Il Risveglio della Terza Cavia

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  1. Luis
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    Nobuo
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    Il passato di un prodotto


    Ma che domanda è? Come posso aver tenuto conto dei giorni trascorsi in stasi! il tono stizzito indicò un lieve innervosimento da parte di Nobuo, forse per la costrizione delle serpi o più semplicemente per l'inaspettato susseguirsi di eventi al risveglio N-non so il nome dei miei fratelli... i miei... un attimo di titubanza, abbassò lo sguardo come se stesse riflettendo su qualcosa che non comprendeva esattamente Oh insomma, levatemi queste bestie di dosso si agitò cercando di liberarsi incurante del pericolo d'esser morso, gli strattoni sempre più energici. Il tono muscolare, per occhi attenti e sapienti come quelli dei due medici, ricomparve in tempi record lasciando intendere che le nozioni di riabilitazione del "prigioniero" non erano per nulla trascurabili, quel fuuinjutsu lo stava rimettendo in perfetta forma. Evidentemente avete pasticciato con qualcosa, i miei ricordi sono confus... a quel punto ad Eiatsu era chiaro che un semplice interrogatorio non sarebbe servito a niente e senza troppi complimenti procedette come pianificato fin dall'inizio, sottoponendolo all'interrogazione mentale.

    La prima immagine fu quella di un uomo pallido, magro e con lunghi capelli scuri avvolto in un camice da laboratorio, al suo fianco un ragazzo dai capelli color argento con indosso due occhiali da vista tondi. I due lavoravano in silenzio seguendo con avida curiosità le fasi finali di un esperimento che aveva per soggetto un uomo, immobile su un bancone in metallo. Il poveretto piangeva ma nei volti dei due studiosi non si poteva leggere alcun tipo di compassione, solo una fredda delusione nel momento in cui il cuore del paziente smise di battere mentre altri fluidi corporei presero il posto delle lacrime, fuoriuscendo da ogni altro orifizio Che spreco di tempo. Ha perfettamente ragione Maestro, ma il siero non attecchisce come ci aspettavamo; non è questione di età dei tessuti, sui bambini è stato lo stesso disastro. Servirebbe un agente che possa aiutare l'ospite ad adattarsi alle mutazioni prodotte. Juugo, il ragazzo di cui le parlavo, credo possa avere quello che cerchiamo nel suo sangue. Un lungo silenzio seguì quelle parole prima che un singolo vocabolo sembrò decretare il destino di centinaia di vite Portamelo.

    La visione di Eiatsu era distorta, quasi stesse guardando all'interno di un acquario o viceversa, eppure si era preoccupato di andare a ripescare un ricordo precedente al letargo di Nobuo, ma per quanto si sforzasse di spingere il suo jutsu al massimo potenziale, quello era il primo stralcio di memoria che potesse ritrovare. Chiaramente il punto di vista era quello del bel addormentato e difficilmente si poteva pensare che fossero gli altri due a muoversi in un fluido. Cercare di interagire con la parte cosciente della mente di Nobuo in questo frangente sarebbe stato impossibile.

    Stessa prospettiva, questa volta il filtro attraverso cui si stava guardando era leggermente rosato e donava tonalità pastello ad ogni cosa, mentre i suoni erano molto più presenti e cristallini, si potevano infatti percepire il ronzio di diversi macchinari elettrici ed il suono meccanico di un grosso polmone artificiale, a cosa fosse collegato non era dato saperlo. Il laboratorio era vuoto e solo qualche luce di cortesia ne rischiarava l'ambiente.

    Per quanto potesse sembrare inutile, in questo ricordo l'Eliminatore potè percepite coscienza di se stesso da parte di Nobuo, ma non come se stesse guardando nella mente di un adulto, quanto più di un infante.

    Stessa prospettiva, stessi colori dalla tonalità pastello, stesso laboratorio vuoto ma le luci erano tutte accese rendendo i contorni di ogni oggetto nitidi. D'improvviso comparve un volto, capelli argento ed occhiali ed un gran sorriso soddisfatto Ma quale piccolo miracolo abbiamo qui! Non credevo nell'idea di Orochimaru-sama, ma a quanto pare il suo genio è superiore addirittura alla sua stessa comprensione... oppure si può parlare di semplice fortuna? Resta il fatto che tu, piccolo figlio mio, sei balzato in testa alla classifica risvegliando l'interesse del Maestro nei tuoi confronti. Nonostante l'appellativo con cui ci si riferisse, l'uomo non dava per nulla l'idea di aver particolare affezione emotiva per Nobuo, tutt'al più un puro interesse scientifico.

    No, Eiatsu la riconobbe, non era affetto quell'emozione. Semplice e pura eccitazione per un risvolto inaspettato durante uno studio scientifico.

    Stessa prospettiva, l'ampolla era nuovamente ricolma di un liquido incolore a quanto pareva poichè sembrava di guardare con occhi privi di filtri, questa volta nella stanza erano nuovamente in due, anzi in tre contando il nuovo paziente sul bancone metallico, ma non vi sono costrizioni a trattenerlo ed annuì quando Capelli d'argento sollevò un ago, pronto ad iniettargli una sostanza color della pece nel collo. In un primo momento sembrò non accadere nulla, poi d'improvviso l'uomo si contorse in preda a spasmi, la mascella così serrata da esser incapace di gridare l'evidente dolore che l'attanagliava. Numerose macchie nere cominciarono a comparire sull'intero corpo nudo, originandosi dal punto in cui l'ago aveva forato la pelle. A questo punto l'uomo pallido incrociò le dita in diverse posizioni, con sapienza compose non meno di quarantadue sigilli prima di posare una mano sul petto della vittima di quell'atroce tortura. Le macchie nere andarono velocemente a ritirarsi, nascondendosi sotto il palmo del ninja che, con misurata lentezza ed un'espressione soddisfatta, sollevò la mano per scoprire un piccolo disegno: tre di quelle macchie erano ancora presenti, disposte ordinatamente in cerchio. Il paziente svenuto respirava tranquillamente. C'è riuscito Maestro!

    Forse con sua grande sorpresa, Eiatsu assistì alla nascita dei Sigilli di Orochimaru, il ricordo però era pesante quasi lo stato mentale di Nobuo in quella circostanza non fosse dei migliori, sembrava che l'organo stesso non fosse in salute.

    Dare un riferimento temporale ai diversi ricordi presenti nella mente dello shinobi era arduo, se non impossibile, gli unici protagonisti di quei brevi "filmati" erano noti per la loro incapacità d'invecchiare ed anche i locali sembravano non subire alcun cambiamento, ma questo poteva solo dire che erano vicini tra di loro, ma quanto indietro fossero stati acquisiti era un vero mistero irrisolvibile. Un secondo enigma venne invece svelato: la natura di Nobuo. I diversi frammenti che componevano le memorie dell'uomo avevano tutti un unico filo conduttore che, seppur percepibile come una sensazione strana, venne svelata in uno delle ultime visioni dall'interno della vasca in cui fluttuava: Nobuo era un prodotto di un esperimento svolto sul sangue dello Yakushi, nel tentativo di sintetizzare le capacità rigenerative del clan omonimo, si era venuto a creare un organismo del tutto indipendente all'interno del fluido, forse per qualche residuo organico presente nella vasca in cui era contenuto, che si era riattivato e replicato dando vita ad un essere vivente e quelle prime informazioni nella sua mente erano del tutto scollegate ad un pensiero senziente di un normale essere umano. Ovviamente la cosa aveva suscitato interesse nei due scienziati ed era stato deciso che, invece di considerarlo un errore nelle procedure fu etichettato come ricerca a se stante, quindi se da una parte proseguirono le sperimentazioni per creare un siero capace di rendere qualsiasi shinobi capace di accogliere innesti e trapianti dall'altra si continuò a monitorare lo sviluppo di quella nuova forma di vita.
    Uno dei primi problemi che fu riscontrato fu sul piano dello sviluppo mentale del soggetto, infatti dopo aver acquisito una piena maturazione fisica, ed avendo già scoperto che in fase embrionale si era sviluppata una sorta di attività cerebrale, non sembrava capace di "avviarsi" normalmente lasciandolo in sospeso tra attimi di lucidità ed il coma. La soluzione che venne trovata fu quella di sollecitare quella mente latente con una vita fittizia, sottoposero l'inanimato Nobuo ad un genjutsu particolare che aveva l'unico scopo di stimolarne le sinapsi, come in un sogno, sperando che un giorno potesse risvegliarsi.
    Quel giorno era arrivato e per Nobuo quel lungo sogno era una vita trascorsa come affiliato di Orochimaru e fedele servitore del Suono, probabilmente per input decisi al momento dell'attivazione dell'illusione da parte del suo esecutore. Il perchè si riferisse a due fratelli, questo invece era impossibile stabilirlo, ma una cosa era chiara: la sostanza a cui avevano lavorato era stata un successo, permettendo di sviluppare diverse delle tecniche segrete su cui ora poteva contare il villaggio di Oto ed Orochimaru aveva una nota ossessione per l'immortalità ed aveva studiato per molte vite su come potersi impadronire di corpi altrui, che quindi anche il frutto di quel fluido miracoloso conservasse qualche capacità simile? Certo non aveva fatto propria la miracolosa guarigione degli Yakushi, visto lo stato in cui versava il corpo e la necessità di un jutsu medico per portarlo in buona forma... che ci fosse dell'altro? Se nemmeno Orochimaru l'aveva abbandonato un motivo doveva esserci.
     
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