Accompagnatrice anti stalker

free tra -Shu e Zakira

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  1. Zakira
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    Asami dopo aver rilevato a Miyako il suo desiderio di visitare Suna, quest’ultima scoppiò di gioia, dichiarando di voler trattare la genin come un’ospite prestigiosa.

    §Come un'ospite prestigiosa!?§

    Asami non poteva sapere le case a Suna come potevano essere. Lei durante la sua infanzia abitava in una “normale” villa a tre piani, con numerose stanze più o meno lussuose. In alcune di esse c’erano vasi in porcellana dal valore inestimabile o quadri di famiglia. La villa della famiglia Hoshiyama trasmetteva un ambiente tradizionale e allo stesso tempo lussuoso. Un pò come la villa di zio Bumi anche se la sua era decisamente meno lussuosa e posta su un solo piano. Ma la genin a Suna si aspettava di trovare un enorme castello nel bel mezzo del deserto. All’interno di esso numerose stanze dallo stile esotico, con decorazioni preziose. Immaginò in quegl’istanti anche la numerosa servitù impegnata non solo ad accogliere la ragazza dai lunghi capelli rossi ma anche a preparare tutto l’occorrente per un soggiorno da favola. Fantasticava mentre portava la sunese nella prossima attrazione turistica.

    [...]

    -E com'era?-

    Si trovavano davanti i dieci volti di pietra che raffiguravano tutti gli Hokage del villaggio. Ma a quella domanda la diciottenne spostò il suo sguardo verso la struttura amministrativa del villaggio. Ricordava bene la prima volta che l’aveva visto. Si aspettava un anziano dai capelli bianchi dai modi posati. Invece si ritrovò davanti a se un giovane uomo dai capelli corvini e dagli occhi rossi. Non aveva mai visto un colore così particolare. Come non si aspettava un atteggiamento così amichevole con tutti ninja presenti quella notte.

    -Ehmm... strano.. Ahahahah!-

    Disse con un tono divertito. Non sapeva nemmeno lei come descriverlo.

    [...]

    Quando le due ragazze iniziarono a mangiare la discussione si spostò anche sui vari piatti tipici di Suna. Asami non aveva la minima idea sui vari piatti del paese del Vento. Viste le alte temperature potevano essere dei piatti semplici e freschi. Ma Miyako rilevò che i piatti di Suna erano molto più speziati rispetto a quelli di Konoha. Inoltre erano piatti unici a base di cereali. Mangiare tutto insieme, in unico piatto, non era una cattiva idea. Anzi Asami la trovò geniale. E dopo l’ultima frase di Miyako la ragazza dagli occhi verdi scoppiò dalle risate. In effetti non aveva escluso quel possibile scenario, anche se la maggior parte delle volte ritornava sui suoi passi abbandonando quel pensiero assurdo.

    [...]

    Davanti alla casa del thè la giovane kunoichi fece una domanda piuttosto personale a Miyako. Ancora non riusciva a capire come riuscì a non farsi scoprire dal padre o dai vari esponenti della servitù. Asami, nonostante l’appoggio di alcuni dei suoi servi, cercò di studiare la teoria il più lontano possibile dagli occhi di tutti ma fu miseramente scoperta dal padre. Ascoltò con attenzione le parole della ragazza.


    -Beh, non abbiamo una gran servitù, mio padre è spesso via per affari ed io ho poche necessità. Ho solo una servitrice che mi aiuta con le varie incombenze quotidiane, che però è anche lei un allieva del mio "sensei" e quindi siamo riuscite a mantenere facilmente il segreto. Senza contare che il mio insegnante è incredibilmente abile nel camuffamento e nell'imitazione per cui a volte ha creato un clone che, fingendosi me, ci consentiva di allenarci senza causare sospetti o essere scoperti.-


    Non era una novità. Anche il padre di Asami era poco assente poichè la maggior parte delle volte era in giro per affari commerciali. Forse la differenza tra i due era che il padre di Asami, al suo ritorno (quando non restava nel suo studio a leggere i vari giornali, fumando un sigaro) cercava di passare il tempo con la sua famiglia, tenendo sotto controllo anche sua figlia. Inoltre Miyako era più avvantaggiata per quanto riguarda il numero della servitù. Purtroppo Asami, al contrario di Miyako, era circondata dalle varie cameriere che l’ aiutavano quasi in tutto anche se lei non ne aveva bisogno. Preparavano la giovane Hoshiyama quando c’erano le famose riunioni di famiglia. Dal bagno fino al trucco e per lei quegli attimi erano un inferno. Ma un’altra frase fece preoccupare la genin. Il suo maestro non solo era un abile ninja ma anche un perfetto attore. Shinichi era riuscito ad entrare nella dimora di Miyako con la sua abilità senza essere scoperto. Questo vuol dire che poteva nascondersi anche all’interno del villaggio della foglia, con la massima tranquillità. La ragazza dai capelli rossi sbiancò a quell’idea. Forse le stava già osservando da un bel pò. Forse aveva preso le sembianze del cameriere o di qualche passante. Il volto di Asami si fece serio guardando intensamente la casa del thè. Ora che aveva scoperto l’abilità del ninja doveva solo avere gli occhi ben aperti e concentrarsi su tutto ciò che la circondava. La sua espressione era seria e il suo tono di voce fu quasi freddo. La notizia di quell’abilità l’aveva sconvolta.

    -Capisco...-

    [...]

    Quando le due ragazze arrivarono all’interno della villa e raggiunsero la madre di Asami, Miyako si presentò con rispetto nei confronti della donna. Inoltre cercò di fare un inchino anche se era seduta su una sedia a rotelle. La donna dagli occhi grigi apprezzò il gesto, rivolgendogli un piccolo sorriso. Quando le due ragazze avevano preso posto intorno al tavolo, le cameriere della famiglia Hoshiyama avevano già iniziato a preparare aggiungendo altre due tazze e i biscotti. Per Asami questo doveva essere un momento di relax. In fondo si trovava nella sua dimora insieme a persone fidate. Ma dopo la rivelazione della ragazza del Paese del Vento tutti potevano essere dei sospettati. Si guardò intorno ma soprattutto osservò le cameriere per studiarne i movimenti [Percezione 6]. Le uniche persone rilassate in quel momento erano sua madre e la ragazza che stavano gustando il thé. La tazza di Asami era ancora piena e ormai la bevanda era diventata già fredda. Era troppo occupata a guardare le cameriere svolgere il loro dovere. Improvvisamente fu distratta dalla voce della madre. Infatti la signora Hoshiyama avrebbe chiesto a Miyako qual era il suo dolce preferito. Dopo aver terminato il thé la servitù iniziò a sparecchiare il tavolo, lasciando solamente il vassoio riempiendolo nuovamente di biscotti.
    Nel frattempo Asami era immersa nei suoi pensieri. Non sapeva come contrastare l’abilità del ninja di Suna. Essere attenta e osservare tutto ciò che la circondava bastava per contrastare la sua furbizia?

    -Asami, c’è qualcosa che non va? Ti vedo… come dire… assente…-

    Dalle sue cameriere spostò il suo sguardo verso sua madre, guardandola dritta negli occhi. La donna riusciva a capire la figlia, dai sentimenti che provava all’interno del suo cuore alle preoccupazioni che occupavano la sua mente. Ma non poteva rilevargli la probabile presenza del ninja di Suna. Così fece un piccolo sorriso per rassicurarla.

    -No, mamma. Va tutto bene…-

    Poco dopo Miyako chiese alla kunoichi se poteva restare anche per cena. A quanto pare aveva preso in simpatia la presenza della madre. Forse perchè non avendo una madre per lei era quasi un sogno trovarsi in quella situazione. Ma per Asami quello era del tutto normale. Anche se durante gli anni dell’infanzia era seguita dalla maggior parte del tempo dalla servitù, i momenti con sua madre erano davvero speciali. E la madre era contentissima di essere lì in quel momento a Konoha per far visita alla sua unica figlia. Forse voleva trasferirsi anche lei nella città più importante del Paese del Fuoco, anche se in realtà ci sperava poco. Lei all’interno della villa non si sentiva affatto oppressa dalle regole e in più non poteva lasciare il capo-famiglia da solo. O meglio, non voleva per l’amore che provava anche per lui. La ragazza dagli occhi verdi anche se, inizialmente, rimase spiazzata dalla richiesta della sunese accettò la sua idea.

    -Certo che puoi restare!-

    Per Asami quello significava tenere sotto controllo la servitù ed eventuali comportamenti insoliti. Inoltre se lo shinobi di Suna era in giro per Konoha, Miyako era al sicuro all’interno della sua dimora. Inoltre l’idea piacque anche a sua madre che mostrò ad entrambe un piccolo sorriso.

    -Già! E' un'ottima idea!-

    Purtroppo però la tranquillità in quegli attimi scomparve quando la sunese ricordò alla genin di dover prenotare anche la stanza dell’albergo. Senza contare che i bagagli erano ancora all’entrata delle mura del villaggio. Con le mani tra i capelli e con un espressione disperata guardò prima la madre e subito dopo Miyako.


    -Oh cavolo! L'albergo! Me ne sono completamente scordata...-


    -Proprio oggi che ho mandato via Eichiro! Come faccio adesso?!-

    Entrambe le ragazza erano disperate. Non sapevano come fare. Tutta la scena era osservata dalla nobile donna che nel frattempo alzò il sopracciglio sinistro per poi assumere un’aria divertita. Dopodichè con gentilezza richiamò l’attenzione di Miyako proponendo, dal suo punto di vista, una soluzione accettabile.

    -Miyako se per te non è un problema puoi anche dormire qui. E non sentirti a disagio.-

    La ragazza dai capelli rossi spostò lo sguardo verso la madre, che nel frattempo puntò i suoi occhi in direzione di quella della sunese.

    ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

    [Se Miyako avesse accettato la proposta della madre di Asami…]


    -Ottimo! Allora mando subito qualcuno per recuperare le tue valigie.-


    Così la genin dai capelli rossi si allontanò dalle due donne per dirigersi verso il cocchiere. Ora la donna e la giovane ragazza di Suna era li da sole. Una folata di vento fece cadere alcune foglie che si appoggiarono sul tavolo. La donna con un semplice movimento della mano fece cadere quelle foglia vicino ai suoi piedi. Dopodichè guardò la sunese negli occhi.

    -Allora Miyako... Essendo di Suna, come hai trovato la città di Konoha?-

    Avrebbe ascoltato la risposta della fanciulla con molta attenzione. Lei doveva ancora visitare Konoha e voleva sapere qualcosa di più su quella città abitata anche da shinobi.

    [...]

    Nel frattempo Asami raggiunse il cocchiere seduto con la schiena appoggiata alla carrozza, leggendo un libro.

    -Fang, devo chiederti un favore… E' urgente!-

    Il servo appena sentì la voce della giovane lasciò il libro e si posizionò davanti a lei, aspettando gli eventuali ordini. Il cocchiere, dal nome Fang, si presentava come un uomo sui 20-25 anni alto più o meno come Asami e dallo sguardo attento. Il colore sia degli occhi che dei capelli, rigorosamente corti, era su un castano scuro e non aveva la barba. Indossava generalmente un capotto di media lunghezza, una maglia a collo alto, pantaloni e scarpe dal colore nero. A volte indossava anche un capello a cilindro, ma non in quell’occasione.

    -Di cosa avete bisogno, signorina Hoshiyama?-

    Così la ragazza dagli occhi verdi disse al cocchiere di recuperare le valige che si trovavano all’ingresso delle mura del villaggio. Non sapeva quante valige aveva portato con sè la sunese ma per sicurezza gli aveva dato il suo nome e cognome. Magari alle mura le avevano messe da parte. Poi sempre al cocchiere avrebbe detto di lasciare le valigie davanti la porta di casa.


    -Va bene... vado e torno il più veloce possibile!-

    Così Fang salì velocemente sulla carrozza e, dopo un comando vocale, i cavalli sfrecciarono per le vie di Konoha. Quando ormai la ragazza aveva perso tracce della carrozza ritornò di nuovo da sua madre e Miyako. A pochi metri da loro iniziò a parlare, avendo un’aria serena e guardando la sunese cercando di trasmettergli tranquillità.

    -Bene! ho avvisato il cocchiere. Miyako, va lui a prendere le tue valigie... non preoccuparti!-

    Nel frattempo le cameriere erano entrate tutte in villa per preparare la camera di Asami, diventata solo per quella notte di Miyako. Anche se in realtà non c’era molto da preparare visto che nella sua camera non c’era quasi niente. Solo l’essenziale per la kunoichi.
    La villa si presentava come un edificio lussuoso ma allo stesso tempo semplice. Era posto su un solo piano. L’entrata portava direttamente al salotto, dove c’era un divano a L color arancione. Di fronte al divano c’erano delle porte in vetro trasparenti che si aprivano lateralmente, dove si poteva osservare il giardino e in lontananza il tavolo con le sedie. Alle spalle del divano, cioè alla destra della porta d’entrata, c’era la cucina. Anch’essa era molto spaziosa con un grande tavolo al centro circondato da numerosi mobili. C’era una finestra che si affacciava su un altro lato della cucina. La casa presentava anche un corridoio. Alla sinistra c’era subito una porta che portava all’enorme sala da pranzo. Infatti all’interno c’era un lungo tavolo in legno con almeno 5-6 sedie e, come il soggiorno, c’era un enorme porta trasparente dove si poteva osservare parte del giardino. Questa stanza veniva usata, come aveva spiegato lo zio Bumi ad Asami, solo in presenza di ospiti. Infatti i due esponenti della famiglia Hoshiyama mangiavano sempre all’interno della cucina. Inoltre c’era la stanza per gli ospiti, con all’interno un letto, due armadi e un bagno privato, e lo studio usato dalla zio per leggere o lavorare. Infine c’erano la stanza stanza di suo zio, uguale a quella degli ospiti, il bagno e la stanza di Asami.

    -Questa casa è di mio zio... io in realtà abitavo in una villa situata a pochi chilometri da Konoha.-


    Forse per qualcuno poteva essere una grande casa. Ma questa non era nulla in confronto a quella di Asami. Infatti la famosa villa aveva più di 15 stanze. La signora Hoshiyama ordinò nel frattempo alle cameriere di preparare la sala da pranzo. Le tre donne furono chiamate solo al momento della cena.

    [...]

    Dopo la cena, a base di verdure e carne, e dopo aver salutato la madre, che si apprestò ad andare nella stanza degli ospiti, la genin accompagnò Miyako all’interno della sua stanza, seguita a ruota da altre due cameriere. Dopodichè la kunoichi della foglia aprì la porta per poi guardare Miyako.

    -Questa è la mia stanza.-

    Una volta entrata nella stanza (abbastanza spaziosa per una singola persona), la ragazza di Suna poteva notare la presenza di un enorme letto, con un copri materasso color rosa. Evidentemente sua madre aveva ordinato di cambiare le coperte, poichè lei generalmente aveva quelle color lilla o blu notte. Alla destra c’era una scrivania con alcuni libri di medicina e uno specchio di piccole dimensioni. Di fianco alla scrivania c’era un grosso armadio, anche se in realtà dentro non c’erano pochissimi vestiti. O almeno così credeva visto che, all’insaputa di Asami, la servitù aveva sistemato la maggior parte dei vestiti che avevano portato all’interno di quell’armadio. C’era anche una sedia vicino alla finestra che affacciava direttamente sull giardino.

    -Lo so è un pò spoglia... ma dopo la decisione di diventare una kunoichi ho deciso di abbandonare il lusso che mi circondava fino a qualche mese fa...-

    Dopodichè ordinò alle due cameriere di prendere le valigie dell’ospite e di aiutarla a cambiarsi. Asami aspettò fuori dalla stanza e con occhio vigile osservò tutto ciò che la circondava [Percezione 6]. Al suo ritorno, all’interno della stanza, avrebbe trovato la ragazza sul lettino pronta per andare a dormire. Asami restò sull’uscio della porta e guardò intensamente la ragazza del Paese del Vento.


    -Miyako... io resto qui… Per qualunque problema non esitare a chiamare.-


    Forse il suo tono poteva risultare sembrare freddo ma era proprio in quegli attimi o durante la notte che l’apparizione improvvisa del ninja di Suna non era per niente scontata. Aspettò le due ragazze del che aiutarono Miyako per poi rivolgergli un sorriso e chiudere delicatamente la porta. Fuori dalla stanza una delle varie cameriere aveva portato una sedia ad Asami che avrebbe passato tutta la notte con sguardo vigile ad osservare la camera e la casa. Improvvisamente una delle cameriere si avvicinò alla ragazza dai capelli rossi e iniziò a parlare con tono pacato e gentile.

    -Avete bisogno di altro, signorina Asami?-

    -No... ANZI SI! Vai da Fang e avvisalo di posizionarsi in corrispondenza della finestra della mia stanza!-

    Dopodichè si accomodò sulla sedia guardandosi continuamente in giro.

    ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

    [Se Miyako non avesse accettato la proposta della madre di Asami…]

    Attorno al tavolo c’erano alcune cameriere che stavano sparecchiando. La signora Hoshiyama guardò una di loro intensamente dopodichè, con tono pacato, proferì parola.

    -Reiko, tu e Fang andate prima a prendere le valigie e poi, subito dopo, prenotate, a mio nome, una stanza nell'albergo più lussuoso di Konoha.-

    -Si signora!-

    Dopodichè richiamò a se la serva e gli consegnò un alcune banconote, senza farsi vedere dalle due ragazze.

    -Ovviamente dopo ritorna qui. Così puoi accompagnare le ragazze dopo cena.-

    -Sarà fatto.-

    Così la cameriera si congedò con un inchino rivolto alla sua padrona e raggiunse la carrozza, che partì poco dopo. Dopodichè la donna aspettò ancora qualche minuto per poi richiamare l’attenzione delle due ragazze e rientrò in casa. Lo stesso fece Asami spingendo la sedia a rotelle. Dopodichè la signora Hoshiyama spiegò alla sunese che quella villa era di proprietà di Bumi Hoshiyama, fratello di suo marito. Gli fece vedere le varie stanza, ad eccezione della camera da letto del proprietario. Le tre occuparono la sala da pranzo solo al momento della cena, a base di verdure e carne. Inoltre la madre ne approfittò per fare qualche domanda a Miyako sulla sua famiglia. Anche se, fondamentalmente, aveva poco da chiedere poichè non era molto esperta in questioni economiche. Ma il il suo cognome, Kurogane, gli ricordava qualcosa. Forse lo sentì pronunciare dalle labbra di suo marito.

    -Allora Miyako la tua famiglia di cosa si occupa?-

    Dopodichè avrebbe posto un altra domanda alla giovane sunese…

    -E dimmi...Aiuti la tua famiglia nel commercio oppure preferisci restarne fuori da questi argomenti?-

    Ascoltò con molta attenzione la risposta della ragazza per poi chiedergli, indipendentemente, dalla sua risposta rivolse a Miyako un’ennesima domanda.

    -Come passi il tempo? Hai qualche hobby?-

    Dopo l’eventuale risposta, tornò a consumare il pasto

    [...]

    Ora però per le due ragazze era il momento di andare. Ad aspettarle c’era Reiko che per tutta la durata dei saluti aveva la testa chinata in segno rispetto. Lla giovane Hoshiyama quando la vide assunse un’espressione sconcertata.

    -E' stato un piacere conoscerti, Miyako. Spero di rincontrarti.-


    Aspettò il saluto della giovane sunese per poi salutare anche lei la madre.

    -Ciao mamma! Ci vediamo!-

    -Ciao Asami! Fai attenzione!-

    La ragazza dagli occhi verdi fece ultimo cenno con la mano per poi trasportare la sedia a rotelle seguendo la cameriera scelta da sua madre. Fortunatamente c’era lei a condurre le due ragazze all’albergo, così non c’era il rischio di perdersi. Il trio passò per alcune strade più o meno frequentate. Ma la maggior parte di esse erano ben illuminate dando alla città un’aria molto accogliente anche di sera. Imboccarono un’altra strada fino ad arrivare davanti a un albergo. Questo da fuori non sembrava molto costosa. Era un semplice edificio in legno posta su due piani. Ci fu il silenzio in quel momento che venne interrotto dalla voce della cameriera.


    -Purtroppo è questo quello che abbiamo trovato... ammetto che non è molto... ma sia io che Fang non siamo di Konoha... Mi dispiace davvero tanto, signorina Miyako.-


    La ragazza dai capelli rossi potè notare alla sua sinistra, pochi metri più avanti, c’era la carrozza ben nascosta. Stava per andare in quella direzione per prendere le valigie ma Reiko l’aveva fermata prendendola per una mano.

    -Le valigie sono già in camera!-

    -Bene!-

    Così la ragazza si avviò all’ingresso dell’albergo. Anche se da fuori poteva sembrare un normalissimo albergo, l’interno era completamente differente. Infatti la hall era ben illuminata decorata con alcuni fiori, rendendo l’ambiente familiare e intimo. Alle vicinanze della scala che portava ai piani superiori c’era il cocchiere. Lui portò la sedia a rotelle della ragazza invece Asami si occupò di trasportare Miyako sollevandola e prendendola in braccio. Arrivata al secondo piano, dove la cameriera riuscì a trovare la stanza libera, appoggiò di nuovo la ragazza sulla sedia a rotelle e raggiunse la camera. Fortunatamente anche il corridoi era molto illuminato e abbastanza largo. La camera era davvero spaziosa, presentava un enorme bagno, con all’interno uno specchio e una vasca da bagno, e il letto abbastanza spazioso e un armadio. La stanza presentava anche una finestra, dove si poteva vedere parte della città illuminata. Asami e il cocchiere lasciarono la stanza mentre la cameriera l’avrebbe aiutata a prepararsi ed appoggiarla sul letto. Una volta svolto il suo compito lasciò la stanza. Asami dal canto suo entrò un ultima volta per augurare la buonanotte alla sunese.

    -Miyako noi restiamo qui. Se hai qualche problema sai chi chiamare.-

    Quando chiuse la porta rivolse uno sguardo d’intesa con gli altri due, mettendoli in guardia con gli occhi ben aperti. Dopodichè si lasciò cadere lentamente appoggiando la schiena alla parete. Gli aspettava una lungo nottata.

    Edited by Zakira - 6/10/2021, 12:05
     
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