[Gioco] Le sparizioni di Konbu

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    Le sparizioni di Konbu - post 2



    Shin fu solo parzialmente soddisfatto dalle parole dell'impiegato. Troppi buchi nelle loro conoscenze, non potevano stabilire un efficace piano d'azione in quel modo. D'altro canto però parte della loro missione consisteva proprio nell'indagare sulle misteriose sparizioni. L'uomo sottolineò l'importanza di agire in incognito, e il genin della Foglia annuì tra sé, consapevole comunque che presentarsi come mercanti avrebbe potuto fare di loro dei possibili bersagli. A differenza dei poveri commercianti tuttavia loro non erano degli sprovveduti indifesi: qualsiasi cosa fosse accaduta sarebbero stati per lo meno pronti a difendersi. Con quanta efficacia, naturalmente, non poteva al momento stabilirlo.
    Prese mentalmente nota degli spazi dove avrebbero trovato il materiale necessario alla loro messinscena. Si avviò quindi verso la porta, ma un attimo prima di uscire si voltò verso il funzionario di Oto. Ovviamente tutte le comitive scomparse non erano dotate di una scorta, non è così? La domanda era banale forse, ma andava posta. In base alla risposta poteva cambiare il livello di pericolosità della spedizione e dunque il loro approccio al problema.

    Durante la loro riunione il giovane si ritrovò ad assentire alle proposte di Kato. L'amico aveva espresso quello che era il pensiero di tutti. Comunque la si vedesse stavano andando a ficcarsi in una trappola, il massimo che potevano fare era tenere la guardia alta. La parte più complicata sarà trovare collaborazione nel villaggio senza che nessuno si insospettisca o la nostra copertura salti. Oltre a restare in vita, ovviamente. Guardò i presenti, sorridendo. Nonostante quella fosse per lui la prima missione ufficiale che svolgeva fuori da Konoha e la loro incolumità fosse a rischio, trovava la situazione elettrizzante. Non vedeva l'ora di partire e un occhio attento se ne sarebbe accorto, seppur stesse cercando di non darlo a vedere. Riemergeva in quella situazione uno dei tratti caratteriali più nascosti del Kinryu, l'amore per la sfida e l'ignoto. Avvenimenti che per chiunque altro sarebbero stati unicamente forieri di ansia e preoccupazione per lui erano invece uno stimolo, donde aveva ben ragione di sorridere. Si rivolse a Kairi con uno sguardo placido. Sono contento che tu non metta più il broncio per le mie battute, non ti donava per nulla. Assunse quindi un'espressione un poco più seria. In caso d'emergenza formeremo una squadra e so di potermi affidare completamente a te. Da parte mia giuro che ti coprirò le spalle, qualsiasi cosa accada. Poco dopo udendo il discorso dell'Uchiha non potè trattenersi dall'esclamare. Evocazioni? Davvero? Non vedo l'ora di vederle all'opera! Quella ragazza era una fonte inesauribile di sorprese. Scambiò una rapida occhiata con Kato. In realtà anch'io ho stretto un patto di sangue con delle creature. Lo disse a mezza voce, sfiorando inconsciamente il ciondolo a forma di goccia che pendeva sul suo petto sotto i vestiti. Avrebbe voluto aggiungere molto altro, ma non era quello l'occasione adatta. Inoltre, sebbene fosse passato del tempo da allora, non aveva ancora avuto modo di testarle sul campo, quindi non sapeva quanto sarebbero potute essere d'aiuto. Lasciò dunque cadere l'argomento: avevano cose più urgenti a cui pensare.

    La situazione nei magazzini e nella stalla era a dir poco desolante, tale da incrinare l'innato ottimismo e buonumore del foglioso. La loro missione si complicava ancor prima di iniziare. Su decisione di Kato si divisero i compiti. Quando Kairi e Aoi si allontanarono il giovane li salutò, augurando loro buon lavoro. State attenti mi raccomando. Poi si girò verso il capo squadra, sospirando. A questo punto rimbocchiamoci le maniche e diamoci dentro anche noi. Se hai bisogno di me sai dove trovarmi. Si sarebbe quindi diretto verso il deposito 13, dove rimise piede solo dopo essersi accuratamente preparato. Con una bandana per coprirsi i capelli, un fazzoletto davanti la bocca e degli stracci avvolti sopra le scarpe per impedire che si rovinassero a causa dell'unto sparso sul pavimento era pronto. Controllò con cura tutte le giare, scartando in un mucchio quelle rovinate e inutilizzabili. Poi prese quelle integre e si adoperò per renderle presentabili. Con circospezione le aprì una ad una, lasciando scolare il liquido maleodorante al loro interno in una grande tinozza che aveva scoperto nella sala durante la perlustrazione. Fece un paio di giri dentro e fuori dall'edificio per portare dentro dei secchi d'acqua pulita con cui sciacquare i contenitori ed infine ne grattò con attenzione l'esterno per rimuovere le tracce di sporco. Dopo che si furono asciugati li richiuse, senza sigillarli. Facendo qualche passo indietro ammirò la sua opera. Sei giare erano perfette, anche se non poteva spacciarle certo per nuove. Era riuscito a recuperarne altre due, camuffando le crepe, che non minavano in modo eccessivo la struttura, con diversi giri di tessuto per sacchi in iuta. Sembravano quasi fatte apposta così e il ragazzo si complimentò con sé stesso. Il lavoro gli aveva portato via più di un paio d'ore, ma meno di quanto pensasse visto che era stato costretto a scartare il più grosso. In ogni caso avrebbero riempito a sufficenza il carretto per risultare credibili, o almeno così sperava. Magari con un paio di cassette di verdure o altro che Kairi e Aoi avessero procurato. Calò il panno che gli copriva la bocca, prendendo una boccata d'aria. Bene, andiamo a vedere come sono messi gli altri.



    Facendosi aiutare dall'amico di Oto caricarono le giare sul carretto, in modo da testare al contempo l'opera di falegnameria dello Yotsuki. Speriamo che non ci pianti in asso a metà strada, sarebbe spiacevole. Per sicurezza fissarono le loro merci con delle corde, in modo che non soffrissero troppo durante il trasporto, deteriorandosi ulteriormente. Al ritorno degli altri membri della squadra avrebbe ascoltato Kato informarsi sullo stato dell'animale. Che Kairi con il suo tocco magico avesse fatto miracoli?
    In ogni caso, dopo aver risolto eventuali imprevisti e terminati i preparativi, avrebbe proposto agli altri di riposarsi in vista degli impegni del giorno seguente, rendendosi comunque disponibile a cenare e bere qualcosa in compagnia prima. Era stato fortunato, nella sua prima missione sarebbe stato circondato da persone di cui si fidava e che poteva considerare amici. In futuro avrebbe avuto modo di collaborare con degli sconociuti, ma per ora ringraziava i kami della sorte benigna. Allora, chi ci sta a farsi un bicchiere per festeggiare la nostra avventura?

    La mattina seguente Shin si radunò nel luogo stabilito insieme agli altri. Aveva avvolto il grosso dell'equipaggiamento in un sacco, nascosto nel retro del carro, per indossare delle anonime vesti caratteristiche di quell'angolo di mondo. Ora poteva sembrare un civile del Paese delle Risaie, per lo meno finché non si fosse tradito usando qualcuna delle sue abilità. Perfetto, allora condurrò l'animale per le briglie dalla mia posizione. Avanzeremo relativamente adagio per non stancare troppo il mulo e faremo delle pause quando necessario. Non ci sarà bisogno di rispettare un religioso silenzio durante il viaggio, per lo meno finché non saremo vicini alla meta, perciò se avete suggerimenti o altro da dire parlatene liberamente quando sarà. Guardò dunque Kairi, e poi Kato, inclinando la testa prima da un lato e quindi dall'altro mentre cambiava interlocutore. Dobbiamo trovare dei nomi per la mia dolce mogliettina... le fece l'occhiolino ...e per il mio burbero fratellone al giovane toccò invece una smorfia divertita. Per me direi Amano, suona abbastanza popolano? Infine si rivolse al piccolo Aoi. E tu fai il bravo Hamtaro, figliolo caro.
     
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