Il Tempio Segreto di Inari

Addestramento Contratto Kitsune

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  1. Historia
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    Il monte Yume

    Contratto Kitsune - post 2



    Con gli zaini carichi di provviste ed acqua si misero in viaggio nel primo pomeriggio, raggiungendo la prima tappa indicata nel diario all'imbrunire. Il suo antenato ne parlava come di una stazione di posta, l'ultima prima di giungere al villaggio provenendo da nord. Intorno a quell'antico edificio era sorto nel corso di un secolo un intero paesino, come spesso accade nei luoghi di transito. Sostarono insieme a molti altri viaggiatori in una delle numerose locande, rimettendosi in cammino al sorgere del sole. Avevano ancora molta strada davanti a loro.

    Più proseguivano più si ritrovavano immersi nella foresta, circondati da alberi in ogni direzione. Nei pressi del lago d'Indra si fermarono un'ultima volta lungo la via principale che conduceva oltre confine in un piccolo avamposto gestito direttamente da Konoha. I ninja di guarnigione furono prodighi di informazioni con il genin loro connazionale, benché lanciassero di frequente occhiate torve all'otese che lo accompagnava. Seduti fuori dalla taverna che offriva ristoro a soldati e mercanti in transito si rivolse a Kato. Al giorno d'oggi chi vuole recarsi oltre il lago lo fa principalmente attraversandolo con delle imbarcazioni. Potremmo recarci in questo villaggio di pescatori lungo la riva e contrattare un passaggio. Tuttavia il mio avo seguiva una via di terra che taglia in questa direzione per poi costeggiare lo specchio d'acqua. Alla fine Shin scelse di ripercorrere le sue orme fino in fondo, trovando l'assenso dell'amico.

    Dopo un'altra mezza giornata di cammino abbandonarono la strada principale seguendo dei sentieri che si fecero progressivamente meno battuti, seppur mantenuti transitabili dalle comunità che sorgevano nei pressi. Superarono alcuni piccoli insediamenti abitati da gente semplice che viveva di selvicultura, agricoltura di sussistenza e più vicino al lago di pesca. Ovunque furono accolti con gentilezza e circondati da torme di bambini curiosi. Shin approfitto del percorso agevole per raccontare allo studente cos'altro aveva appreso dagli shinobi della Foglia. Sembra che il villaggio che stiamo cercando non sia in nulla diverso da quelli che abbiamo superato. Sono anni che non ci sono problemi nella zona. Però... Fece una pausa, pensando se valesse la pena riferire anche quella chiacchera. Alcuni mercanti provenienti dal Paese della Cascata che avevano scelto la via del lago, sono stati travolti da una tempesta. Quando alla fine sono riusciti a trovare rifugio entro le mura dell'avamposto hanno raccontato di strane luci sulla sommità di un monte. Ci scommetterei che si trattava proprio dello Yume! Anche se magari erano solo lampi di montagna e quegli uomini terrorizzati hanno lasciato correre l'immaginazione...



    Infine giunsero ai piedi del monte Yume. Il paesaggio era fantastico: da un lato la foresta montana scendeva fino al limitare del paese, dall'altro l'enorme massa d'acqua placida del lago lambiva le poche barche tirate a secco sull'arenile. Avvertiti da un ragazzino che i due shinobi avevano avvistato ai confini del villaggio si fecero loro incontro numerosi abitanti, capeggiati da un anziano, senza dubbio l'autorità locale. L'otese lasciò che fosse Shin a parlare per entrambi. Il ragazzo, facendo un passo avanti, si chinò in segno di rispetto e presentò sé e l'amico. Il mio nome è Shin Kinryu, ninja di Konoha, e sono accompagnato da Kato Yotsuki di Oto. Sto cercando un santuario che dovrebbe trovarsi sul monte Yume, di cui però mi è purtroppo ignota l'esatta posizione. Si tratta di questioni di famiglia. Decise per il momento di non esporsi oltre, limitandosi a studiare le reazioni dei popolani. Il genin mantenne un atteggiamento composto di fronte alla risposta evasiva del capovillaggio, mascherando i suoi veri pensieri. Con voce neutra, ringraziò l'uomo dell'ospitalità. Capisco. In effetti può essere che quel posto neppure esista più, ma dovevamo controllare. Grazie per l'offerta, ci tratterremo il meno possibile per non causarvi disturbo. La stessa reazione alla sua frase era di per sé una risposta. Avrebbe cercato le informazioni di cui aveva bisogno in un altro modo. Come Kato, anche lui aveva notato il ragazzino nascosto in malo modo che li stava squadrando. Annuì leggermente al compagno per spiegargli che aveva inteso, poi attese che l'anziano si allontanasse e gli uomini radunati nella piazza, esaurita la curiosità, tornassero alle loro faccende. Solo a quel punto, fingendo di girovagare per il villaggio, si avvicinarono al bambino. Assicuratosi che non vi fosse nessuno in vista che potesse udirli, gli si rivolse in tono cordiale. Ciao, come ti chiami? Io sono Shin, piacere. Cercò di instaurare un rapporto di fiducia con il giovane raccontandogli qualcosa di sé e della sua vita da ninja prima di formulare la domanda per il quale l'aveva cercato. Immagino che te e gli altri ragazzi scorrazziate spesso per il bosco che cresce sulle pendici del monte. Vi è mai capitato di imbattervi in un tempio o rovine, o qualsiasi altra cosa degna di nota? In cuor suo pregò che il bambino potesse dar loro un indizio: aveva ben poca voglia di vagare all'infinito tra gli alberi senza una meta alla ricerca di qualcosa che forse neppure c'era.

     
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