Quanti piccoli gagni

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  1. lNearl
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    Atem non si stava comportando male. Aveva un modo di fare molto prudente e quasi schivo. Nel dialogo con il finto medico non aveva detto nulla di particolare, ed anzi aveva deciso di non parlare dei nomi dei bambini anche se li aveva sentiti benissimo. L'uomo, mentre continuava a medicare il mio braccio lo osservò con uno sguardo attento. Verso la fine del suo discorso, quando il fratellone iniziò a parlare di torte l'uomo si accigliò.


    Una torta ? Effettivamente le torte mi piacciono molto, e devo dire che una fatta direttamente dalla tua mamma sarebbe molto interessante.


    Mentre parlava, non nascondendo un certo umorismo macabro, gli occhi dell'uomo tornarono a guardare me. Nel frattempo io avevo finito l'acqua che mi era stata portata mentre osservavo i comportamento di Atem, nel mentre che il finto medico mi sistemava. Aveva mani rudi, e qualche volta aveva provato a stringere il mio braccio con forza mentre lo fasciava. Niente di particolare nè di doloroso per i miei canoni, ma forse era effettivamente una stretta un po' troppo intensa per una persona che voleva solamente aiutare un piccolo bambino indifeso. Quello era uno dei segnali che avrei dovuto immediatamente cogliere, ma non lo feci. L'errore fu esattamente quello, e dopo qualche istante mentre l'uomo continuava a darsi da fare nelle medicazioni iniziai a non avere più la sensibilità. Non me ne accorsi subito, ma nonostante l'uomo stesse aumentando sempre di più la forza della sua stretta io continuavo a sentire solo una piccola pressione. Mi accorsi di esser stato avvelenato quand'era troppo tardi, iniziai ad avere dei disturbi della percezione, vedevo sfuocato e iniziavo a sentire tutto ovattato.



    Tempo un minuto e sarò totalmente fuori combattimento. Cazzo, mi ha fottuto.

    Nonostante ultimamente fossi sempre stato calmo e quasi glaciale nell'affrontare le avversità, in quel momento un fremito di paura mi percorse l'intera spina dorsale. Molto probabilmente era legata alla responsabilità di dover accudire lo studente, cosa nella quale stavo peccando terribilmente. Anche solo valutare le opzioni si fece difficile, mentre il mio cervello perdeva colpi rapidamente io cercavo di pensare a come metterlo in salvo, avvertirlo ed evitargli spiacevoli avvenimenti, ma non c'era più niente che potessi fare. La dose di sonnifero nell'acqua era enormemente alta, e mentre riflettevo su cosa fare la mia testa sbattè violentemente sul tavolo, svenuto.


    Come puoi capire, noi qua non siamo dei coglioni. Voi avete deciso di venire qui e farvi beccare alla grande. Puoi essere riuscito a mettere al loro posto quei tre gagni, ma qui ti marca male.

    Per quanto povero di esperienza, Atem avrebbe capito in fretta che le cose stavano messe male, molto male, ma se anche avesse cercato di fuggire per lui c'erano ben poche speranze. Il finto medico si alzò in fretta e furia, e senza che Atem potesse far nulla scattò verso di lui, che si trovava forse ad una sedia di distanza, per ficcargli una manata dietro al collo con il fianco della mano. Un colpo pericoloso, potenzialmente mortale se mal incassato, che avrebbe dovuto far svenire anche lo studente, ed avrebbe continuato ad impartire colpi tremendi finchè non avesse perso i sensi. Slot azione 1 / 2 / 3 .

    Una volta riaperti gli occhi Atem si sarebbe ritrovato legato come un salame, schiena contro schiena con quella di Ryoshi, il quale continuava a dormire beatamente vittima di un terribile veleno. A parte un dolore lancinante al collo, Atem non avrebbe sentito effetti particolari su di se, se l'era cavata solamente con una contusione ed un bel livido per il momento.
    Per il resto, si trovava per terra in una stanza totalmente buia, in quello che probabilmente era lo scantinato della taverna del bue nero. SI sentivano alcuni rumori, piuttosto ovattati, provenire dal piano di sopra, ma la totale assenza di luce impediva di capire se ci fossero altre persone nella stanza, la presenza di porte o di scale. L'unica cosa particolarmente evidente che il ragazzo avrebbe potuto notare era un forte odore di putrefazione. Aleggiava tutto intorno a loro, anche se come prima, era difficile capire quanto fosse vicino.
    A parte ciò, dopo una decina di minuti che aveva aperto gli occhi, avrebbe iniziato a sentire il tipico squittire dei topi, i quali probabilmente si stavano moltiplicando nell'immondo scantinato in cui erano finiti. Il ragazzo avrebbe potuto iniziare a scalciare senza problemi, e li avrebbe tenuti lontani, ma questi, dopo averli individuati, avrebbero iniziato a prendere coraggio, ed attaccare sempre più spesso. Atem, muovendosi, poteva in un certo senso difendersi e tenerli lontani, ma cosa dire di Ryoshi ? Era ancora svenuto e in totale balia delle bestie.
    Atem non avrebbe impiegato molto a sentire le bestie sul corpo del genin, così come non avrebbe avuto bisogno di indizi per capire che il liquido che iniziava a sentire, era il sangue del compagno.
     
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