[Gioco] Gli Ostacoli del Fato

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  1. **Kat**
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    III ~ Il Prediletto della Dea Bendata: La rovina degli uomini


    P

    robabilmente Tanukimori era uno dei locali più frequentati di Fusoya ed anche tra i più pacchiani, visto che l’insegna con un gruppo di procioni con le gonadi ingrossate non lasciava presagire nulla di buono. Ma la Kunoichi non badò troppo a quell’insegna e si addentrò nella struttura per individuare il suo obbiettivo. Non fu facile come pensava, visto che la ragazza dovette distinguere il volto di Fuun-san tra tanti individui con strane capigliature ed abiti stravaganti. Il Locale era una confusa tavolozza di colori ed il Koikuro si mimetizzava perfettamente. Quando si era concessa una sosta nel Villaggio di Bruma, per poter raggiungere il casinò di Yukufuna-san, aveva già notato questa eccentrica moda che spopolava nei residenti del Paese della Montagna. Usi e costumi molto diversi dal lontano Paese del Fuoco ed anche a quello più vicino della Nazione del Vento. Nonostante la sorpresa iniziale si rapidamente abituata alle stramberie locali, con donne dalla chioma rasata o uomini che dipingevano il loro viso.
    Entrò nel locale senza però dare troppo peso a Fuun-san per non far sorgere in lui alcun dubbio o sospetto. Doveva apparire solo come una “normale” ragazza in viaggio per i Paesi minori porgendo una mano e delle cure ai più deboli. In realtà, dato il suo abbigliamento, si notava lontano un miglio che era una straniera. Sicuramente indossare il camice da medico le permetteva di “mimetizzarsi” maggiormente rispetto agli indumenti autoctoni utilizzati dai suoi compagni di Missione. Sperava solo che nessuno tradisse il proprio ruolo o attirasse più attenzione del dovuto.
    Rivolse la sua attenzione al bersaglio quando decise di entrare in scena con il suo bicchiere volante. Desiderava capire se c’era un nesso logico tra la volontarietà o meno di fare del male all’uomo. Come funzionava questa sua fortuna sfacciata? Preferì inscenare un piccolo ed innocuo incidente nella speranza di muovere le “forze” che si celavano dietro quel singolare individuo. - … - Fu letteralmente stupita dall’intervento della Fortuna, che spezzò il piede della sedia e permise all’inconsapevole bersaglio di schivare il bicchiere e trovare un raro anello del proprietario del locale. La Fuyutsuki rimase allibita per quella scena quasi comica, ma davvero preoccupante. Aveva letto attentamente quei Reports forniti da Yukufuna-san, ma vivere sulla propria pelle la sconfinata fortuna del Koikuro era sconcertante. Impiegò più tempo del previsto ad alzarsi e correre incontro all’uomo per tentare un primo approccio. Mise da parte ogni pensiero ed iniziò a recitare la parte della crocerossina sbadata e preoccupata per le sue involontarie malefatte. - Una macchia? Ma se ti ho coperto di Succo di frutti di Bosco dalla testa ai piedi! - Scosse la testa sempre più imbarazzata, anche se apprezzò sicuramente la gentilezza dell’uomo. - Mi dispiace! Mi dispiace ancora! - Fortunatamente il proprietario del locale offrì una maglietta nuova al suo cliente. Attese con pazienza che Fuun-san si cambiasse in bagno. Intanto ebbe tutto il tempo per riflettere su ciò che era accaduto. Aveva inscenato un incidente ai danni del suo bersaglio e nel provocargli danno gli aveva permesso di trovare un anello d’inestimabile valore e risparmiare sulle sue future consumazioni al Tanukimori. La sorte benevola aveva completamente capovolto la situazione in un battito di ciglia e l’uomo non sembrava aver mosso un dito. Gli eventi lo avevano travolto come tutti del resto, solo che alla fine era stato l’unico a beneficiarne. Quindi iniziò a dubitare sulle assurde supposizioni mosse dai suoi compagni di avventura. Non c’era nessun’abilità o potere magico che Fuun-san possedeva. O almeno vivendo in prima persona quella rocambolesca situazione non le era sembrato di notare nulla di strano. La Fortuna lo aveva semplicemente favorito, rompendo una sedia nuova. Inoltre aveva notato l’atteggiamento timido e spontaneo dell’uomo. Era proprio vero, in un mondo dominato dalla legge dei Ryo non c’era spazio per i giusti.
    Venne raggiunta dopo pochi minuti da Fuun-san davanti al bancone e la Fuyutsuki fu ben lieta di offrirgli qualcosa da bere. - Si..si… chiamami tranquillamente Hana-chan! Ormai tutti mi conoscono con questo nome. Hana, il Medico errante! Dovresti vedere i bambini dei villaggi che visito… non mi lasciano un attimo di pace. Sono così carini e bisognosi di cure. - Iniziò a divagare come una ragazza qualunque, una giovane donna votata al bene altrui, che era abituata a viaggiare e conoscere persone di qualsiasi cultura. Annuì con un sorriso verso il suo interlocutore. - Va bene.. Fuun-kun! Come mai sei disoccupato? Non hai pensato di affidare le tue braccia al Volontariato? C’è così tanto da fare.. anche se non è un lavoro che riempie le tasche di Ryo! - Acconsentì a togliere qualsiasi formalità tra di loro, anche se si erano appena conosciuti. Non capì bene la ragione, ma le umili origini del Koikuro lasciavano presagire che era poco avvezzo a parlare con persone che non appartenevano al microcosmo di Fusoya. Percepì la sua timidezza ed il suo animo cristallino. Era un brav’uomo che si godeva i frutti della buona sorte, un ostacolo per gli affari di Yukufuna-san. L’espediente di utilizzare un nome così simile a Hanahime sortì l’effetto sperato, visto che la sua attenzione era completamente catalizzata su di sé, permettendo al resto del Team d’impegnarsi con le indagini o mettere in atto un piano. - In effetti ho iniziato molto presto ad interessarmi degli studi medici. Mio Padre era un talentuoso Medico di Konohagakure no Sato che decise di abbandonare i ranghi del Villaggio dopo le numerose guerre che hanno visto coinvolto il Paese del Fuoco. Era stanco di curare militari-Ninja in accampamenti e lasciar morire i bambini dei Villaggi limitrofi al conflitto… quindi ha iniziato a viaggiare e offrire assistenza. - Sospirò leggermente malinconica, quasi certa di aver attirato non solo l’attenzione dell’obbiettivo. - Quando sono nata io… ha deciso fin da subito di portarmi con sé crescendomi con la mentalità di un Medico, visto che mia madre era una Gheisha dei Quartieri del Piacere di Otogakure no Sato… non poteva crescermi in un posto simile. - Alzò le spalle cercando di ricordare un passato immaginario che le provocava eventualmente dolore. Un lungo sospiro. - E alla fine ho deciso di proseguire le orme di mio padre dopo la sua prematura scomparsa. - Ovviamente omise qualche dettaglio. Non era il caso di confessare tutto il proprio passato ad un completo sconosciuto, ma era disposta a concedergli un piccolo frammento delle sue passate sofferenze per giustificare la sua attuale passione per il Volontariato e creare subito un rapporto empatico. - Invece cosa di dici di te? - Iniziò a sorseggiare la bevanda che aveva prenotato con aria incuriosita, la stessa curiosità di una ragazza disposta ad ascoltare e conoscere l’uomo che aveva di fronte.
    Purtroppo Fuun-san non aveva nessuna informazione sui centri medici del piccolo Villaggio, conosceva solo una farmacia dietro l’angolo, ben poca cosa. Ma comunque la ragazza lo ringraziò per quelle informazioni, ben contenta di rifornire le proprie scorte d’ingredienti e sostanze. - Giocatore d’Azzardo? E cosa cercate nel gioco? Avete già pensato a cosa farete con l’eventuale vincita? - Sbattè le palpebre e trattenne una risata, non derisoria, ma lasciando intendere che bisognava essere davvero fortunati per raggiungere un simile obbiettivo. Insomma era la classica reazione di chiunque che non fosse a conoscenza dei suoi fortuiti trascorsi. - Devi essere molto fortunato. O conoscere qualche trucchetto… anche perché oltre alla Fortuna ci vuole ben altro per svaligiare un casino.. o sbaglio? - Chiese con ravvivato interesse su un argomento che poteva rivelare qualche retroscena dell’uomo più fortunato del Paese della Montagna. - Ho soccorso spesso poveri uomini pestati a sangue per un pugno di Ryo o per una mano di dadi. Ti invito alla prudenza.. e finché sarò a Fusoya puoi contare sul mio aiuto. In un modo o nell’altro devo pur sdebitarmi per quell’imbarazzante incidente! - Gentile come sempre. Ovviamente frequentarlo il più possibile le permetteva d’indagare meglio sui suoi segreti ed avere più opportunità per ucciderlo e farlo sembrare un increscioso incidente.
    Il banco da gioco del ragazzino di Suna sembrava aver attirato l’attenzione di molti passanti e clienti del locale. E probabilmente anche quella del loro obbiettivo. - Talento? - Chiese comprensibilmente scettica alle parole dell’uomo. Sembrava quasi che ogni evento non facesse che favorirlo, che c’era una “ragione” per cui la fortuna girava dalla sua parte. Infatti il discorso del buono della Lavanderia che aveva casualmente anticipato l’incidente con il succo era alquanto sospetto. - Come lo hai scoperto? Di solito un talento non si scopre.. si possiede una certa predisposizione ma poi bisogna affinarlo con la pratica. - Continuò con un barlume di curiosità. Non appena uscirono dal locale, la Fuyutsuki riuscì a sorreggerlo e stavolta non intervenne nessun evento fortunato ad aiutarlo. Probabilmente la “Fortuna” s’innescava solo quando c’era un reale pericolo. Tutte informazioni e supposizioni che vennero archiviate nella sua mente. - Aspetta prima di dire una cosa del genere. Anche se il mio animo è gentile ed il mio cuore votato all’altruismo.. non brillo per attenzione. Sono troppo sbadata! Potrei coinvolgerti in una delle mie rocambolesche avventure. - Scoppiò in una cristallina risata, mettendolo quasi in guardia sulla sua presunta sfortuna e sul fatto che la sua testa vagava spesso tra le nuvole. Si concesse ben più che un sorriso, intuendo che Fuun-san era già sulla buona strada della sua rovina. E se era vero che le donne erano la rovina degli uomini, allora Hana Yokoyama sarebbe stata la rovina di Fuun Koikuro.
    Hana-chan fece il proprio tentativo, senza impegnarsi troppo. L’obbiettivo non era vincere. - O..Ok! Ecco i tuoi Ryo. - Cedette la somma di Ryo per partecipare al gioco da banco ed osservò attentamente l’uomo al suo fianco. Fin da subito notò un cambio di atteggiamento in Fuun-san. Dove era finito l’uomo timido e schivo che aveva appena conosciuto? Con una nota di spavalderia ed estrema sicurezza puntò il suo denaro per poi alzare subito la posta in palio. La Kunoichi sgranò gli occhi colpita da questo cambio nella personalità del Koikuro. Abbozzò un lieve sorriso per supportarlo nel gioco. Non accadde nulla di trascendentale, semplicemente quando indicò distrattamente una delle tre carte beccò la rossa. - Waaaa! - Esordì improvvisamente per la sorpresa. Era quasi certa che il ragazzino di Suna aveva utilizzato qualche trucchetto per barare ed invece la Dea Bendata aveva favorito ancora il suo prediletto. Non aveva capito però come. Era stato tutto così veloce, inaspettato. - Fuun-kun.. sei.. sorprendente! - Non si trattenne nel complimentarsi con l’uomo per la sua eccellente performance con le carte da gioco, ma senza elogiarlo troppo.
    Continuò ad osservarlo con attenzione ed ammirazione mentre giocava con i suoi Ryo. Gli lasciò giocare altre mani qualora Ryoshi-kun fosse stato d’accordo e ad ogni eventuale vincita avrebbe battuto le mani estasiata per tanta fortuna, rivolgendo le sue attenzioni esclusivamente verso Fuun-kun. Doveva sentirsi importante, desiderato ed unico. Il primo passo verso la sua perdizione era già stato compiuto quando si era presentata con un nome tanto simile al suo amore storico. Ora non restava che frequentarlo e con il tempo, anche se non era proprio a suo favore, conquistare la sua piena fiducia. - Mi fai da guida della città? Mi piacerebbe visitarla prima d’iniziare la mia attività da volontariato. - Proferì non appena Fuun-kun perse attrattiva nel gioco con le tre carte. - Se non hai da fare, ovviamente. Non vorrei essere un disturbo per te! - Scosse la testa con un pacato sorriso. Solo in caso di risposta affermativa iniziò a passeggiare per le stradine di Fusoya. Altrimenti si sarebbe comunque intrattenuta nel Bar alle sue spalle per continuare la conoscenza dell’uomo. - Carina questa città. E gli abitanti hanno un gusto eccentrico ed estroso.. è proprio questo quello che amo del mio lavoro. Poter viaggiare e conoscere culture sempre nuove.. ed anche persone. - Si soffermò su quella parola, lasciando intendere tutto e niente. - Però di persone così fortunate non ne ho mai viste. Sei davvero.. non trovo nemmeno le parole. - Scoppiò in una cristallina risata per il lieve imbarazzo che si era inevitabilmente creato. Voluto. - Quando ti sei accorto di avere questo dono? Sei una persona speciale e potresti fare della carità con il denaro che riesci a vincere ogni giorno. - Ovviamente i suoi pensieri da innocente crocerossina le imponevano di pensare agli altri per mantenere credibile la sua recita. -Nelle mie Terre natie si dice che un uomo quanto più sfortunato nel gioco sia più fortunato in amore sarà. - Ecco, questo era un argomento che le interessava. - Ma credo sia solo una diceria.. guarda me.. io sono sfortunata sia in Amore che nel Gioco d’azzardo! - E questo era vero.


     
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