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add ts per Kato Yotsuki

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  1. ~Cube
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    Il Fiore Lupo

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    Un nuovo Inizio. Una promessa.



    Era fatta. I Ninja di Kumo giacevano sanguinolenti al tappeto mentre noi tre, un trio a dir poco improvvisato, ci ergevamo su di loro come gladiatori. A noi spettavano gli onori della vittoria e la gloria della fama. Guardai Daichi e scrutai i suoi occhi notando così una luce splendere. In lui stava ardendo una gioia immensa, senza paragoni; un destino a cui aveva a lungo anelato. In me? Sospirai. Sorrisi a stento, quando Shinichi alzò il mio braccio inneggiando alla folla. Erano tutti pazzi di gioia e si poteva benissimo capire che non si vedeva l’ora di festeggiare. Non io però. Io potevo capire meglio di chiunque altro cosa stava succedendo lì. Ed era proprio per quello motivo che ora non ero più un brigante ma un Ninja.

    Però per Daichi l’avrei fatto. Dopo tutto quello che mi ha insegnato lo avrei accettato. Solo per una ultima volta, mi promisi con me stesso. Avevamo fino al giorno dopo per festeggiare e Daichi fu chiaramente propenso a sfruttare il più possibile quanto gli veniva offerto. Conobbi persone di alto rango, strinsi numerose volte le mani ad un numero infinito di persone, colloquiai con vecchi guerrieri. Tutte persone inutili. Tutte pedine dello stesso demone: il Potere.

    ...



    Cinque anni prima, Bassifondi del Paese delle Sorgenti Calde…



    -Hai un pezzo di prosciutto? -

    -NO NO TI PREGO-

    -Peccato. -

    Il pugno andò ad impattare contro la gola della persona che tenevo per i capelli. Un vecchio, stupido il giusto da farsi così tanti debiti da non poterli più esaurire. Me lo ricordo ancora, quel povero pezzente morì tra le mie mani, mentre invano cercava di respirare nonostante la trachea schiacciata.

    Del resto gli avevo fatto una richiesta semplice: un pezzo di prosciutto, quella era la cosa che più desideravo in quel momento. Avevo appena ucciso una persona, l’avevo fatto perché il mio datore di lavoro mi aveva promesso del cibo. E di conseguenza mi aspettava il giusto compenso. Magari se quel tipo mi avrebbe dato il prosciutto sarei stato meno crudele. Forse.

    Quel figlio di puttana comunque fu onesto. Ottenni il mio pezzo di prosciutto, doppia razione. Sul mio viso si stampò un sorriso incredibile. Con quel cibo sarei andato avanti per almeno una settimana. Ero contento.


    ...



    -Signore: prosciutto rifinito e stagionato direttamente da Kiri.- Già. In mezzo a quella cena, ricca di prelibatezze, ricca di eccessi mi ritrovai sul piatto sempre un pezzo di fottuto prosciutto. Mi limitai al pane, tra lo sguardo incredulo degli astanti.

    Uscii dalla tenda, appena terminata la cena, a prendere un po' d’aria. A gustarmi il cielo stellato dei deserti di Suna. Sospirai. Nel tragitto diverse donne, di dubbia moralità, mi proposero numerose alternative alla cena. Rifiutai ogni volta, tirando avanti. Non ero quel tipo di persona. Mi diressi così verso la mia tenda, senza alcun saluto o ringraziamento.

    La mattina giunse in fretta e con essa finalmente la necessità di andarsene da quel posto. Quando entrai nella tenda di Daichi successe però qualcosa di inaspettato. Il mio Sensei giaceva morto, privo di vita, sul letto. Al suo fianco un Shinichi lacrimante. Il mio volto si trasformò in puro ghiaccio.



    Il Potere. Quel demone. Daichi ne era stato schiavo, come lo ero stato io. Mi chiesi quale era la differenza effettiva tra il me di anni prima e il me di quel momento. Daichi aveva accettato di sottomettersi. Di guadagnare qualcosa, di irrisorio, per la felicità e il macabro divertimento di qualcuno altro. Dove era l’onore? La vera tradizione Ninja in tutto quello? Solo Avidità, mascherata in maniera sopraffina dalla Grettezza. Scossi la testa. Mi avvinai al mio defunto Sensei ascoltando le parole di Shinichi e con un gesto, leggero e delicato, abbassai le sue palpebre… nonostante tutto se lo meritava. Mi aveva aiutato, come mai nessuno prima. Appoggiando la mia fronte sulla sua proferii: -Buon viaggio Maestro. Con te si chiude un capitolo del Clan Yotsuki. -

    Avrei cambiato le cose. Avrei cambiato il Clan Yotsuki, destabilizzandolo fino alle sue fondamenta se necessario.

    L’avrei trasformato in un Clan di Shinobi freddi come il ghiaccio. Forti come il ferro. E resistenti come la Volontà di difendere il Villaggio.

    Diverso tempo dopo, ad Oto…



    In numerosi si erano riuniti al cimitero del Villaggio per commemorare la memoria del mio Sensei. La maggior parte dei quali erano Ninja del Clan, ma mescolati tra di loro si potevano osservare altri Shinobi provenienti da diversi Paesi. Daichi sicuramente era una persona conosciuta. Me ne stavo in disparte, su una collinetta. Appoggiato ad un albero che si stagliava su quel piccolo promontorio osservavo l’intera cerimonia. Notai Shinichi da distante.

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    Al termine del rito funebre, quando ormai tutti se ne andarono, mi resi conto che solo il Chunin di Suna restava in piedi davanti al sepolcro del Ninja. Mi avvicinai, sommessamente, e una volta di fronte al mio superiore mi inchinai ringraziandolo e attesi qualche secondo -Chunin prima di incontrarvi ero una persona diversa. Ora sono più forte e più consapevole del Potere che possiedo. Questo grazie a voi due. Tuttavia mi permetto di dire una cosa… Nella mia vita ho visto l’Oscurità. Non ceda anche lei a quella grazia malevola. Quello che ho visto in quell’Arena è profondamente sbagliato, lì eravamo tutti perdenti… ed è mia intenzione cambiare questo realtà.- Mi inchinai di nuovo, questa volta verso Daichi. E voltando le spalle ad entrambi me ne andai. Lungo la mia strada, seguendo il mio percorso.

    La prossima volta che sarei tornato, caro Sensei, sarei tornato da vero Vincitore.




    Ringrazio Shu per la sua disponibilità a guidare questa favolosa giocata!
     
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