Il racket delle carte Ninja

Corso alle basi per rex draco

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  1. -RexDraco-
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    <parlato Kitori>
    "Pensato"
    <parlato Misaki>
    <parlato altri>
    Narrato




    Kitori Kuro Kenkichi

    Il racket delle carte ninja
    Prologo
    Qualche giorno prima




    Il giovane Kitori rientrò in casa dopo una mattinata di esercizi con la spada e un ancor più dura e inevitabile seduta di shopping con Misaki...
    “che sollievo, finalmente è finita due ore di vestiti stando attento ad ogni mia parola e commento ad ora di shopping è grintosa e rabbiosa come in duello e missione o peggio...che paura ho avuto”
    pensò sospirando poi notò una busta sotto la porta, le buste usate di solito per indicare le missioni assegnate ma prima che potesse reagire la busta fu aperta dalla ragazza che subito la lesse.
    <kitori finalmente puoi cominciare la tua carriera ninja> disse Misaki con in volto un sorriso misto tra il felice e l'ironico <ecco tieni è per te> aggiunse passandogli la busta
    HTML
    Missione corso base
    Sensei: Atem Ishtar
    Grado: Studente
    Destinatario: Kitori Kuro Kenkichi
    Obbiettivo: troncare il così detto “racket delle carte ninja” trovare chi spaccia carte false e chi ne manipola l'uso.
    Punto incontro: di fronte all'accademia ninja

    Borbotò
    <ma che è uno scherzo uno studente per capo? Carte ninja ma è un gioco?!> con sgomento e un po' offeso.
    <dai non prenderla male è un missione in fondo non un banale corso potrai misurarti con un pari grado> tentò di consolarlo lei prima di scoppiare a ridere.
    <molto divertente davvero.>

    Il giorno dopo


    Kitori si alzò intorno le 6, si preparò e recò in cucina dove sorpresa ad aspettarlo vi era una colazione pronta, una chioma scarlatta, un paio di grandi occhi castani e un dolce sorriso il tutto illumino dai raggi del primo sole filtrati magicamente attraverso la nebbia.
    ”Com'è bella così illuminata”
    <sorpresa buon primo giorno da quasi ninja> disse Misaki
    <grazie non dovevi disturbarti> rispose lui arrossendo in maniera impercettibile, un fatto che lei notò subito abituata ormai al suo manifestare poco i sentimenti.
    <di niente dai forza mangia se no fai tardi>
    Il ragazzo si ingozzò rapidamente e in pochissimi istanti terminò il suo pasto.
    <complimenti era tutto buonissimo> disse facendo arrossire lei.
    <caspita sembra impossibile che tu sappia preparare certe cose così con il tuo carattere>
    Disse alzandosi veloce e preparandosi...

    <vuoi forse dire che ho un brutto carattere?! > urlò lei: con il volto rosso ora di rabbia, inclinando le sopracciglia e scattando in piedi sulla sedia. I due incominciarono a corresi dietro per tutta la casa.
    Kuro raggiunse la porta dell'ingresso di casa, saltò la piccola rampa di scalini, percorse parte del vialetto quando si accorse di aver dimenticato qualcosa; Improvvisamente si ritrovò a terra colpito
    da i suoi stivaletti lanciati a mo di kunai dalla kunoichi. “Ecco cosa mancava”
    <così impari razza d'idiota> urlò lei sbattendo la porta.
    Lo studente si ricompose e sogghignando “Com'è carina quando si arrabbia ma devo stare attento se no finirò male prima o poi”.
    E cominciò il suo cammino per l'accademia; Lungo le strade del quartiere la gente al suo passeggio lo additava, bisbigliava e ridacchiava. Ormai abituato a tale modo di fare e non trasparire nessuna reazione sul suo volto o così poteva sembrava a chiunque non lo conoscesse approfonditamente.
    Piccolissimi movimenti degli occhi e un falso ma oltremodo realistico sorriso che probabilmente solo Misaki poteva leggere. In realtà un turbine di emozioni e sentimenti lo scuoteva dentro: rabbia, dolore, indifferenza e timore. Ma un unico pensiero affollava la sua mente: “Misaki ti mostrerò che non hai perso il tuo tempo credendo in me”.


    Ora e luogo dell'incontro

    .
    Giunto a circa 150 metri dall'edificio principale dell'accademia l'aspirante ninja si fermò, frugò nelle sue tasche e prese la fotografia del suo sensei compagno di missione e la osservò con attenzione.
    “Che tipo?! Ma che razza di capelli ha!? Non sembra molto più grande di me, ne sembra particolare “
    Ripresa a muoversi ed avvicinando sempre più all'edificio aumentavo in lui irrequietezza, timore e una certa tensione ma anche felicità, entusiasmo e determinazione. Di questa solo l'ultima insieme a una certa indifferenza verso gli altri si poteva vedere in lui.
    Arrivato davanti l'accademia notò un notevole assembramento di giovani intenti a sfidarsi a colpi di carte ninja tra di essi spiccavano individui anche piuttosto stagionati.
    Un giovane che lui riconobbe subito e che fece altrettanto gli si avvinò dicendo:
    <ciao, io sono Atem Ishtar, del villaggio di Suna, e sarò il tuo capomissione. Non serve che mi chiami in modi strani, Atem-kun va più che bene. Allora... per cominciare direi di iniziare a conoscerci un po' meglio, per poter far meglio squadra insieme. Io sono diventato un ninja perché è la tradizione della mia famiglia e tu invece? Hai qualche sogno o aspirazione? Come mai hai deciso di diventare un ninja?>
    “Caspita ma che porta al collo! Strano coso...tipo strano nei suoi occhi noto qualcosa di famigliare”
    Kitori rispose con voce pacata e tono normale
    <ciao, sono Kitori Kuro di Kiri. Ok Atem-kun, tu chiamami Kitori kun o no è uguale per me...
    Voglio essere shinobi per ottenere rispetto, dimostrare di essere qualcuno, di valere qualcosa e mostrare a chi ha creduto in me che non ha perso tempo e raggiungere lo stesso livello di una certa persona.>

    Il sunense successivamente aggiunse <dimmi un po'... sai giocare con le carte ninja?>
    “Rubarle e rivenderle vale come gioco? Peccato che in quel periodo non valessero molto”
    Kuro rispose <ho visto le carte e qualche le ho tenute in mano ma non mai avuto tempo e risorse per giocarci avevo troppo da fare...> “Si ero impegnato a sopravvivere”
    Non riuscendo a frenare la lingua a volte capitava aggiunse
    <complimenti al tuo barbiere e al suo spacciatore>





    Edited by -RexDraco- - 1/8/2016, 18:06
     
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