[Gioco] Gli Ostacoli del Fato

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  1. **Kat**
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    II ~ Nuova identità: Hana Yokoyama


    S

    e c’era qualcosa, una delle tante, che le faceva perdere il controllo era il fatto di essere sottovalutata come Kunoichi solo il suo sesso. Aveva già ampiamente dimostrato il suo valore a Konoha, ottenendo la piena fiducia dell’Hokage, ma purtroppo aveva avuto davvero poche occasioni per lavorare con Ninja stranieri. Inoltre provava un fastidio viscerale per i pervertiti o quelli che si approfittavano delle ingenue ed ignare fanciulle. Quindi la sua “simpatia” per il Kurogane fu pressoché immediata. Dopo avergli afferrato il braccio, fu abbastanza sventa da portarsi alle sue spalle sfruttando l’effetto sorpresa. Si accorse della resistenza che opponevano i suoi muscoli. Era più forte fisicamente, ma a quest’ora se avesse voluto tagliargli la gola con un Kunai lo avrebbe già fatto. - Attento a non sottovalutare le persone sbagliate. - Una minaccia, prima di lasciare il suo braccio ed allontanarsi da quello strambo gruppo. Un pessimo inizio.

    [ … ]

    Ascoltò con estremo interesse le parole secche e lapidarie di Yukufuna-san. Era un uomo d’affari, disposto a tutto pur di preservare la propria fortuna, anche a discapito di quella degli altri, quindi nel rispondere ai quesiti del gruppo di Ninja Accademici fu abbastanza sbrigativo e non concesse informazioni extra, a parte quelle riportate sui documenti. O semplicemente non avevano fatto le domande giuste per estrapolare altri dettagli sulla smisurata Fortuna di Fuun Koikuro.
    Sul volto della Fuyutsuki comparve un sorriso amaro non appena le furono concesse ben poche informazioni su Hanahime Mido, una vecchia fiamma dell’obbiettivo. Forse poteva essere utile conoscere qualche dettaglio in più sulla loro relazione o avere un identikit della donna, ma a quanto pare il proprietario del Casinò riteneva quelle informazioni superflue. Sicuramente conoscere il passato, anche sentimentale della vittima, poteva aiutarla ad approcciarsi con successo ed ottenere in poco tempo la sua attenzione e fiducia. Sicuramente avrebbe sfruttato le sue informazioni al momento opportuno.
    Nessun evento degno di nota aveva sconvolto il tranquillo paesino di Fusoya o l’intero Paese della Montagna. Quindi non era ricollegabile all’acquisizione di tanta fortuna in così poco tempo. Inoltre l’uomo aveva all’inizio speso parte delle sue vincite per godersi una vita più adagiata, di quelle che aveva vissuto prima che la Dea Bendata gli sorridesse, e poi aveva iniziato a risparmiare per poter partecipare alla serata "Open" del Tengokuhenokaidan.
    Anche le domande dei suoi compagni d’avventura ebbero risposte piuttosto inconcludenti. Anche se un dettaglio attirò fin da subito la sua attenzione, ma per ora non era necessario farne parola con gli altri. Doveva capire prima se poteva collaborare serenamente con quello strambo gruppo di Shinobi della Sabbia e Mercenari del Paese delle Risaie. - Rispetteremo i termini della missione. - Reputò molto stupida l’idea di coinvolgere anche cittadini innocenti nell’assassinio di Fuun Koikuro. Sicuramente l’Accademia non avrebbe tollerato una strage di cittadini in un Paese straniero pur di uccidere un singolo individuo. C’era un netto squilibrio tra le forze in gioco. Sperava solo che i due Sunesi non avessero strane idee per la testa. L’uomo elencò anche le prime vittorie, molto meno cospicue di quelle che attualmente riusciva ad ottenere nelle Sale da gioco del Paese della Montagna. Un altro dettaglio da non sottovalutare. Le supposizioni avanzate dal pervertito del Villaggio della Sabbia furono smentite dal proprietario del casinò, niente cicli lunari o condizioni mistiche. Ed indagare nella sua abitazione era stato completamente inutile.
    Il momento delle domande finì presto, visto che Yukufuna-san iniziò a spazientirsi. E furono costretti a riunirsi in una stanza adiacente per confrontarsi sulle strategie da attuare.

    [ … ]

    Sguardo cristallino che si alternava sulle quattro figure che aveva difronte a sé. Buona parte delle “accompagnatrici” del pervertito erano andate in bagno, o almeno sembravano sparite nel nulla. Sicuramente ciò non risollevò l’umore della Kunoichi di Konoha. Era delusa, molto delusa. A quanto pare anche nell’Accademia Ninja c’era aria di crisi, se erano stati prescelti degli Shinobi dalle personalità e dall’aspetto così singolare. Lei era una normalissima ragazza con sogni, desideri ed obbiettivi. Come tutti aveva dovuto affrontare momenti difficili nella sua vita, che aveva ormai superato. Ormai era una donna, matura e con una florida carriera come Ninja. Non poteva dire lo stesso per i tre uomini presenti in quella stanza.
    Un pervertito con chiari problemi di auto-controllo, un ragazzino dallo sguardo fin troppo serio per la sua età e senza l’ombra di un sorriso sul suo volto, ed un essere che si presentava ad un missione “furtiva” con un vistoso costume carnevalesco munito di campanellini e strass colorati. Le bastò cinque minuti, anzi cinque secondi per detestarli. Soffermò lo sguardo sull’uomo che le aveva palpato il sedere e le mani continuavano a pizzicarle per il nervosismo. Desiderava tanto pestarlo a sangue dopo la fine della missione. Il ragazzino dalla chioma scarlatta era già verso la strada della perdizione, con un Sensei come Ero-Shinichi. Bisognava essere solo dei celebrolesi per poter scegliere quel tizio come Maestro. Il Mercenario di Oto, un certo Kurogane-kun, sembrava uscito dal Quartiere dei Piaceri di Otafuku, desideroso solo di mettersi in mostra con i suoi cangianti colori.
    - Ayuuki Fuyutsuki, Genin di Konoha. Prediligo di gran lunga il Taijutsu e conosco le arti Mediche! Non sono particolarmente propensa ad attività come l’Investigazione, la furtività o il pedinamento. Il mio stile di combattimento è tutt’altro che silenzioso o discreto.. ma in passato ho già assunto identità fittizie e mi sono ritrovata ad infiltrarmi in alcune organizzazioni. - Sicuramente le sue abilità non l’aiutavano in questo genere di missioni, ma era pronta a mettersi alla prova. E poi il desiderio di ottenere la Fortuna di Fuun-san superava ogni barriera fisica e mentale. Aveva bisogno del segreto della sua fortuna per migliorare la sua vita sentimentale. - Se avete bisogno di supporto medico sarò pronta ad assistervi. Vi consiglio di trattarmi bene, altrimenti potrei scambiare accidentalmente alcuni farmaci salvavita e firmare il vostro certificato di morte. - Era una velata minaccia, soprattutto dopo quello che era accaduto con Shinichi-san. Sospirò leggermente. - Dato il vostro aspetto.. e le vostre capacità.. credo che io sia la più indicata ad interagire con il nostro obbiettivo. Non faticherò molto ad ottenere la sua fiducia! - Questo era il primo obbiettivo che si era prefissata. Per prima cosa doveva avvicinarsi al suo obbiettivo e cercare di attirare non solo la sua attenzione, ma anche la sua completa fiducia. Non aveva il diritto e nemmeno la voglia d’informare gli altri delle sue eccelse abilità con Veleni ed Antidoti. Non sapeva se fidarsi di loro, ma soprattutto non poteva rivelare a tutti le sue capacità da Avvelenatrice per preservare la propria identità segreta nella squadra speciale di Konoha.
    La percezione del Chakra del Kurogane poteva chiaramente percepire il suo costante ed armonioso flusso di energie. Era ben “diverso” da quello che avrebbe potuto percepire dagli altri. Il Chakra fluiva con tranquillità lungo tutto il temprato corpo della Fuyutsuki, e diventava più intenso in prossimità degli Arti, utilizzati come delle vere e proprie armi dalla Genin. Il Kurogane poteva notare con estrema facilità il colore limpido e cristallino del suo Chakra. Non c’era traccia di Suiton, Raiton, Doton, Katon o qualsiasi altro elemento. La Fuyutsuki rappresentanza la più candida purezza, proprio come un giglio bianco. Le sue energie erano così pacate e cristalline, come i suoi occhi. Ma c’era un punto in cui, proprio come un ramo affluente, goccia dopo goccia, venivano raccolti granelli di Chakra. Una segreta riserva di energie veniva riempita con pazienza. Quella forza si nascondeva nel Byakugō no In, un rombo violaceo nascosto da occhi indiscreti dal Coprifronte. Era lì che risiedeva qualcosa d’incomprensibile a chiunque, un’abilità più unica che rara.
    - Per quanto detesti dirlo… Mi trovo totalmente d’accordo con Ero-Shin. A quanto pare i pochi neuroni che gli sono rimasti non gli servono solo a circuire povere ed ingenue fanciulle del Paese del Vento, ma riesce anche a dire qualcosa di sensato. - Inarcò un sopracciglio fintamente stupita, piuttosto ironica. Non aveva per niente seppellito l’ascia di guerra. - Conoscere ed analizzare l’origine della sua Fortuna credo che sia il primo passo verso il buon completamento della Missione! Credo sia folle progettare incidenti su incidenti nella speranza che funzionino, anche se tutti noi abbiamo capacità ben superiori a quelle di banditi o assassini di basso rango. - Soffermò lo sguardo sui presenti, compresa l’allieva del Sunese, che aveva rivelato a tutti di essere anche lei un Ninja Medico. - Direi di non sprecare opportunità, energie e conoscenze. Agiremo solo quando saremo certi del risultato! - O almeno questo è il modus operandi che ha intenzione di utilizzare. - Mettere alla prova la sua fortuna è sicuramente un’ottima idea, ma ottenere la sua fiducia ci permetterebbe di accedere ai suoi segreti. Inutile per ora porre supposizioni o ipotesi sull’origine della sua Fortuna, cimelio o supporto esterno che sia, dobbiamo recarci a Fusoya ed indagare. - Annuì per poi ascoltare attentamente il piano del più giovane del gruppo. Aveva buone idee, anche se quella di un possibile complice che lo favoriva in gioco, sovvertendo le sorti della sua Fortuna, era poco credibile. Almeno secondo il suo giudizio. Ma per il resto concordò con il suo piano d’azione. - Tranquilli… so benissimo come avvicinare un uomo ed ottenere la sua fiducia. - O almeno non era la prima volta che si adoperava per ingannare qualcuno. Di certo avrebbe aiutato Ryoshi-kun per mettere in atto il suo piano, ma a modo suo.
    - Prima di partire concedetemi qualche minuto per cambiarmi. Mostrare equipaggiamento Ninja o coprifronte non credo sia consigliabile. Rinunciate alle vostre identità e cerchiamo di non farci vedere tutt’insieme. In un piccolo Paesino l’arrivo di ben sette-otto volti sconosciuti potrebbero insospettire chiunque. Come avete proposto.. sarò io ad avvicinarmi a Fuun-san… probabilmente avrò bisogno di alcuni giorni per ottenere la sua fiducia e farlo parlare sui suoi segreti. Intanto cercate di raccogliere quante più informazioni possibili sugli eventi che accadranno nel paesino ed anche sulle dicerie che si mormora in giro. In ogni pettegolezzo c’è sempre un fondo di verità! - Ed lei era la Regina del pettegolezzo. A Konoha non passava giorno che non si riunisse con le sue amiche e parlasse degli ultimi scandali amorosi del Paese del Fuoco. - Sarò Hana Yokoyama, un Medico senza frontiere che viaggia per i Paesi occidentali in cerca di erbe medicinali, donazioni di sangue e medicinali per i più bisognosi. Oltre a svolgere volontariato presso i centri medici locali di tutti i paesi in cui visita, allestisce anche un piccolo Campo medico in stanze di bettole o in periferia delle città per erogare assistenza gratuitamente a tutti i bisognosi. - Il pretesto della piccola crocerossina funzionava sempre. O almeno scacciava via ogni ombra di sospetto su di sé. Ovviamente il nome molto simile a Hanahime Mido era voluto.
    Una volta raccolte tutte le idee e concluso il briefing la Fuyutsuki fece una breve sosta nei bagni del Casinò per cambiarsi e “diventare” Hana Yokoyama. Non aveva intenzione di utilizzare la Trasformazione per evitare rischi di essere smascherata per una ferita accidentale durante le indagini, come suggerito da Ero-Shin. Aveva portato con sé anche alcuni abiti di ricambio, tra cui la vecchia divisa medica di Natsumi-san, sua madre. Proprio da lei la Kunoichi aveva imparato i Ninjutsu Medici e la base dell’anatomia umana. La donna era un’abile Ninja-Medico del villaggio di Konoha, ormai ritiratosi dopo la caduta in disgrazia del Clan Fuyutsuki. La perdita di Ai-chan, sua figlia maggiore, era stato troppo grande da superare e riprendere le normali attività quotidiane. Mente indossava quella divisa si sentì improvvisamente nostalgica dei tempi che furono, quando da piccola osservava con fierezza quella tunica bianca indossata con orgoglio da sua madre. Scosse leggermente la testa prima di togliere il coprifronte e nascondere sotto le vesti l’intero equipaggiamento Ninja. Una fascia alla vita custodiva provette, antidoti e sieri, mentre il Kit di Pronto soccorso era ben evidente sul fianco sinistro, insieme alle sacche posteriori. Aveva rimosso gli anelli in argento della sorella per raccogliere i capelli con un semplice elastico. Ogni arma o segno di riconoscimento della sua appartenenza all’Accademia era stato cancellato. Un debole sorriso comparve sul suo volto. Ora era la dolce ed altruistica Hana-chan.


    [ … ]

    Fusoya era una piccola cittadina tranquilla e serena che distava solo venti minuti dal Casinò di Yukufuna-san. Il Medico errante si assicurò di raggiungerla da sola, separandosi prima dell’arrivo dal resto dei compagni per imboccare un sentiero secondario e raggiungere la periferia. Con passo lento e tranquillo fece mente locale sulle abitudini del suo obbiettivo ed il volto le s’illuminò non appena scorse l’insegna del Tanukimori. Il Locale non era molto grande e nemmeno agiato, anzi sembrava essere frequentato da gente comune della cittadina. Grazie alle ampie finestre che davano sulla strada, la Kunoichi potè scorgere la figura di Fuun-san intento a leggere il giornale e bere qualcosa. Non era solo. Notò altri tre avventori. Il Locale era gestito da una sola cameriera ed un Oste al bancone. S’incamminò per addentrarvi al suo interno, senza degnare di uno sguardo il suo obbiettivo. Era meglio non attirare qualsiasi forma di sospetto su di sé.
    - Ohayou Gozaimasu! - Salutò cordialmente il proprietario del locale per poi accomodarsi ad uno degli sgabelli del bancone in attesa di essere servita. Intanto lo sguardo cristallino andò inevitabilmente, ma con estrema discrezione verso il tavolo del Koikuro. Cercò di osservarlo attentamente e percepire ogni stranezza o dettaglio nei suoi gesti, nelle sue parole e nel suo abbigliamento. Tentò di restare vigile grazie ai suoi fini sensi[Percezione 9] nella speranza di raccogliere quanti più indizi dal diretto interessato. Era il momento d’indagare. - Prendo un Aroma dei Boschi! - Era un cocktail analcolico con i migliori frutti di bosco del Paese della Montagna. Lo aveva assaggiato durante la sua breve sosta al Villaggio della Bruma e lo aveva apprezzato particolarmente. Di certo non le sembrava il caso di ordinare una bevanda alcolica e rischiare di perdere il controllo come al Ventaglio Segreto.
    Afferrò con entrambe le mani il fresco bicchiere della sua bevanda ed iniziò a sorseggiare mentre lo sguardo viaggiava all’interno del locale, ma soprattutto verso il tavolo occupato da Fuun-san, che era poco distante dal bancone. Pagò il suo Cocktail dissetante e dopo aver sfiorato la zampa di coniglio, che nascondeva in tasca come portafortuna, si alzò dallo sgabello per procedere verso il tavolo. Le labbra erano ancora incollate al vetro del bicchiere e lo sguardo puntato verso la figura di spalle del suo obbiettivo. Avanzava compostamente almeno fino a quando un piede non trovò casualmente o volutamente, questo era un mistero, i piedi di uno sgabello. Non distava molto dall’uomo più fortunato del Paese della Montagna, e non esitò ad “esagerare” quel piccolo urto con la sedia. Aveva perso leggermente l’equilibrio e simulò una caduta in avanti. Mentre una delle mani lasciava il bicchiere per ripararsi dall’imminente caduta, la gemella simulando un movimento simile, provò a lanciare il suo bicchiere in avanti, diretto proprio verso l’uomo di spalle, nella speranza di colpirlo “casualmente” alla testa, oppure rovesciare semplicemente il contenuto del suo bicchiere sul giornale. Cercò di utilizzare ogni singolo muscolo del suo corpo per poter essere più precisa possibile in quel lancio, dettato dalla casualità, un po’ forzata dalla sua volontà. - KYAAAAHHHH! - Urlò mentre presumibilmente impattò sul pavimento del locale ed il suo bicchiere volava via per creare imbarazzanti o pericolosi equivoci [Slot Azione I][Lancio del bicchiere verso la testa di Fuun – Velocità Lancio 500].
    Indipendentemente dal risultato del lancio, valutando anche eventuali interventi della buona sorte che contraddistingueva l’uomo, la Fuyutsuki si sarebbe avvicinata alla vittima del suo incidente per scusarti per l’accaduto e quindi entrare in contatto con lui. Dopo essersi rialzata, senza troppa fretta, essendo solo un Medico errante e non un’abile Kunoichi, si avvicinò paonazza in volto verso il Koikuro. - M..Mi scusi! Si è fatto male? - Per prima cosa si sincerò delle sue condizioni. - Sono caduta ed il bicchiere mi è sfuggito di mano. - Data la breve distanza tra il luogo della caduta e il tavolo dell’uomo, circa uno-due metri, doveva apparire alquanto verosimile. O almeno sperava. - Non era mia intenzione. Sono profondamente mortificata. - Abbassò lo sguardo verso il giornale che aveva tra le mani. - Ve l’ho macchiato? Posso fare qualcosa per rimediare? - Le sue guance erano rosse per l’imbarazzo. - Posso offrirvi qualcosa per dimenticare questo incidente? - Lanciò un’occhiata anche agli altri avventori del tavolo, forse erano suoi amici o conoscenti. Scosse leggermente la testa nascondendo il finto imbarazzo sulle guance. Ovviamente avrebbe insistito, sentendosi responsabile per quell’incidente, fino a trascinarlo con scuse ed occhiate dispiaciute verso il bancone. O almeno sperava.
    In ogni caso si sarebbe presentata. - Hana Yokoyama, piacere di conoscerla! Può chiamarmi anche Hana-chan. Sono appena arrivata a Fusoya ed ero in cerca di un posto di ristoro dopo il lungo viaggio che ho intrapreso per raggiungere il Paese della Montagna. - Abbozzò un lieto sorriso, mentre quel barlume d’imbarazzo svaniva dalle sue guance. - Solitamente aiuto le persone, o almeno cerco di non ucciderle con bicchieri volanti. Sono un medico pellegrino che viaggia per i vari Paesi per volontariato. Ma credo che oggi sia una giornata particolarmente sfortunata per me! Ho dovuto cambiare più volte strada per raggiungere Fusoya perché la strada commerciale sembrava trafficata a causa di un via vai di persone dirette verso un casinò vicino. - Ovviamente si riferiva a quello di Yukufuna-san. - Sapete indicarmi il centro medico più vicino in questo Villaggio? O i posti dove potrei fare scorta di erbe medicali? - Chiese con un lieve sorriso, sperando di aver attirato la sua attenzione.
    Dopo un po’ di chiacchiere la Fuyutsuki udì le urla del ragazzino di Suna, che sfidava i passanti ad un gioco d’azzardo che utilizzava tre carte. Le sue urla si sentivano chiaramente dall’interno del locale e lo sguardo cristallino della ragazza si soffermò su di esso, quasi incuriosita. - Uhm? - Distraendosi dall’eventuale conversazione con l’uomo. - Ora che ci penso ho quasi finito i miei risparmi e non posso di certo fermare il mio viaggio di volontariato nelle terre più povere del continente. Forse dovrei tentare la sorte nella speranza di vincere qualcosa, ed eventualmente spenderlo per finanziarmi il mio prossimo viaggio nel Paese dell’Orso. - Soffermò lo sguardo su Fuun-san. - Mi fate compagnia? Non vorrei che qualcuno mi truffasse. Sapete non sono tanto avvezza ai giochi d’azzardo. Questa mani non fanno altro che bendare ferite e somministrare farmaci… raramente maneggiano carte da gioco. - Cercò di trascinare stavolta l’uomo verso l’esterno, probabilmente non dovrebbe essere molto difficile visti i Reports forniti dal proprietario del casinò.
    Una volta usciti, qualora Fuun-san avesse acconsentito, la Fuyutsuki tenne gli occhi ben aperti soprattutto verso il terreno, senza essere troppo indiscreta. Non appena vide formarsi una duna di sabbia e l’uomo stesse cadendo provò ad afferrargli il braccio e sorreggerlo come poteva, nascondendo parte della sua preparazione fisica. - Attenzione! Vorrei essere l’unica a cadere questa mattina. Non costringetemi a medicarvi. State più attento! - Un bonario ed amorevole rimprovero, proveniente da una giovane ragazza che aveva donato la propria vita agli altri. Doveva essere il ritratto della dolcezza e la sua reputazione immacolata. Doveva diventare l’ancora di salvezza del loro obbiettivo, anche se avevano solo sette giorni.
    Una volta arrivati davanti alla bancarella di Ryoshi-kun si offrì per prima nel provare il gioco. - Ohayoo! Vorrei provare. - Consegnò la somma di Ryo richiesta e seguì con lo sguardo le carte che venivano agilmente mosse dalle mani del Sunese. Non s’impegnò realmente in quel giochino, i suoi sensi[Percezione 9] erano in allerta per altro, per eventuali manifestazioni del “potere” di Fuu-san. - Non sono per niente fortunata! - Scosse la testa non appena la carta che aveva girato era quella sbagliata. - Provate voi. - Invitò l’uomo al suo fianco.


     
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