Cortesie per gli Ospiti

Dopo che Kairi ebbe scelto quale percorso prendere, Haruki si sarebbe alzato dalla scrivania, per poi avvicinarsi alla porta. Bene, se non ci sono altre questioni, io preferirei partire al più presto. A quel punto, aspettando che la ragazza lo seguisse, sarebbe uscito, incamminandosi verso la hall del Palazzo del Kazekage. Raggiunto l'ingresso, avrebbe chiesto alla kunoichi di aspettarlo qualche minuto in quella stanza, cosicché potesse andare a prendere il suo equipaggiamento. Prima di sparire in uno dei molti corridoi che componevano la struttura dell'amministrazione, si sarebbe congedato con un inchino, esibendo il suo solito fare cerimonioso.

Sarebbe ricomparso meno di cinque minuti dopo, indossando la divisa standard dei ninja di Suna. La benda che copriva il suo volto era l'unica parte del suo vecchio abbigliamento ad essere stata conservata. Mi segua, per favore. Si sarebbe limitato a dire alla ragazza, prima di uscire e mettersi a camminare verso le mura. Mentre si muovevano verso i bastioni di roccia che separavano il Villaggio dal Deserto che lo circondava, Haruki avrebbe scambiato solo poche parole con Kairi, limitandosi allo stretto necessario. Non era mai stato un tipo molto loquace, inoltre non essendo ancora riuscito ad inquadrare la ragazza, avrebbe dato ascolto alla sua chiusura mentale, mantenendo una forte diffidenza verso quella straniera. Ella, invece, osservando Haruki attraversare la folla che riempiva le arterie principali del villaggio senza alcuna esitazione, si sarebbe accorta che la cecità non sarebbe di certo stato un limite per lui.

La regione verso cui siamo diretti è caratterizzata dalla presenza di numerose grotte. Non è improbabile che il suo obiettivo abbia deciso di nascondersi in una di esse. Per me non sarà un problema orientarmi all'interno di quei cunicoli, ma lei dovrebbe premurarsi di avere con sé qualcosa con cui fare luce. Sopratutto se non è abituata a combattere senza fare affidamento sulla vista. Le avrebbe detto, accompagnandola verso il magazzino dove i guardiani conservavano l'equipaggiamento dei visitatori stranieri. Una volta recuperato il tutto, i due avrebbero potuto mettersi in marcia verso il luogo in cui Akuro aveva scelto di nascondersi.

Circa cinque ore di cammino più tardi, i due avrebbero raggiunto la base della catena montuosa al confine con il Paese dei Fiumi. Si trattava di un enorme massiccio di pietra scura percorso da molte gallerie e anfratti scavati dagli elementi nel corso dei secoli. Dopo aver ispezionato le zone limitrofe, si sarebbero imbattuti in quelli che sembravano essere i resti di un accampamento di fortuna. Quel che rimaneva di un falò giaceva al centro di uno spiazzo roccioso sul cui si aprivano tre spelonche che sprofondavano all'interno della montagna. Se Kairi avesse ispezionato la legna bruciata, vi avrebbe trovato delle tracce di cibo. Con le giuste abilità, si sarebbe accorta che erano arrivati troppo tardi. La temperatura dei resti lasciava intendere che solo un paio di ore prima avrebbero sorpreso chi aveva accesso quel fuoco nel bel mezzo del pranzo. Non poteva essere sicura che fosse Akuro, ma chi altri si sarebbe spinto in una regione tanto inospitale? Facendo attenzione, avrebbe potuto accorgersi che alcune orme tracciavano un percorso verso due delle grotte presenti in quella zona. Probabilmente una doveva essere un inganno per portarli fuori strada, ma ora sarebbe stato difficile capire quale delle due scie fosse autentica. Haruki, avvicinandosi al falò, avrebbe fiutato l'aria, cercando ti capire qualcosa di più sulla situazione. Era un uomo, da solo. I suoi sensi erano estremamente affinati, quindi scoprire certe cose gli sarebbe stato estremamente facile. Tuttavia, in assenza della vista, alcuni indizi gli sarebbero stati del tutto impossibili da trovare. Pensa che potrebbe essere il ricercato? Avrebbe detto alla ragazza. Probabilmente, se la Kunoichi avrebbe ispezionato con cura quel luogo, sarebbe riuscita a ottenere maggiori informazioni sul suo obiettivo.