Quanti piccoli gagni

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  1. -Shu
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    I gagni

    Post Settimo



    Soltanto degli intensi rumori rivelarono ad Atem cosa stava succedendo all'esterno della sfera di sabbia, una distruzione senza eguali che si sarebbe placata dopo un po', assieme alla sfera di sabbia che si stava sfaldando. Non ci voleva un genio per capire che l'intero edificio si stava reggendo per miracolo ed Atem rimase per qualche istante immobile, accertando la presenza di un Ryoshi svenuto vicino a lui attendendo che la polvere calasse e gli consentisse di vedere dove doveva andare per fuggire di li.

    Fu soltanto grazie all'udito che riuscì a capire che uno degli uomini lo stava per colpire alle spalle. Il tempo di girarsi ed Atem poté notare il suo goffo assalto, che riuscì ad evitare ruotando in senso orario e portandosi fuori dalla linea dell'attacco. [Slot difesa I. Riflessi 150, consumo 1/2 basso]

    Atem avrebbe notato, mentre l'altro tentava di colpirlo con un pugno sinistro, arrivando persino a mollare l'arma. Atem decise di bloccare quell'assalto deviando il pugno dall'esterno verso l'interno con una parata circolare. Non che temesse particolarmente quel colpo ma meglio andare sul sicuro. [Slot Difesa II. Resistenza 150, consumo 1/2 basso.]

    Come ci si poteva aspettare l'uomo cadde su Atem, svenuto. Non appena lo vide Yami prese il controllo e decise di agguantarlo e di spingerlo via sul fianco, lasciandolo a terra. [Slot Difesa III/Azione I. Subisci e Mena. Resistenza 150, consumo 1/2 basso.]

    Seguendo le urla di chi lo chiamava da fuori Atem avrebbe afferrato Ryoshi, caricandoselo sulle spalle e avrebbe cercato di correre all'esterno di quell'edificio ormai in rovina. Fortunatamente il bambino non era molto pesante e Atem aveva scelto di trasportarlo in un modo che lo limitava solo in parte nella corsa per cui sarebbe riuscito a trovare l'uscita facilmente, o almeno così sperava.

    Sfortunatamente per il manipolatore di sabbia Atem non aveva compreso che Ryoshi era stato vittima di un veleno, credeva che fosse svenuto per via dell'enorme fatica e quantità di chakra che doveva aver usato per creare quel turbine di sabbia e quella sfera per proteggerli. C'era solo da sperare che l'ospedale di Suna, o una qualche clinica vicina, avesse degli antidoti dato che comunque Atem avrebbe portato il bambino al pronto soccorso più vicino, viste le sue precarie condizioni evidenti persino ad un neofita come lui.
     
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