La balia

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  1. **Kat**
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    I ~ Partenza all'Alba: Missione di Ricognizione


    I

    primi raggi solari iniziavano ad illuminare i volti degli Hokage, situati sulla parete rocciosa alle spalle degli Uffici Amministrativi. Ormai quel promontorio era diventato un simbolo caratteristico di Konohagakure no Sato. Alcuni turisti e mercanti si recavano nel Paese del Fuoco per ammirare almeno una volta nella loro vita quei volti scolpiti alla perfezione nella dura roccia. Mentre il villaggio lentamente si svegliava del torpore mattutino e le attività quotidiane riprendevano il loro ritmo, la Fuyutsuki era già di fronte ai cancelli dell’Amministrazione in attesa di essere ricevuta. Le era stata recapitata una lettera proveniente dai Palazzi Amministrativi alcuni giorni prima, verso l’ora del crepuscolo per concederle il tempo di organizzarsi per quella missione di ricognizione. Nulla di complicato. Ma la Kunoichi preferiva curare particolarmente il suo equipaggiamento prima della partenza per una Missione. Un Kunai ben affilato o un Antidoto al momento giusto potevano fare la differenza tra la vita e la morte, soprattutto in un Mondo Ninja in cui guerre, incidenti e barbarie non erano infrequenti. Anche l’incarico più semplice poteva essere fatale per uno Shinobi poco preparato.
    Aveva abbandonato le afose lenzuola del suo Futon prima dell’Alba per avere tutto il tempo necessario per vestirsi e ricontrollare meticolosamente gli ingredienti presenti nella sua dispensa. Gli Aburame, per ordine dell’Hokage, la rifornivano continuamente dei migliori piante ed erbe che curavano nelle loro Serre, ma di certo non poteva attingere a quelle preziose scorte per ampliare la sua personale dispensa. Quindi su un pezzo di pergamena, con una piuma di falco ricolma d’inchiostro nero, appuntò tutti gli ingredienti che le servivano. Infondo secondo la missiva che le era stata recapitata avrebbe dovuto perlustrare terre di Confine, dove poteva raccogliere Erbe e Fiori esotici per i suoi Veleni. Anzi recentemente si stava avvicinando anche all’arte della Farmacologia.
    - Ohayou Gozaimasu! - Salutò con il dovuto rispetto il suo superiore. A giudicare dalla sua bandana ed uniforme era un Chuunin del Villaggio. E dal suo atteggiamento scostante e sbrigativo, probabilmente era un veterano di guerra. Non le venne dato nemmeno il permesso di fare qualche domanda. Anzi le fu affidato un inesperto Genin come compagno di squadra. Non era la prima volta che i neo-Genin venivano affidati alla sua supervisione, forse come gesto di estrema fiducia nelle sue capacità e dotata di un’esperienza sicuramente superiore alla media dei suoi parigrado. Ma ogni volta la Fuyutsuki smorzava il proprio sorriso sapendo che doveva badare ad un Ninja meno esperto. Non amava dare ordini, anche se possedeva un carattere carismatico ed autoritario, quando voleva. E sapeva benissimo che la vita del suo compagno dipendeva anche dalle sue scelte. Un motivo in più per restare in guardia per tutta la durata del viaggio. - Hai! - Chinò leggermente il capo prima di congedarsi, senza lasciar trasparire la stonatura comparsa sul suo volto. Aveva guidato Inoichi-kun nei suoi primi passi da Genin ed era andata con Haishi-kun alla ricerca di erbe mediche per gli Aburame in una pericolosa palude. Ed in entrambi i casi i due Genin che l’affiancavano avevano rischiato di perdere la vita. Non era sicuramente di buon auspicio, ma lei non era superstiziosa. Credeva nei Kami, e seguiva i riti religiosi, quindi non pensava che le Divinità ce l’avessero con l’ultima discendente dei Fuyutsuki. Sospirò leggermente.

    [ … ]

    Unica nota positiva della giornata era che il Genin designato dall’Amministrazione all’arrivo al punto d’incontro era già presente. Sembrava un tipo molto puntuale ed attento, e ciò strappò un debole sorriso alla ragazza che si avvicinò con passo lento e ben cadenzato. Le prime luci del mattino illuminarono la sua minuta figura. Indossava una casacca smanicata bianca con zip centrale, dove il tessuto assumeva una colorazione azzurrina. Pantaloncini neri elasticizzati che rendevano agevoli i suoi movimenti. Guanti in cuoio a protezione delle mani con bende da combattimento ben strette sugli arti sia inferiori che superiori, fino all’altezza del gomito e delle ginocchia. Porta-Kunai legato all’altezza del quadricipite destro e sacche posteriore legate alla vita grazie ad una cinghia in cuoio, in cui custodiva buona parte del suo equipaggiamento. Sulla coscia sinistra invece era legato una fodera nera in cui erano ordinati diversi Spiedi. Ed un Kit di pronto soccorso era ben saldo al fianco sinistro. Calze nere che coprivano buona parte delle bende e Sandali Ninja bianchi che completavano il suo abbigliamento. I Capelli erano raccolti in una lunga treccia con anelli in argento, un regalo di Ai Fuyutsuki. Ed il coprifronte celava il “Byakugō no In” sulla fronte.
    - Salve! Tu devi essere il mio compagno di squadra giusto? - Chiese con un sorriso, senza essere troppo formale. Utilizzava la buona etichetta spesso, ma per poter relazionarsi con i propri compagni di squadra evitava di usare troppe formalità per stabilire subito una buona intesa. Infondo avrebbero dovuto collaborare per portare a termine l’incarico. Apparentemente non c’era nessun pericolo, ma non si era mai troppo prudenti in questi casi. - Ayuuki Fuyutsuki! Piacere di conoscerti. Tecnicamente dovrei essere il tuo Capo-Team, ma essendo una tua parigrado preferirei chiamarla più una collaborazione tra pari. - Non aveva riconosciuto i tratti di Shin-kun, il bambino che si era offerto di proteggerla da un Trio di pervertiti di Suna al Tempio dell’Unico Culto. Probabilmente aveva già rimosso quella traumatica esperienza. Si soffermò sulla sua chioma argentata e lo sguardo cristallino, ma leggermente più scuro del suo. Ampliò il proprio sorriso. C’era qualcosa di familiare in quel ragazzo. Preferì non approfondire. - Mentre ci avviamo verso le Porte del Villaggio per le procedure d’identificazione… ti aggiorno sulle informazioni che mi sono state riferite in Amministrazione! - Sicuramente il Chuunin aveva provveduto ad informare il neo-Genin dell’incarico. Ma la Fuyutsuki preferì condividere fin da subito le sue conoscenze, quelle acquisite tramite la lettura dei plichi che le erano stati consegnati. Ovviamente alcuni documenti erano debitamente sigillati, forse alcuni Reports da consegnare.
    - A Nord di Konohagakure no Sato, sul confine con il Paese delle Risaie, si trova l’Avamposto del Varano squamato. È un vecchio accampamento fortificato utilizzato molto tempo fa, probabilmente prima della Fondazione dell’Accademia. Il 3° Hokage, Hiruzen Sarutobi, aveva disposto le ricerche del suo ex-Allievo, un Mukenin ossessionato dalle ricerche medico-sperimentali sull’eterna giovinezza. Secondo alcuni resoconti quest’uomo non si è limitato solo alle ricerche empiriche, ma nei sotterranei della Foglia ha compito omicidi, rapimenti e ibridi umani per poter potare le sue ricerche ad un livello superiore: La sperimentazione umana. - Lanciò un’occhiata verso il ragazzo dalla chioma argentea per essere sicura di essere ascoltata. Intanto arrivati alle Porte del Villaggio la Fuyutsuki mostrò il lasciapassare ai due Chuunin di guardia ed iniziarono le procedure d’identificazione. Intanto ne approfittò per continuare il suo macabro racconto. - Costretto alla Fuga, questo Mukenin è fuggito nel Paese delle Risaie e molti anni dopo, dichiarò guerra alla sua terra Natia, tradendo la Volontà del Fuoco. Tempi bui che sicuramente avrai studiato in Accademia. Non conosco il tuo Sensei Accademico ma sono certa che avrai letto durante i tuoi studi il libro storiografico “La Foglia Scarlatta: Origini, Storia e Tradimenti” di Akihito Murisaha. - Una piccola digressione accademica, ma confidava che il ragazzo fosse ben ferrato sulla storia di Konoha e l’alleanza Suna-Oto che a quell’epoca sancì la morte del Sarutobi. - Bene! Quell’Avamposto risale a quell’epoca. Le tensioni sempre crescenti tra il Paese delle Risaie e quello del Fuoco hanno contribuito a fortificare e mantenere attivo questo appoggio militare in caso di future guerre. Il Decimo Hokage, nonostante gli attuali rapporti pacifici con Otogakure no Sato, ha reputato necessario preservare l’attività di questo Avamposto. Ci recheremo lì per controllare l’armamentario, le risorse e consegnare alcuni Reports provenienti dall’Amministrazione. - Tagliò corto. Era una missione non molto complessa, ma di vitale importanza per mantenere i buoni contatti tra gli Shinobi stanziati sul confine e quelli nel Villaggio della Foglia.
    Le procedure d’identificazione ben presto volsero al termine ed una volta ottenuto il permesso di lasciare le mura del Villaggio la Fuyutsuki fece un cenno a Shin-kun. - Percorreremo la strada commerciale che collega il Nord per i primi 200 Km, poi ci sposteremo su alcune strade secondarie fino ad attraversare la fitta vegetazione di confine. Lì potremmo avere qualche rallentamento ma abbiamo tutta la giornata per raggiungere l’Avamposto, quindi possiamo concederci ben tre soste distribuite equamente sui 330 Km da percorrere! Se hai problemi a sostenere il mio passo avvertimi.. ma mi aspetto che tu riesca a non arrivare esausto alla prima tappa. - Era abituata a sottoporre ad estenuanti allenamenti i suoi compagni di Team per temprarne anima e corpo. Credeva fermamente che il duro lavoro potesse soppiantare le abilità Innate, di cui molti Shinobi di Konoha ne erano provvisti. Abbozzò un lieve sorriso. - Pronto a partire? - Chiese. Ed ad un minimo cenno la Fuyutsuki iniziò ad avanzare. Ovviamente mantenendo il passo di Shin-kun, data il dislivello di velocità, ma comunque procedendo ad un ritmo sostenuto. Per Shin-kun era il momento di crescere ed abbandonare le sicure mura di Konohagakure no Sato.


     
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