Sacrificio, Sofferenza, Dedizione.

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  1. Shunsui Abara
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    Addestramento TS I - Post 4
    SACRIFICIO, SOFFERENZA, DEDIZIONE
    Tempio Sacro - Suna


    I complimenti del maestro arrivarono ben graditi al genin di Suna. Non succedeva spesso che i Guardiani fossero così aperti con lui - sebbene ci fossero stati dei casi -. Con un mezzo sorriso, disse:Grazie Sensei, ma ci sono riuscito così velocemente solo perchè ho visto usare ed usare questa tecnica molte volte durante questi mesi, ed ho passato molto tempo a ragionare sul suo funzionamento, sebbene non potessi esercitarmi. Poi con il vostro consiglio è stato facile mettere insieme i pezzi...anche se mi sembra di averci messo una vita ad utilizzare una tecnica che sembra così facile. No solo quello, ma la mano che aveva utilizzato per fare pratica gli faceva un male cane. Al sensei sicuramente non sarebbe sfuggito il fatto che, in particolare il dito indice della mano destra, tremava leggermente. Il chakra era un'arma a doppio taglio. In mani che non sono allenate, poteva tranquillamente ferire chi lo manipolava con estrema facilità.

    Ad ogni modo Shunsui non ebbe alcun momento di riposo. Similmente a come aveva fatto prima, Oronoki iniziò ad usare a sua volta fili di chakra per muovere piccoli oggetti metallici. Il perchè lo facesse era incomprensibile per il genin. Forse era per semplice dimostrazione, ma la sanità mentale della persona che aveva di fronte era ancora da verificare. Mentre piccoli bulloni e viti volteggiavano in aria, il sensei prese un bastone piuttosto alto e snello e, con una facilità disarmante, lo mise in equilibrio su un estremo. La dimostrazione di abilità fece sorridere il genin, che tornò subito serie quando partirono le spiegazioni della sua nuova parte di addestramento. Shunsui ascoltò con attenzione, cercando di capire cosa doveva fare e verso quale obiettivo. In questo caso, doveva cercare di perfezionare quello che aveva imparato tramite un esercizio: doveva far ruotare viti e bulloni intorno all'asta senza farlo cadere.

    Grattandosi la testa in maniera scettica, Shunsui disse:Ok..ci provo....ma non vi allontanate troppo. Sono quasi sicuro che dovrete rimettere in piedi questo bastone un bel po' di volte.... Concentrandosi, il genin attinse a quello che aveva appena imparato e connesse un sottile filo di chakra ad uno dei bulloni più vicino. A quel punto, utilizzando l'altra mano, ripeté la medesima operazione con una vite. I collegamenti si instaurarono rapidamente e apparivano stabili. Shunsui non era confidente che lo fossero per davvero, tuttavia aveva iniziato a prendere dimestichezza con la tecnica. Iniziò a muovere i due oggetti in circolo intorno al bastone, partendo da piuttosto lontano. Il sensei lo aveva avvertito che non doveva sfiorare il bastone, ma Shunsui sapeva che sarebbe bastato uno spostamento d'aria a farlo cadere. Ad ogni modo, le rotazioni dei due piccoli oggetti erano sufficientemente lente e lontane dal paletto da non riuscire a sviluppare movimenti d'aria consistenti. Shunsui iniziò ad aumentare la velocità. I fili di chakra iniziarono a muoversi in circolo più velocemente, assumendo curvature particolari così da posizionare i due utensili metallici intorno al palo, ma senza doverlo incrociare. Ok...questo è quello che riesco a fare...ora vediamo di metterci un po più di impegno....Mentre così diceva, altre due fili di chakra vennero realizzati e vennero connessi ad altrettanti viti. Con 4 oggetti che ruotavano ora Shunsui si sentiva come un equilibrista che camminava su un filo molto molto sottile. Mentre leggeri crampi iniziavano a dargli fastidio al centro dei palmi delle mani, Shunsui era completamente concentrato ed assorbito dal suo compito. Nonostante questo, la sua capacità di manipolare i fili era ancora a livelli rudimentali e, ogni tanto, si sentiva il suono di una di quelle viti che, invece di essere sospesa in aria, cadeva a terra tintinnando. Shunsui, che alle prime volte quasi si fermava per riconnettere un altro filo, dopo un po' smise di pensarci su due volte: ogni volta che qualcosa cadeva, immediatamente creava un altro filo per prendere un nuovo oggetto dal mucchio. Per ora si stava concentrando sulla quantità. Il difficile doveva ancora venire.

    Quando il genin si sentì pronto, lasciò cadere tutti gli oggetti che stava facendo volare tramite i fili di chakra, tranne due. Con quei due, uno per mano, iniziò ad avvicinarsi sempre più al palo. Per evitare che le correnti d'aria lo sbilanciassero, il genin fece ruotare una vite in senso orario e l'altra in senso anti-orario. Tuttavia, man mano che si avvicinava, il genin osservò immediatamente un repentino movimento del bastone, il quale cadde miseramente a terra.Maledizione...era inevitabile... Frustrato, Shunsui chiese gentilmente al maestro di rimettere in piedi l'oggetto, per poi continuare provare. Il problema non è toccare il bastone, perchè tanto non riesco ad avvicinarmici che cade subito. Però secondo me l'idea di far ruotare le viti in senso opposto non è sbagliata. Se il bastone cade è perchè io sono poco preciso e non faccio ruotare le due viti esattamente con la stessa velocità e posizione... ma non credo che il concetto sia sbagliato. Il genin riprese con maggiore determinazione, facendo ruotare i due piccoli oggetti. Era un lavoro di un a precisione senza parti. Un millimetro troppo più in qui o troppo più in lì ed il palo cadeva rovinosamente a terra, e Shunsui doveva nuovamente chiedere che gli venisse riposizionato. Dopo una decina di tentativi, iniziava a sentire la sua pace interiore venir soppiantata dalla frustrazione per essere un inetto. Merda! Merda! Merda! Questo diavolo di palo non starà mai in piedi! Merda! Per la rabbia quasi scaraventò gli oggetti che aveva sotto il suo controllo, ma si trattenne sapendo che non solo gli occhi del maestro, ma anche quelli di Ryoshi erano puntati su di lui. Fece un respiro profondo. Fece un giro della stanza. Fece un altro giro della stanza e poi tornò di fronte a quello stupido pezzo di legnoNon c'è modo di aggirare questa cosa, non ci sono scorciatoie o trucchi. Devo solo concentrarmi! Nuovamente le due viti iniziarono a correre nell'aria in direzioni diverse, e nuovamente il bastone continuò a cadere. E ancora, e ancora e ancora. Tuttavia c'era qualche miglioramento: non era poi così lontano dal bastone, ed in più i suoi occhi si stavano abituando a percepire quel leggero movimento del palo che dava l'indizio necessario a capire verso che lato sarebbe caduto. Quando così accadeva, il genin leggermente modificava uno o entrambe le traiettorie di quei piccoli oggetti. Spostamenti millimetrici che però apportavano un minuscolo effetto che cambiava completamente la stabilità del palo. Senza che nemmeno se ne accorgesse, il problema non erano più i fili di chakra. Shunsui era così concentrato sul movimento delle viti e sulla reazione del palo, che non pensava più in termini di chakra da dosare o controllo, perchè non era necessario. Gli veniva praticamente naturale. Eppure l'asta continuava a cadere.

    Per Shunsui sembrò passare poco tempo, ma rimase per più di tre ore impalato davanti a quel palo, cercando di non farlo cadere. Le schiena, le braccia e le mani gli dolevano terribilmente, ma lui continuava a persistere. Sentiva che c'era vicino. Con il passare dei tentativi aveva iniziato ad aggiungere più viti e bulloni, nella speranza di ottenere più stabilità. In quel momento, cinque viti e tre bulloni ruotavano con velocità e versi diversi intorno al palo. Le dita del genin si muovevano nell'aria come a toccare tasti invisibili, legegre, ma era allo stremo delle forze. Nel momento in cui si fosse fermato sarebbe caduto a terra, sfinito. Per questo lui persisteva, perchè non c'erano alternative. I pezzi ruotavano ora a soli cinque centimetri dal palo, chi più chi meno. Quello ogni tanto faceva un movimento per cadere, ma Shunsui modificava leggermente il sistema che aveva creato e lo rimetteva in sesto. Sì, ci stava prendendo gusto. Ma la stanchezza lo aveva già piegato, ed era solo un capriccio della mente che gli permetteva di stare in piedi. Infine, uno spasmo della mano mandò all'aria quel piccolo capolavoro che aveva creato. I pezzi volarono nell'aria, ed il bastone anche. Con lui, cadde a terra stremato pure Shunsui, ansimante. Aveva raggiunto il suo limite. Ma per un secondo, gli era sembrato di aver avuto il controllo su quell'esercizio. O forse si era sbagliato?
     
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