Chez Sanji

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    Un tavolo per due

    Addestramento Loto I ~ Post 1



    Nell'ampio cortile interno di casa Kinryu il giovane genin stava terminando il suo allenamento quotidiano. Asciugando con il dorso del braccio le gocce di sudore che dalla fronte scendevano verso gli occhi, si preparò ad un nuovo tentativo. Da quando aveva iniziato a perfezionare quella tecnica non aveva ancora ottenuto risultati soddisfacenti, ma sentiva di essere sulla buona strada. Inspirò lentamente, per poi scattare ad una velocità incredibilmente alta, attraversando lo spiazzo in pochi istanti. Ansimando, si volse a guardare il portico, sotto il quale una bambina di sei anni lo osservava attentamente ed al contempo trangugiava rumorosamente un milkshake con la cannuccia. Dopo aver mandato giù l'ultimo sorso, esclamò a gran voce Ti ho visto spostarti, onii-chan!
    Shin scosse la testa, sconsolato. Sono ancora troppo lento eh? Avrebbe volentieri passato il resto della giornata a riprovare, ma aveva promesso alla sorellina che l'avrebbe portata fuori a pranzo in cambio della sua supervisione. Da quando il giovane aveva scelto di intraprendere la via ninja i due fratelli non avevano occasione di passare molto tempo insieme, quindi avrebbe approfittato di quella pausa dalle missioni per godersi la quiete familiare. Tornando a passi misurati verso la bambina, Shin le disse di andare a prepararsi mentre lui si faceva un doccia veloce. Quella scattò sugli attenti, facendo cadere il bicchiere ormai vuoto e strappando un sorriso al fratello. Era contento che avesse preso bene la sua decisione. In fin dei conti era anche per proteggere lei che si sforzava ogni giorno di diventare più forte. Le scompigliò i capelli con la mano, ignorando le sue proteste.

    I due si fermarono di fronte all'ingresso del celebre Chez Sanji, intimoriti: il ristorante emanava un'aura di classe e raffinatezza fin dalla vetrina. Shin ricontrollò i due buoni che stringeva nervosamente in mano. Se non fosse stato per quelli non si sarebbe mai azzardato, visti i suoi miseri risparmi, a metter piede in un luogo tanto sofisticato. Deglutendo impercettibilmente si avvicinò al responsabile dell'accettazione, che li squadrò dall'alto al basso, cercando di capire cosa mai ci potessero fare due mocciosi da soli in un posto del genere. Tuttavia si propose loro in tono professionale, accogliendoli con gentilezza. Buonjorno e benvenuti in mio ristorante, avete prenotato?
    Cercando di ricacciare indietro l'ansia che il signore dalla strana pronuncia gli provocava, il genin replicò timidamente Buongiorno a voi, in realtà no. Mi sono stati dati questi buoni, spiegandomi che sarebbe bastato mostrarli per ottenere un paio di posti. Non sapevo di dover prenotare, mi perdoni. Il ragazzo chinò il capo in segno di scuse. Il cameriere prese a brontolare tra sé Tuo buono pasto puoi infilartelo su per buco di culo, questo è posto per gente buona no per pezente come te avrebbe comunque pronunciato la frase a voce non troppo forte, contrariamente al suo solito, per riguardo della piccola. Tuttavia, porgendo una mano, chiese di vedere i fantomatici buoni. Obbedendo sconcertato, lo shinobi glieli porse. L'uomo senza capelli, man mano che gli studiava, cambiò espressione. Ah è biglietto di Mr. Suritomo. Okkei okkei vieni pure dentro che oggi manji buono!
    Tirando un sospiro di sollievo, Shin prese per mano la sorellina e seguì il cameriere. Izumi Sumitomo era il mandante dell'ultima missione a cui aveva preso parte. Oltre alla ricompensa, duplicata perché la sua richiesta avesse la precedenza, aveva insistito per donare ai due shinobi che lo avevano assistito quell'omaggio. Il Kinryu aveva scoperto solo in un secondo momento che si trattava di uno dei più importanti gruppi commerciali del Paese del Fuoco.
    Una volta entrati nel grande salone i due rimasero senza fiato e la ragazzina non potè trattenere la sua meraviglia. Guarda onii-san come sono belli quei tavoli, hanno dei tovaglioli a forma di cigno! Leggermente imbarazzato dall'esuberanza bambinesca, cercò di calmarla. Dai Hina fai piano, non disturbare i signori! Ma quella, senza darsene per inteso, alzando ancora di più la voce si mise a fissare una signora poco lontana. E guarda il suo abito, è fantastico! Quella fortunatamente, apprezzò il complimento sincero della piccola, sorridendole. Per quanto indossassero alcuni dei loro vestiti migliori non potevano che sembrare fuori posto tra quella gente.



    Il cameriere, attendendo con pazienza che i due lo seguissero, indicò infine loro un piccolo tavolino per due persone. Abiamo solo tavolo per fidanzati in zona romance, mi scusa per inconveniente... Shin fece cenno con la mano, facendo intendere che andava benissimo. Non si preoccupi, in fin dei conti è colpa mia che non ho pensato di prenotare! Questo andrà benissimo. I due presero posto mentre la bambina non smetteva un attimo di guardarsi intorno. Poco dopo un altro cameriere portò loro un paio di menù. Doveva essere stato informato che si trattava di ospiti di riguardo, perché si rivolse loro con la massima referenza e non pensò nemmeno di accendere la candela al centro della tovaglia. Il genin prese in mano l'elenco delle pietanze, mentre si interrogava su cosa avesse voglia di consumare. Quando per sbaglio diede uno sguardo alla colonna dei prezzi, sgranò gli occhi. Per fortuna che i loro buoni coprivano interamente le spese, altrimenti avrebbe dovuto utilizzare l'intero stipendio del mese appena concluso per quel pranzo. Alzando la testa dal listino, chiese alla sorella cosa voleva mangiare, che rispose senza esitazione. Una porzione gigante di patatine fritte! Shin non potè fare a meno di mettersi a ridacchiare. Che altra risposta poteva aspettarsi da una bambina di sei anni? A lei non importava certo che fossero in un rinomato ristorante. Il signore senza capelli aveva nel frattempo fatto accompagnare un'altra coppia stranamente assortita pochi tavoli più in là del loro. Ad Aruhina, che li stava osservando, non sfuggì la piccola luce che prese a brillare tra di loro dopo che il cameriere si fu allontanato. Realizzando in quel momento l'esistenza della candela anche sul loro posto, si mise a fissare imbronciata il fratellone, lamentandosi. Non è giusto onii-chan, anch'io voglio la fiamma accesa!
     
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