Cortesie per gli Ospiti

Nel sentire le parole dell'avversario ed osservandolo schivare i suoi colpi con la stessa tranquillità di un gatto che gioca con un topo la rabbia di Kairi crebbe invece che diminuire. Rimase inoltre decisamente stordita nel vedere come il suo ultimo colpo invece di infliggere una ferita probabilmente mortale all'uomo lo attraversò da parte a parte: non aveva mai visto nulla di simile prima d'ora in vita sua Loro non c'entravano nulla in tutto questo!! urlò, indicando con un braccio Haruki e Kiba appena un istante, per poi tornare in guardia Perché li hai uccisi ed hai lasciato in vita me, se non per qualche sadica forma di divertimento? Avresti potuto tranquillamente colpirmi allo stesso modo. Gli anziani cercano di fare ciò che è giusto per il clan: tu ci hai traditi, tu ci hai derubati, hai tradito il tuo stesso sangue. Non sono io quella in errore qui. continuò, cercando di sfruttare i pochi secondi regalati dalla conversazione per trovare un punto debole nell'uomo, non riuscendoci. Come aveva fatto il suo colpo ad attraversarlo in quel modo? Stava forse combattendo contro un'illusione?

Fu poi il turno dell'uomo di attaccare, ma ancora una volta la ragazza vide chiaramente il movimento della katana prima che venisse effettivamente effettuato, il che le permise di schivare il colpo semplicemente facendo perno sul piede destro e ruotando di lato, con una facilità che sorprese anche lei [S.D I]
Lo sguardo dell'avversario si alzò poi verso di lei, sguardo che la ragazza contraccambiò istintivamente: dopo soli pochi istanti vide una lunga lancia nera scagliarsi minacciosa verso la sua gamba destra, in una traiettoria lineare: ancora una volta però fu l'attivazione della sua innata a salvarla, e Kairi schivò anche il secondo attacco facendo questa volta perno sul piede sinistro e spostandosi questa volta verso il lato opposto appena in tempo mentre la lancia sibilava a pochi centimetri da lei, finendo con il tagliare parte dei suoi abiti[S.D II]
Troppo concentrata nell'evitare la lancia pur prevedendo il calcio in arrivò non fu abbastanza rapida nello spostarsi; cercò di allontanare il fianco dalla portata del colpo indietreggiando, finendo però con l'essere comunque colpita ugualmente [S.D III].
Prima che l'uomo potesse ritirare la gamba la ragazza tentò di afferrarne la caviglia con la mano sinistra, cercando con il braccio destro con la wakisashi ancora ben salda nella mano di colpire l'interno coscia dell'uomo con un fendente portato dal basso verso l'altro, con tutta l'intenzione di tagliare le arterie vitali presenti in quella zona del corpo e sperando che il corpo non venisse attraversato ancora una volta come poco prima[S.A. I]

Lasciò poi la presa della gamba e nel tentativo di non lasciare tempo all'avversario di reagire lasciò andare la wakizashi, che si conficcò nel terreno al suo fianco, e si abbassò componendo in contemporanea i 4 sigilli. Le tecniche a corpo a corpo sembravano essere inoffensive contro l'uomo, così decise di optare per una nuova strategia: appoggiando le mani al terreno fece fuoriuscire da essere una scarica elettricaOmicidio Elettromagnetico - Jibashi
Villaggio: Generico
Posizioni Magiche: Cinghiale, Serpente, Drago, Gallo (4)
L'utilizzatore può elettrificare il terreno, facendo propagare frontalmente un cono d'elettricità entro 9 metri. Toccare il terreno elettrificato causa un danno di potenza 25 e può causare Semiparalisi degli arti inferiori e un Intralcio Leggero entrambi per 2 round.
Tipo: Ninjutsu - Raiton
(Livello: 4 / Consumo: Medioalto )
[Ampiezza Massima del Cono: 1,5 metri per Grado]
[Da genin in su] che si propagò a cono sotto l'avversario stesso [Ampiezza Cono 3 m].
Avrebbe poi cercato di colpire nuovamente l'avversario con un calcio diretto alla bocca dello stomaco nel tentativo di sbilanciarlo, sperando ancora una volta che il suo colpo non andasse a vuoto [S.A. II] con l'intenzione di farlo cadere nel cono appena creato. Riportata la gamba velocemente a terra fece un salto indietro, estraendo infine 2 kunai e [S.A. I]">lanciandoli alla giugulare dell'uomo, sperando che la distanza così ravvicinata gli rendesse difficile evitarli.