Shiranui

Giocata tra -Shu e Shinken

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  1. Shinken Takatsui
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    SHIRANUI

    Parte II - Informazioni



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    La storia stava proseguendo proprio come era possibile immaginarsela. Una volta entrato nella locanda persino il più nuovo all'arte dei sensitivi avrebbe notato quel vecchio ricurvo che tutto silenzioso che se ne stava solitario nell'angolo della taverna... ed infatti fu proprio così. L'anziano, dopo l'ingresso del nuovo viandante, come se nulla fosse accaduto, rimase immobile. Non sembrò scomporsi per tutto il tempo che il nuovo giunto percorse la sala, fece qualche domanda all'oste e si guardò intorno. Persino quando oramai era palese che quello strano figuro stava puntando al suo tavolo, lui non si scompose minimamente, ne lo guardò. E così, proprio la figura che non avrebbe mai attirato l'attenzione dei viandanti (o forse solo di quelli che erano più interessati ai malviventi, ai malaffari o alle donne facili) venne rapidamente intercettata dal camuffato shinobi di Suna.

    In fin dei conti come era possibile che una persona vivente - anche se oramai alla fine dei suoi anni - non emanasse nessuna forma, colore o tipo di chakra? Per i mortali abitanti della palude - forse - non era poi una faccenda così strana che un vecchio non sprizzasse "energia" da tutti i pori... infondo, come molti avevano pensato guardandolo, era solamente un vecchio ed i vecchi sono forse famosi proprio per il contrario. Ma per un ninja quel particolare era un campanello d'allarme: qualcosa non tornava.


    Alla fine dell'approccio - se di approccio si poteva parlare - il viandante riuscì a sedersi, forte del fatto che nessuno fece caso a quello che stava facendo (altrimenti la conseguenza sarebbe stata -> MAZZATE). La sensazione che ebbe - o forse fu solamente un'impressione - fu che appena poggiò il suo peso sulla sedia, lui reagì, spostando gli occhi bianchi ad incrociargli lo sguardo. E la cosa strana fu che non si mosse oltre, non cambiò mai espressione per tutto il tempo in cui il suo interlocutore parlò; il vecchio lo guardò negli occhi e basta.





    - CHE COSA DIAVOLO STAI FACENDO TU?? -


    Qualcun'altro però sembrava essersi accorto della scena. In pochi istanti il giovane Momoi - bello e sgargiante - si palesò di fronte al tavolo. - Cosa diavolo vuoi tu? Come ti permetti di disturbarlo? Ora tu te ne vai subito di qui... - Il panorama tutto intorno era repentinamente cambiato: da che tutti i presenti erano affaccendati in chiacchiere, giochi e tanto altro, ora erano tutti in silenzio, alcuni addirittura fiancheggiavano Momoi rendendo la situazione tutto tranne che tranquilla. Nell'aria si respirava il profumo di rissa.

    Appena il giovane ragazzo finì la frase fece scattare in avanti il braccio per cercare di afferrare i vestiti del viandante, probabilmente per strattonarlo via [ Velocità e Forza Blu ] ma subito venne interrotto dallo stesso vecchio. Il bastone - che prima era poggiato di fianco al tavolo - era stato brandito in una frazione di secondo e - sorprendendo persino lo stesso Momoi - ora era posizionato a puntellare la spalla del giovane, bloccandone i movimenti del braccio. La scena spiazzò tutti, nessuno escluso. Lo stesso Momoi sembrava non crederci e conscio di non poter muovere il braccio perché la spalla era bloccata dall'estremità del bastone, si ritrovò a fissare il vecchio, basito.


    - PERFAVORE. Lasciatemi parlare con quest'uomo. Tornate pure a fare quello che stavate facendo. -


    Momoi non si mosse. Sulla sua faccia era dipinta ancora l'espressione di sorpresa. Tutti gli altri - invece - ci misero un po’ a realizzare; nessuno fino a quel giorno aveva sentito la voce rauca del vecchio e persino l'oste s'interruppe dal pulire il bancone con una pezzetta che sapeva unicamente di germi extra. Dopo qualche minuto di totale silenzio tutto tornò alla normalità. I presenti ripresero le faccende che avevano lasciato in sospeso e Momoi riacquisì un’espressione intelligente. Il ragazzo però non si mosse, sapeva che non avrebbe infastidito né il vecchio né il viandante (anche se di quest'ultimo poco gli importava) e - dal suo punto di vista - il vecchio necessitava di protezione, nel caso in cui quell'uomo fosse male intenzionato. A quel punto il vecchio riprese a parlare.

    - Il mio nome è Jintao. Qual è il tuo piccolo ninja? -
    Il vecchio non avrebbe proferito altre parole fino a che il giovane non avesse risposto alla sua domanda. Sembrava come se conservasse le energie e - tra uno sforzo ed un altro - sembrava come se il suo corpo si spegnesse, mentre i suoi occhi ciechi rimanevano puntati sull'interlocutore. Una volta risposto avrebbe proseguito. - Bene, shinobi. Quello che tu vuoi sapere ti richiederà molto tempo e molta pazienza, oltre che una buona dose di forza di volontà. Ma prima di andare oltre, dimmi un po’, da quale villaggio ninja appartieni o provieni? - Ancora la stessa scena. - Dal deserto dell'Anauroch, ho ricordo di questo luogo. Quindi si può dire che provieni dal paese del vento e forse conosci anche Suna. - Si interruppe di nuovo ma questa volta non in attesa di una risposta. - Bene, giovane. Io ti porterò a Shiranui ma ad una sola condizione. Racconta a me e Momoi del paese del vento, di Suna e di quello che sta accadendo nel mondo dei ninja... ed Io ti porterò dove desideri andare. - Sul suo volto comparve qualcosa di simile ad un sorriso.

    - Ma fa attenzione, non mentirmi. -



     
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6 replies since 27/7/2016, 21:24   96 views
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