbe dovuto darsi una mossa ed imparare in fretta a controllare almeno in una minima parte il chakra eremitico, così da riuscire a localizzare Kiyomi grazie alle nuove doti sensitive, sempre ammesso che ritenesse che ne valesse la pena.

    Nel luogo ancora sconosciuto in cui era stata portata la ragazza, quest'ultima era ancora intenta a tentare di slegare i robusti fili d'acciaio legati attorno alle caviglie, dopo essere riuscita a sfilarsi quelli attorno ai polsi, circondata da ua totale oscurità a cui i suoi occhi non riuscivano ad abituarsi.
    Attorno a lei si erano acquietati gli strani suoni sinistri che avevano risuonato sulle pareti rocciose fino a poco prima, quando infine quel silenzio venne interrotto da una possente e profonda voce maschile poco distante dalla kunoichi.

    Smettila di agitarti. Da qui non puoi uscire.


    La ragazza ebbe un sussulto, ma finalmente aveva avuto prova che non fossero animali, quelli che l'avevano rapita, ma bensì esseri senzienti ed intelligenti, quindi cercando di non agitarsi e mantenendo il sangue freddo, rispose a quella voce.
    Si può sapere che vuoi da me? Sei un altro di quegli insetti meccanici?

    Una specie. Mi è stato detto di portarti qui, non ho niente contro di te, ma se non smetti di divincolarti, niente mi vieta di sbanarti nel giro di due secondi.


    Non dire balle. Voi non mangiate carne, inventa un'altra minaccia.

    Questo è vero...
    ma non c'è bisogno di mangiarti. Io e i miei figli possiamo farti a pezzi in qualunque momento.


    In quell'istante, una fioca luce proveniente da dei cristalli posti sul soffitto ed alcuni anche sulle pareti, illuminarono lievemente il luogo, rivelando una caverna non molto spaziosa, ma con un soffitto altissimo. Ma ciò che la luce portò maggiormente in evidenza la miriade di aracnidi di varie dimensioni, appesi alle pareti e al soffitto tramite dei sottili cavi di metallo.


    I ragni erano di un colore grigio scuro lucido, e si apprestavano a calarsi dalle loro postazioni fino a finire a terra.
    La ragazza li guardò sempre più terrorizzata, mentre, alzando gli occhi, si rese conto del gigantesco ragno (12 unità dimensionali) difronte a lei, con delle grosse e minacciose mandibole che si muovevano in modo inquietante e degli occhi rossi come dei rubini puntati su di lei.


    E se devo essere onesto, hai fatto anche fin troppo rumore, per i nostri gusti.


    La giovane donna era ormai completamente paralizzata dalla paura, non sapendo più cosa guardare con i suoi occhi stravolti, cominciando a provare un senso di paura estremo.
    Tutti i ragni che la circondavano, scesero al suolo rapidamente, muovendosi verso di lei emettendo versi sinistri, alzando le due zampe anteriori e spalancando le fauci, preparandosi infine ad assalirla, ed ormai anche per lei fu chiaro di non avere nessuna possibilità di fuggire, vedendo la sua morte imminente.
    Era legata, circondata da bestie che stavano per sbranarla e senza nessuno che potesse aiutarla, quindi l'unica modo in cui riuscì a reagire, fu di coprirsi la testa con le braccia, chiudere gli occhi ed emettere un ultimo grido con tutta la voce che aveva in corpo, attendendo la fine e sperando che fosse una cosa rapida e indolore.
    Ma quella fine non arrivò, facendole mantenere l'urlo acuto per dei lunghi istanti, finchè non cessò per quella strana e lunga attesa. Riaprendo gli occhi si accorse che tutti i ragni erano a pochi centimetri di distanza da lei, continuandoli a guardare in modo terrorizzato, ma che cusiosamente erano rimasti immobili ad osservarla.
     
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