Attenti al cane

[Free tra Sasori Uchiha e Zakira]

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  1. Zakira
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    Quella giornata era piuttosto diversa dalle altre. Non per il clima o un particolare evento. In realtà la città di Konoha si mostrava agli occhi della genin come tutti gli altri giorni. Le strade erano animate dai soliti cittadini, commercianti e bambini. Ma quel giorno per Asami era tutt’altro che normale. Il suo risveglio non fu uno dei migliori. Infatti, non solo era caduta dal suo letto ma aveva sbattuto la testa contro una sedia. Fu richiamata dall’odiosa Yumi, servitrice della famiglia Hoshiyama, che quel giorno decise di ritornare alla villa familiare. Dopodichè la genin si addormentò di nuovo, questa volta sul divano, e al suo risveglio trovò la casa uno splendore. Tutte le stanza, evidentemente, erano state sistemate dalla cameriera prima della sua partenza, ad eccezione della cameretta. Quindi la ragazza dovette sistemarla prima di studiare le varie nozioni di medicina. Solo dopo aver studiato fece un giro del villaggio. Ma ciò che fece non fu una passeggiata ma una corsa. Inconsciamente aveva pestato la coda di un cane con la conseguenza di scatenare la sua furia. Attraversò diverse strade della città del Paese del Fuoco anche senza una meta precisa. Poteva ritornare direttamente a casa. Ma come al solito non riusciva a trovare la strada. Si limitò solo a seminare qual cane pronto a scatenare la sua ira su di lei. Fortunatamente la ragazza riuscì a salvarsi, entrando all’interno di un giardino. Ormai quel cane non poteva più raggiungere la ragazza dai capelli rossi che nel frattempo urlava anche lei contro l’animale. L’interno del cortile comprendeva anche un edificio. In giro non vedeva l’ombra di nessuno. Dov’era finita? Erano tutti all’interno dell’edificio oppure era abbandonato? Cos’era quell’edificio? Una locanda o una dimora? Lentamente si avvicinò alla porta principale e bussò. Ma non aprì nessuno. Avvicinò il suo orecchio alla porta cercando di captare eventuali rumori. Però non riuscì a sentire un granché visto che le sue orecchie ascoltarono solo la voce del cane. Si avvicinò di nuovo al cancello, ma l’animale a quattro zampe iniziò ad abbaiare ancora più forte.


    -BASTA!!-


    Si guardò in giro improvvisamente vide un giovane ragazzo che iniziò ad osservala. Non solo. Con lui c’era un’altro uomo decisamente più anziano del giovane ragazzo. Molto probabilmente aveva disturbato i due con le sue urla. Non l’aveva fatto apposta. In realtà la ragazza pensava di trovarsi all’interno di un cortile di una locanda. Ma a quanto pare si sbagliava di grosso. Aveva appena violato una proprietà privata. Era immobile ad aspettare una reazione di uno dei due. Improvvisamente il ragazzo aveva rivolto la parola ad Asami.

    -Akane ?! Non dovevamo vederci domani ? Sei Akane vero ? Eppure sembri diversa oggi…-


    -Akane?-


    La ragazza sembrava piuttosto confusa, lanciando diverse occhiate anche verso l’uomo più anziano. Era la prima volta che riuscì a perdersi ritrovandosi all’interno di un’abitazione. Di solito si ritrovava in stradine sperdute o semplicemente al punto di partenza. Ma mai all’interno di una dimora… prima di allora. In più il ragazzo che si ritrovò di fronte lo trovò al quanto strano. Perchè l’aveva chiamata Akane?

    §Ma cosa sta blaterando?§

    Fu distratta dalla voce dell’altro uomo che salutò il ragazzo lasciandolo solo la genin.

    §Ehmm... ok...§

    Osservò l’uomo per un pò di secondi per poi posare i suoi occhi sulla figura maschile. Indossava una veste bianca con finiture in blu, infangata in alcuni punti. Era alto 1 metro e 75 centimetri di media corporatura e aveva i capelli corti e neri. ma ciò che aveva colpito di più la ragazza furono i suoi occhi.

    §... Che occhi strani...§

    Infatti erano completamente bianchi. Non aveva mai visto degli occhi così. A parte una volta, quando incontrò per la prima volta l’Hokage. I suoi occhi rossi l’avevano colpita. Ormai erano impressi nella sua mente come un ricordo incancellabile. Le stesse sensazioni le provò quando puntò i suoi occhi verde smeraldo in quelli del ragazzo. Guadò ancora con più insistenza i suoi occhi. A quanto pare quegli occhi erano anche privi di pupilla. Com’era possibile? Riusciva a vedere lo stesso ciò che lo circondava?

    §Forse...§

    Forse il ragazzo aveva un difetto agli occhi. Per quella strana formazione agli occhi aveva problemi alla vista, altrimenti non si spiegava la pronuncia di quel nome a lei sconosciuto e quelle parole senza senso. Non poteva dare un’altra spiegazione. Si avvicinò ancor di più al ragazzo, guardandolo sconfortata.

    -Povero ragazzo! I tuoi occhi… hanno un aspetto piuttosto… malaticcio...-

    In realtà non sapeva se la sua supposizione era giusta. Purtroppo le sue conoscenze mediche non erano così avanzate, anche se stava studiando da parecchio tempo queste nozioni. Nonostante ciò aveva ancora molto da imparare. Ormai però ciò che pensava già l’aveva detto. E non aveva ancora finito.

    -Di la verità: hai bisogno di un paio di occhiali?-

    Ma non riusciva a capire una cosa. Come mai l’aveva chiamata Akane? Era stato il primo nome che gli era venuto in mente? Oppure quel poco che riusciva a vedere aveva visto in Asami i tratti dell’altra persona? C’era un solo modo per scoprirlo...

    -... Oppure somiglio così tanto a questa Akane?-

    Alzò nuovamente il sopracciglio sinistro, senza togliere lo sguardo su ragazzo.

    -Dimmi: Chi sei?-


    Quella frase gli uscì dalla sua bocca improvvisamente. La diciottenne voleva sapere veramente chi aveva di fronte, cercando di scoprire qualcosa di più sul interlocutore. Il ragazzo avrebbe collaborato?
     
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8 replies since 29/7/2016, 23:44   80 views
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