Ritorno a Tetsuno Haka

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  1. Yusnaan
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    Parlato Kiyomi
    Parlato Shinichi

    Ritorno a Tetsuno Haka

    Scontro per la donzella


    Ancora una volta lui era lì. Ancora una volta era pronto a proteggerla, a combattere per salvarla, ma ancora non riusciva a spiegarsi perchè. Nonostante fosse sempre sgarbata con lui, non la smetteva di starle dietro per aiutarla.
    Si era già imbattuta in altri uomini accecati dalla sua bellezza e pronti a fare qualunque cosa per lei, ma quest'ultimo sembrava farlo in assoluto disinteresse (il più delle volte), pur conoscendo il suo carattere.
    Di un po' Kiyomi... vuoi restare qui o preferisci venirtene via?
    Domanda superflua, ma a cui comunque si sentì in dovere di rispondere, ancora un po' confusa dalla situazione.
    Oh, b-bè, non posso negare che siano un bel pubblico accanito, fa sempre piacere avere qualcuno che ti venera, ma credo che tornare a casa sarebbe meglio.
    Lo shinobi cominciò subito a fronteggiare il gigantesco ragno, evocando uno scorpione altrettanto grande.

    Quasi odiava quel suo modo di fare. Ma chi si credeva di essere, a toglierla ogni volta dai guai e facendo a modo suo, eppure sentiva di non potercela avere con lui.
    Con un balzo immenso fu subito sul soffitto della caverna, prendendo a combattere i ragni più piccoli, mentre lo scorpione aveva preso ad attaccare il suo avversario, dopo che Kiyomi corse a ripararsi sotto di lui per non intralciare il combattimento. Il timore di trovarsi in mezzo ad uno scontro di tale portata era grande, ma al contempo si sentì lusingata di aver scatenato un simile putiferio solo grazie alla sua persona. La sua voce melodiosa aveva sostituito perfettamente ciò che il suo solo corpo non aveva potuto fare, e di certo sarebbe stata una dote che avrebbe dovuto coltivare per bene.
    Inaspettatamente, lo scontro durò molto meno del previsto, con Shinichi che mise alle strette il gigantesco aracnide di metallo, ma anziché colpirlo a morte, gli propose una specie di accordo per risolvere la faccenda pacificamente.
    Allora vecchio mio, ora puoi arrenderti e lasciarci andare con Kiyomi oppure posso farti un buco che Shinchu riempirà di acido. Che ne dici? Ah, e se ti piace così tanto la voce di Kiyomi le posso far registrare un disco. Che ne pensi?
    La ragazza non si fece ripetere la domanda, del tutto indignata da quella proposta.
    Non ci penso nemmeno, che idea balorda. La mia voce non renderebbe di certo, registrata.
    Comunque... per me non è un problema tornare di tanto in tanto per soddisfare i vostri strati di metallo. Sarebbe un piacere dare qualche spettacolo per voi.
    Mi piacerebbe restare, ma io ho delle necessità, non posso vivere in un posto umido e isolato come questo.

    Il capofamiglia dei ragni non sembrò molto soddisfatto dell'accordo, ma alla fine dovette cedere, non avendo altra scelta che accettare l'offerta scegliere di morire, ma non facendo mancare di far rivaleggiare il suo orgoglio.

    Tornerà una volta a settimana.


    Una al mese.

    D'accordo.


    Non ci fu molto altro da dire, e sembrò che tutto si risolse per il meglio, a parte per la povera caverna semi distrutta.
    Una volta fuori, in groppa al fedele formicaleone, Kiyomi si sarebbe sentita un po' a disagio nel dover abbracciare il suo salvatore per non cadere dall'immane altezza a cui si trovavano, tanto contatto fisico a cui non era abituata. Qualunque cosa avesse detto Shinichi riguardo alla loro destinazione, lei avrebbe insistito per farsi portare al punto in cui era cominciato tutto, prima che cadesse nelle profondità delle gallerie di Tetsuko Hana.
    Arrivati lì, la gioia della sua serva di vederla viva fu grande, gioia per niente ricambiata da Kiyomi, che aveva altro a cui pensare, in quanto non appena smontò dall'animale, si voltò verso il Kurogane, cercando di trovare le parole adatte per congedarsi.
    E' stata una gita interessante. Credo che un "grazie" sia d'obbligo, in questa situazione, sebbene non me ne senta affatto obbligata.
    Ma grazie. Spedirò i tuoi vestiti alla tua residenza. E' stato un piacere, buon ritorno a casa, Shinichi-san.
    Non ci fu essun altro saluto se non un cenno del capo verso il basso e si voltò verso la piccola oasi, dando istruzioni alla sua serva di fare i bagagli.
    Dopo quella tremenda giornata, l'unica cosa di cui aveva bisogno era un bagno caldo. Una giornata dura ma non da dimenticare, che le aveva lasciato più di un segno: un pubblico che assisterà volentieri alle sue esibizioni, una dote da coltivare più finemente e la consapevolezza di avere sempre un valido alleato e amico.
     
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