Cortesie per gli Ospiti

[Add. TS] Kairi Uchiha

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  1. Kairi Uchiha
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    In Missione per il Clan

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    Appena passata dalle mura, Kairi si era presa una mezz'oretta per girare Suna, curiosa di poterlo esplorare e di notare le diversità da Konoha. Essendo arrivata di buon ora ed in anticipo di un paio di ore sulla sua tabella di marcia, decise che poteva permetterselo. Il villaggio era decisamente diverso dalla sua casa, a partire dai buffi abiti degli abitanti che però risultavano sicuramente più pratici dei suoi per stare nel deserto. Decise quindi di fermarsi ad un negozio per comprarne alcuni che le sarebbero serviti durante la sua missione di ricerca e per il viaggio di ritorno. Esteticamente non la esaltavano granché, ma erano più adatti dei suoi.
    Ed a Suna c'era già troppa sabbia per i suoi gusti, anche all'interno delle mura: aveva granelli ovunque, suoi vestiti, dentro i vestiti, sui capelli e più di una volta una folata di vento aveva né aveva mandati all'interno dei suoi occhi, motivo per il quale decise di comprare anche un paio di occhiali che impedivano a qualsiasi agente esterno di entrare in contatto con le sue iridi e che avrebbe potuto utilizzare nel deserto se necessario. Se c'era una cosa a cui teneva particolarmente in quel momento erano i suoi occhi: ancora non era riuscita ad attivare lo sharingan nonostante i suoi più e più tentativi, e cominciava ad essere quasi preoccupata a riguardo. E se non ci fosse mai riuscita? La sola idea la terrorizzava. No, non poteva deludere così le aspettative di suo padre e macchiare in quel modo il nome della madre, e del suo intero clan.

    Finito il suo giro turistico e di "shopping" si diresse dunque verso il palazzo del Kazegake, dove le era stato detto fosse in attesa tal Haruki Miyazawa, genin ed a quanto pare già una delle più alte cariche all'interno del villaggio. Il fatto che un semplice genin ricoprisse quel compito le fece intuire che non doveva trattarsi di una persona qualunque, ed indubbiamente era dotato di grandi capacità.

    Appena arrivata a destinazione fu accolta da una ragazza dai capelli rosa che si presentò quale segretaria e dopo aver svolto i solito convenevoli fu accompagnata verso le stanze del padrone di casa. Il pungente odore di incenso penetrò velocemente nelle sue narici, tanto quasi da darle fastidio, ma non lo diede a vedere: le era stato insegnato fin da bambina quanto fosse importante mostrare rispetto quando si entrava "a casa" di qualcuno e non aveva alcune intenzione di dimenticare le buone maniere. Arrivata nei pressi della stanza la segretaria si allontanò lasciandola sola, e la giovane Uchiha entrò: si accorse immediatamente di quanto la stanza risultasse ancora più calda rispetto a fuori, e lanciò un'occhiata stranita di due braceri Del fuoco per riscaldare ulteriormente una stanza in mezzo al deserto in pieno giorno? Sono strani, questi sunesi... pensò fra sé e sé, senza però mostrare nulla di tal pensiero all'esterno.
    Fu stupita ancora di più nel notare davanti a lei un ragazzo che dimostrava all'incirca la sua stessa età, portava abiti monastici e con una fascia a coprire completamente i suoi occhi; non riuscì a capire se fosse effettivamente cieco o se si trattasse di una qualche strana tecnica di contenimento di cui lei non era a conoscenza. Quando questi salutò rispose a sua volta con un'inchino Il piacere è mio Miyazawa-San. L'onore è mio per l'ospitalità che mi riservate, è un piacere poter visitare il vostro villaggio. Il viaggio è stato...impegnativo, devo ammetterlo spiegò con la solita cortese sincerità che spesso la contraddistingueva.

    Il ragazzo poi proseguì, mostrando si cortesia ma allo stesso tempo freddezza e formalità. Annuì alle sue parole, cominciando a sua volta a spiegare la situazione Si, ero stata informata del vostro farmi da guida, ed anzi vi ringrazio per l'aiuto che state dando al nostro clan, temo che riuscirei difficilmente a trovare il fuggitivo in un ambiente che conosco così poco altrimenti. spiegò, mentre i suoi toni da cortesi passarono a decisi e formali mentre continuava a parlare così come succedeva ogni volta che cominciava a focalizzarsi su un obiettivo Il ricercato ha attorno ai 20 anni e si tratta di un genin come me, è uno dei motivi per cui sono stata mandata io e non persone con più esperienza o di maggior grado. Il suo nome è Akuro Uchiha ed ha lasciato Konoha circa un mese fa senza preavviso, nemmeno la famiglia sapeva nulla ed è stata lei stessa a lanciare l'allarme. Si è fatta chiarezza solo in seguito per quella che sembrava una fuga senza motivazione, prima di andarsene è riuscito a rubare una pergamena contenente informazioni riservate sul Clan Uchiha, informazioni di cui nemmeno io sono a conoscenza e che ho obbligo di non leggere e di non far leggere a nessuno una volta recuperate continuò, sempre più seria Devo recuperare questa pergamena e cercare di convincere Akuro a far ritorno al clan, dove sarà sottoposto a regolare processo. In caso contrario, in caso lui decidesse di non venire, ho ordini di ucciderlo concluse.
    Quella era probabilmente la missione più difficile a livello psicologico che le fosse mai stata assegnata: non aveva mai ucciso nessuno prima d'ora nonostante fosse una kunoichi ormai da tempo, ed il fatto che la sua prima vittima potesse essere proprio un membro del suo clan non la faceva di certo saltare di gioia, e sperava con tutto il cuore che potesse esservi un risvolto diverso nella situazione.
    Aveva con sé una foto dell'uomo, ma non disse nulla a riguardo né fece una descrizione fisica dello stesso: non sapeva se Haruki fosse effettivamente cieco o meno, e non voleva rischiare di fare un'enorme figuraccia.
     
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