[Gioco] Le sparizioni di Konbu

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  1. ~Cube
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    Il Villaggio di Konbu.





    All’Accedemia, la mattina della partenza…



    Ascoltai attentamente le riflessioni dei miei compagni di avventura e aspettando qualche secondo per elaborare: -Kairi sebbene sia possibile che Aoi sia tuo figlio è in effetti poco plausibile. Hai ragione. Cambieremo le parentele. Perciò Aoi tu sarai mio figlio orfano di madre e nipote di Shin, che è mio fratello. Mentre te Kairi sei sua moglie. Tuttavia Shin, nostro padre, prima della morte ti ha affidato quel poco che rimaneva dell’azienda a te considerandoti decisamente meno burbero e più abile negli affari. Ed così è nella pratica. Se non sbaglio a Konoha gestisci un emporio, perciò se mai dovessimo rispondere a qualche domanda sarai te insieme ad Aoi a rispondere e domandare di conseguenza. Del resto nessuno fa mai caso all’impertinenza di un bambino e allo stesso tempo te puoi sfruttare la cosa a nostro vantaggio. - Spostai lo sguardo verso il sunese:- Le tue affermazioni sono corrette Aoi però utilizzare nomi diversi può esserci di aiuto, anche mentalmente. Sapere che dobbiamo chiamarci in diverso modo ci permette di restare concentrati sul nostro camuffamento e non dimenticarci che siamo infiltrati. E poi di certo non possiamo escludere la presenza di Nunkenin. Magari qualche talpa ha dato la lista dei nostri nomi a qualcuno. Non è da escludere, in ogni caso il mio nome sarà Sato.- un sussulto mi colse al pronunciare quel nome. Scrollai la testa, non era il momento dei ricordi -Infine colleghi, ultimo avviso. Alla partenza ogni riferimento alla nostra attività ninja è vietato, come ben detto da Shin; perciò questo vale anche per i vestiti, il copri fronte sotto la maglia. Inoltre se dobbiamo riferirci a qualcosa di particolare parlate sempre in modo allusivo o tramite carta e penna, anche quando ci troveremo da soli. Non possiamo escludere che qualche ninja, o meglio nunkenin, possa ascoltarci da lontano; per quanto improbabile… Direi che è tutto.- Furono le mie ultime parole prima della partenza.

    La mattina del viaggio verso Konbu…



    Il mulo, grazie alle attenzioni di Kairi, fu responsivo e non fece troppi problemi nell’accettare di intraprendere nuovamente un viaggio con la carovana, anche essa tutto sommato ripristinata ad uno stato discreto. Il viaggio in ogni caso stava proseguendo senza segni di nota, procedevano nella formazione stabilita e, ognuno dalla sua parte, teneva d’occhio la situazione. Ad un certo punto, in lontananza, noi tutti scorgemmo la presenza di un’altra carovana avvicinarsi, erano otto persone; acuii la vista e osservai che si trattava di un gruppo eterogeneo: un bambino, alcuni adulti e un Ninja di Kiri. In pratica erano dei mercanti che pagando l’Accademia si erano assicurati un viaggio decisamente meno movimentato. Proprio per quello era il momento giusto per raccogliere un po' di notizie fresche da Konbu, visto che procedevano in direzione opposta alla nostra e quindi probabilmente si stavano allontanando dalla nostra meta. Guardai Shin e pronunciai: -Fratello, forse è meglio che ci fermiamo con il mulo e chiediamo un po' di informazioni sul tragitto… che dici? - Il mio sguardo poi si sposto lentamente su Aoi. Sarebbe toccato al mio compagno di Suna rompere il ghiaccio per primo e rendere l’intera conversazione più familiare.

    Il primo pomeriggio, durante il pranzo…



    II mulo stava iniziando a sentire il peso del tragitto e della carovana e noi tutti ci rendemmo conto che se non ci fossimo fermati difficilmente saremmo arrivati a Konbu con un animale da soma. Perciò guardandomi all'orizzonte cercai il luogo adatto per una sosta e dopo un po' di strada e di attesa notai che su entrambi i lati della strada si distendeva un'ampia prateria priva di vegetazione di rilievo. Del resto secondo la mappa che l'impiegato aveva consegnato e avevo memorizzato alla bella e meglio poco più avanti sarebbero iniziati i boschi e le risaie, quindi vista anche l'ora, decisi di sostare in campo aperto per avere la migliore visuale possibile, considerando che dovevamo disporci in modo da non dare nell'occhio. Presi a parlare:-Fratello, cognata che dite se ci fermiamo qui, in mezzo alla radura per riposare e soprattutto lasciare un po' di respiro al mulo?- Così a quel punto spostammo la carovana in mezzo allo spiazzo d’erba, ponendoci in sostanza al centro della cerchio immaginario. Lasciando una ventina di metri di raggio dai primi segni di alberi della boscaglia ancora poco fitta. Guardando i miei compagni proferii:- Bhè direi che è ora del pranzo. Forza, sediamoci qui vicino tutti quanti a cerchio. Come una vera famiglia. Così possiamo guardarci uno con l’altro, visto che non capita spesso di trovarci tutti insieme così. Mi raccomando mangiate e bevete, e se qualcuno deve fare dei bisogni dietro il carro, non voglio che andate a nascondervi sotto all’albero. In queste foreste sovente si nascondono molti lupi… ah sì, visto che ci sei cognata puoi dare da mangiare al mulo quando hai finito la tua razione? – furono le mie eloquenti, dirette e forse un pò burbere parole su come disporsi e su come comportarsi. Mi sembrava la situazione ideale. Se qualcuno doveva attaccarci avrebbe dovuto percorrere un tratto di strada aperto, privo di ostacoli alla vista e avremmo avuto il tempo per prepararci. Secondo, ponendoci in cerchio ognuno di noi avrebbe guardato le spalle dell’altro, cosicché non avremmo lasciato buchi nella difesa. In sostanza mi sembrava la situazione ideale in quel momento.

    Verso sera, alle porte di Konbu…



    L’ultima parte del tragitto proseguì senza problemi, e verso la fine della giornata sulla linea dell’orizzonte scorgemmo la nostra meta. Il villaggio di Konbu. La nostra missione stava per iniziare sul serio questa volta. Ci avvicinammo a quel piccolo centro, con la nostra carovana e la nostra merce vuota, da poveri mercanti. Il villaggio ad una prima impressione appariva vuoto e senza apparenti accorgimenti difensivi. Solo un ponte risaltava come costruzione in mezzo alla massa di case di legno dalla architettura molto semplice. Al di fuori di quella costruzione risaltavano altre quattro strutture in particolare. Due locande, a vedere dall’insegna, e due stalle. La cui prima si trovava molto vicino. Guardai i miei compagni: - Ragazzi… ecco visto che non abbiamo molti soldi che dite se prima andiamo ad informarci dei prezzi delle stalle e delle locande? Non vorrei spendere più di quanto previsto… E poi almeno vediamo quale dei due locandieri è più affidabile. Comunque questa prima stalla andiamo a chiedere insieme poi superato il ponte ci dividiamo così facciamo prima!- nell’ultima parte del discorso il sunto del da farsi: indagare. Vedere chi stava pernottando in quel villaggio per capire con chi avremmo avuto a che vedere.

    Davanti alla prima stalla notai subito la presenza di due meravigliosi puledri. Due animali che stonavano decisamente per bellezza se paragonati al luogo in cui si trovavano, ed era decisamente strano. Senza voltarmi aspettai la reazione di Aoi. Spettava al mio compagno di Suna interagire, del resto chiunque si sarebbe atteso un minimo di interesse da parte di un bambino per qualsivoglia animale. Al termine della conversazione proseguimmo, superando il ponte e fermando la carovana a ridosso della strada principale, tra le due taverne; notai l’assenza di carovane e il che mi insospettii. Guardai i miei compagni, ora era arrivato il momento di una prima fase di esplorazione. Rivolgendomi al sunese:- Forza, marmocchio lascia andare i tuoi zii a chiedere il prezzo all’altro stalliere mentre noi andiamo nella prima locanda a domandare quanto viene una notte! Ehi fratello non perdere di vista la carovana! Ahaha- furono le mie successive parole. Quindi prendendo per mano mio figlio varcammo la soglia della locanda di Ryuji. Appena entrato guardai attorno, cercando in maniera piuttosto innocua e ingenua di osservare tutti i presenti nella sala principale. Avvicinandomi all’oste presi a proferire, poggiando la mano sui capelli di Aoi e spazzolandoli per bene:- Buonasera locandiere… Siamo mercanti di passaggio e avevamo bisogno di una camera per quattro. Siamo io, mio figlio. Mia cognata e mio fratello. Però volevo chiedere prima il prezzo… sa questi sono tempi duri e abbiamo le nostre spese.- Aspettai la risposta del tizio e una volta compreso il prezzo - Chiaro, ora ne discuto con mio fratello qui fuori. Mi dia un po' di tempo.- Così sarei uscito e attesi Shin e Kairi, a quel punto:-Prima di riferirmi della stalla che dite se andate a chiedere all’altro oste il prezzo? Quello della locanda del Loto Rosso? Io e tuo nipote rimaniamo qui a tenere d’occhio le giare.-
    Così io e Aoi aspettammo il ritorno di Shin e Kairi dalla locanda per poi proferire: - Allora ora è il momento di decidere quale è la stalla più economica e senza dubbio la locanda più economica e accogliente!-.

    Quell'accogliente suonò in maniera decisamente eloquente.
     
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