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add ts per Kato Yotsuki

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  1. ~Cube
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    Il Fiore Lupo

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    Pomeriggi Inaspettati.





    Hebiko mantenne la promessa e la richiesta di un nuovo appartamento fu accolta, come pagamento per la riuscita della liberazione del Villaggio di Anko, insieme all’insigninatura ufficiale di Genin di Oto, decisamente inaspettata. Ottenni così un bilocale, questa volta, e allo stesso tempo uno smagliante coprifronte, che ritraeva il simbolo di Oto. Era decisamente un passo in avanti, in entrambi i sensi; da una parte disponevo ora di una stanza per dormire e di una stanza dove riporre il nuovo equipaggiamento, e dall’altra di un vero grado ninja… insomma era un qualcosa che fino a poco tempo prima nemmeno potevo immaginare. Del resto quando mi presentai alle porte di Oto, solo con il mio cognome e il tanto di mio padre ero disperato, difficilmente pensavo che sarei stato accettato ma evidentemente gli Yotsuki del Villaggio hanno soprasseduto alle colpe, purtroppo ancora a me sconosciute, di mio padre e mi hanno accettato tra le loro file. Tuttavia volutamente non andai a ringraziare nessuno, e nemmeno andai a incontrare qualcuno del mio fantomatico clan; non ne avevo interesse. Non sarebbe stata la mia strada… almeno così credevo.

    Mi trovavo in piedi, quando ormai verso pomeriggio inoltrato, sentii qualcuno bussare la porta. Rimasi sorpreso e decisamente irritato: stavo infatti valutando su come suddividere gli spazi nel mio appartamento. Sospirai, se qualcuno bussava alle porte di casa mia c’era solo un motivo ben preciso, una missione stava chiamando; forse il nuovo ruolo da genin imponeva ritmi più serrati di riposo, pensai tra me e me. Mi avvicinai così all’ingresso e aprendo la porta mi ritrovai davanti ad una scena decisamente insolita: un tizio, alto tanto quanto me con due occhi profondi e freddi come il ghiaccio, si presentò come un certo Shinichi Kurogane e soprattutto sottolineò il suo grado Chunin. Non ebbi nemmeno il tempo di controbattere che questo fantomatico shinobi prese a parlare di una missione tremendamente importante per conto del clan Yotsuki! Sgranai gli occhi e nuovamente, prima ancora di riuscire a esprimere parola, fui preso per il bavero e trascinato fuori dal mio appartamento, colto dagli eventi a fatica riuscii a pronunciare:- Ma cosa diavolo sta succedendo?- Non riuscii nemmeno a fermarmi perché la forza con la quale quel chunin mi stava trascinando era fuori da ogni logica di potenza raggiungibile e contrastabile. Non mi restò che rimanere in silenzio sperando di non finire in mezzo a qualche guaio troppo grave… non potevo buttare via così in fretta il grado genin così faticosamente preso.

    Il chunin, che sembrava tutto a parte pienamente consapevole e lucido, mi trascinò con forza fuori dalle mura e nel mentre aspettavo l’occasione giusta per fuggire, mi ritrovai davanti ad una delle numerose radure presenti al di fuori del Villaggio e quando notai la presenza di un’altra persona e la focalizzai non feci altro che rassegnarmi: un membro del Clan Yotsuke mi stava attenendo.

    Lo compresi subito, nonostante la sua età veramente avanzata la tonicità dei suoi muscoli e il suo corpo tremendamente asciutto associato al colore di pelle mulatto non fecero altro che verificare le mie ipotesi: mi trovavo di fronte ad uno degli “anziani” Yotsuki. Quelli originari da Kuma, anche se non mi spiegavo perché al suo fianco c’era un chunin di Suna. Comunque per quanto riguardo i miei compagni di Clan, fino a quel momento, non avevo mai trovato l’occasione di conoscerli né di vederli ma mio padre, ancora da bambino, me ne aveva parlato; non solo, mi aveva anche avvisato che nella loro testa giravano ben pochi pensieri se non tradizione, clan e sangue. Non mi presentai, non che ne avessi avuto l’occasione, in quanto il tizio del Clan prese subito a parlare, introducendo la situazione e descrivendola nel dettaglio. Mentre ascoltavo attentamente le parole dell’anziano ninja rimasi in piedi, a braccia consorte. Onestamente rimasi sorpreso, perché non ero a conoscenza di questa sorta di torneo, per l’appunto, e non ero nemmeno a conoscenza che il Clan Yotsuki gestisse una rete così estesa di membri e organizzazione. Al termine del suo discorso sospirai. E guardai verso il basso, compresi la presenza del sunese e allo stesso tempo realizzai che mi stava proponendo un qualcosa di assurdo. Partecipare con lui, in quanto le regole lo imponevano, in uno scontro in una sorta di Arena nel sud più sud del continente solo per dimostrare la propria forza...

    -D’accordo, ad una condizione… lasciatemi andare a prendere il mio equipaggiamento prima di partire.- fu la mia risposta. Secca, quasi silenziosa e in certo senso priva di giustificazioni. In realtà in quei pochi istanti di tempo compresi che non avevo scelta. Il Clan Yotsuki stesso era giunto da me a chiedere aiuto, il che mi poneva in una situazione di credito. E una situazione del genere non capitava così spesso. Non solo, avrei avuto modo di conoscere qualcosa in più del mio Clan, nonostante le mie divergenze con esso, e magari qualcosa della sua tanto temuta forza. E ciliegina sulla torta avrei trovato la giustificazione per muovermi verso il Sud, conoscere nuovi tipi di nemici e diventare così più esperto e forte. Di conseguenza realizza che mi trovavo davanti ad una occasione, più che ad una scelta. Sospirai, nuovamente: questi eventi non capitavano a caso e non si ripetevano, la mia esperienza me lo insegnava.

    Per questa volta avrei messo da parte l’orgoglio, sì non avevo dubbi.
     
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