Chez Sanji

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    Vice aiuto sostituto chef in prova!

    Addestramento Loto I ~ Post 3



    Il giovane shinobi non ebbe nessuna voce in capitolo nel succedersi degli eventi, né tanto meno riuscì ad impedire la bizzarra piega che l'intera vicenda stava prendendo.
    A quanto pareva il sedicente anziano era in realtà una vecchia conoscenza dello chef. Di quelle che si preferirebbe seppellire per sempre purtroppo. Non sapeva cosa ci fosse stato tra loro, ma un suo timido tentativo di placare gli animi fu stroncato sul nascere da Sanji, i cui occhi sembravano mutati in fiamme. Senza che nessuno si disturbasse a chiedere la loro opinione furono costretti ad assistere allo scontro tra il cuoco e Shinichi Kurogane, se Shin ne aveva ben inteso il nome. Quando sciolse la tecnica il genin si diede dello stupido per non aver riconosciuto una banale Henge, non potendo sapere dei miglioramenti che il chunin di Suna vi aveva apportato. Sua sorella invece, completamente digiuna di arti ninja, ne fu impressionata e spalancò gli occhi per lo stupore. Ohhh~ Sai farlo anche te onii-chan? Eh? Ah, sì, non è nulla di speciale...
    Prima ancora che finisse di parlare i due avevano già iniziato a picchiarsi. Spostò la sorellina dietro di sé per farle da scudo in caso di eventuali danni collaterali. Ehi ma così non vedo niente fratellone! Lo scontro per la verità finì nel volgere di appena un minuto, ma prima che il sunese mettesse la parola fine Shin ebbe modo di vedere per la prima volta nella sua vita il famoso Loto della Foglia. Ne aveva sentito parlare a margine di una lezione sul sistema circolatorio del chakra e sulle porte che lo regolano, ma mai prima di allora ne aveva compreso a pieno la potenza. Quando lo vide scomparire per ricomparire alle spalle del chunin ebbe un'illuminazione: forse quella tecnica poteva dargli la forza di cui aveva bisogno. Strinse inconsapevolmente la spalla della sorella. Con sua grande sorpresa il Kurogane non solo ignorò l'assalto dello chef, ma lo mise al tappeto con una facilità disarmante. Incredulo, non riuscì a trattenersi dal mormorare a mezza voce. Lame di vento...
    L'allieva del Sunese si avvicinò all'uomo a terra, studiando la gravità delle sue ferite, e poi prese a rimproverare il suo maestro. A quanto pare avevano appena privato il ristorante di un tassello fondamentale. La ragazza fece un cenno rivolto verso Aruhina, ma ancora una volta il ninja fraintese la situazione e propose, o per meglio dire costrinse, a Shin di offrirsi come sostituto. Il ragazzo, portandosi una mano fra i capelli, si chiese cosa aveva fatto per far irritare i kami e meritarsi tutto quello. Non aveva nessun dubbio che l'uomo fosse forte, ma al contempo era anche un idiota patentato. Come poteva aspettarsi che un ragazzino come lui fosse al livello di uno dei migliori chef del Paese del Fuoco?




    Shin seguì alla lettera le istruzioni di Sanji il quale, nonostante giacesse al suolo impossibilitatò a muoversi, si era categoricamente rifiutato di abbandonare la sua cucina. Un capitano rimane sulla sua nave anche quando affonda. Lo avevano sistemato su alcune tovaglie a mo' di giaciglio e, dopo avergli pulito e fasciato le ferite, si erano messi all'opera. Seduta su un ripiano metallico Aruhina scorlava le corte gambe osservando il fratello trasformato in cuoco per un giorno. Ora il tuo fratellone ti dimostrerà cosa sa fare tra i fornelli, vedrai!



    Il ragazzo ricontrollò il timer prima di estrarre con la dovuta precauzione il timballo dal forno. L'aspetto era invitante e, dopo averlo impiattato, lo porse al biondo a terra perché lo valutasse. Questi, a fatica, ne prese una porzione minuscola con la punta della forchetta e, portata alla bocca, la masticò a lungo prima di emettere il suo verdetto. Sei. Per l'impegno più che altro. Era il suo modo di fargli capire che era promosso: per quella sera lo avrebbe sostituito, ma si sarebbe dovuto impegnare al massimo per mantenere alto il buon nome del ristorante. Se ti azzardi a servire qualsiasi cosa che sia meno che perfetta appena riuscirò ad alzarmi ti riduco a pezzettini piccoli piccoli e ci faccio uno stufato, intesi? Il genin sorrise a mezza bocca, incerto se ritenersi soddisfatto per aver superato la prova o piuttosto spaventato da ciò che sarebbe seguito. I primi clienti sarebbero arrivati da lì a poco e c'erano molti preparativi da fare, quindi si rimboccò le maniche e prese un respiro profondo. Sarebbe stata una lunga serata.

    Per sua fortuna il team che assisteva lo chef nel suo lavoro era di prim'ordine. Poco alla volta si convinse che probabilmente sarebbero stati benissimo in grado di sopperire al membro mancante, ma ormai si era appassionato a quel mestiere. Aveva imparato la giusta dose di spezie per rendere speciale i piatti di carne e di pesce, i movimenti da fare per far lievitare al meglio un dolce e soprattutto come presentare un piatto qualsiasi in modo da renderlo speciale. Perfino la sorella, presa dall'atmosfera concentrata, ma allegra che si respirava nel laboratorio, stava dando una mano nel suo piccolo. Grazie Hina, posa le carote su quel bancone. Dal basso proveniva un borbottio ininterrotto di informazioni e specifiche per ogni singolo cibo o oggetto che capitava sotto mano al ragazzo. Quello lo stai impugnando sbagliato...Le rape vanno amalgamate con l'aceto di vino in senso antiorario...Per l'amor del cielo leva quello spezzatino dalla fiamma, si è già cucinato 30 secondi di troppo...Devi usare tutti i sensi, non solo la vista Shin!

    Ormai gli ultimi clienti stavano lasciando il locale. Un cameriere, riportando i piatti vuoti, comunicò al genin che una famigliola al tavolo 8 desiderava complimentarsi di persona con il cuoco. Preso in contropiede, Shin iniziò ad accampare scuse per sbrogliarsi da quell'impiccio. Tutta la sicurezza che aveva dimostrato tra i fornelli avrebbe rischiato di volatilizzarsi se messo di fronte al giudizio degli ospiti che aveva servito. Dal fondo della sala si levò una sbuffata di fumo. Devi sempre rispettare i voleri di un cliente, ricordatelo. Ma Sanji-sama, la cucina è sua, sono riuscito a cavarmela solo seguendo le sue dritte, dovrebbe essere lei a ricevere i complimenti...Quelli lo interruppe bruscamente. Non so se l'hai notato, ma non sono propriamente presentabile. E comunque te li sei meritati, quindi vai di là e ascolta quanto hanno da dirti. E sorridi, sempre. Altrimenti ti ammazzo, chiaro? Lo sguardo omicida sul suo volto lasciava pochi dubbi, diceva sul serio.
    Raccogliendo tutto il suo coraggio, si diresse a grandi passi verso il tavolo dopo esserselo fatto indicare da un, almeno per quella sera, collega. Con voce quanto più possibile ferma si presentò alla coppia di mezza età che lo occupava. Tra i due era seduta una coppia di bambini poco più grandi di sua sorella. Buonasera, sono Shin Kinryu, ed ho preparato io i vostri piatti. Spero siano stati di vostro gradimento. Chinò il capo in segno di rispetto ed al contempo quale muta preghiera. Oh sì assolutamente, era tutto squisito! Era stata la donna a parlare, evidentemente a nome di tutta la famiglia. Dovete assolutamente rivelarmi cosa avete aggiunto alla crema della millefoglie per darle quel retrogusto fantastico, vi prego! Shin si portò una mano dietro la testa sorridendo. Il suo pensierò corse al chef biondo che giaceva decisamente mal ridotto sul paviemento della cucina. Mi dispiace, segreto professionale!

    Quando anche l'ultimo degli avventori ebbe lasciato il locale, Shin si buttò su una sedia, esausto. Non avrebbe mai sospettato che un lavoro come quello del cuoco potesse richiedere così tante energie. Aruhina dormiva ranicchiata in un angolo, coperta dalla felpa del fratello. Seduto al suolo, ma appoggiato ad una lucida parete di acciaio, lo chef si accese l'ennesima sigaretta. Il resto della stanza era deserto. I dipendenti si stavano occupando di sistemare il grande salone o sbrigavano le loro faccende sul retro. Nella cucina regnava, per la prima volta da quando vi aveva messo piede il ragazzo, la quiete più assoluta. Non sei poi così male sai? Dieci o quindici anni e potresti perfino raggiungermi...
     
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