La balia

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    La Balia

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    Shin ricambiò il sorriso della ragazza che gli stava davanti. A quanto pare. Si alzò, ritenendo maleducato continuare i convenevoli da seduto. Shin Kinryu, onorato. Si sistemò meglio la sopravveste bianca dal bordo vermiglio che portava sopra il corpetto di cuoio. Un laccio alla base del collo la teneva ben ferma e sul retro la compagnia avrebbe potuto leggere in verticale la scritta in kanji, della stessa tonalità di rosso, veloce come il vento. All'accenno sulla gerarchia del loro team in miniatura sorrise di nuovo, alzando quasi impercettibilmente le spalle. Vada per la collaborazione. In quanto novellino tuttavia sappi che ogni consiglio che avrai piacere di darmi sarà ascoltato con la massima attenzione. I due si misero quindi in cammino per raggiungere l'ingresso principale del Villaggio. Mentre la Fuyutsuki faceva il punto della situazione il genin ne studiava la figura. Era sicuro di averla già vista altrove, ma probabilmente era passato un sacco di tempo da allora e non dovevano essere stati in rapporti così stretti se neppure il suo nome gli diceva qualcosa. Sperimentazione umana? Il commento ad alta voce gli era sfuggito per la sorpresa, quindi si scusò per l'interruzione. Certo, dovevano essere tempi interessanti in cui vivere. Per quanto amasse condurre un'esistenza tranquilla, il Kinryu trovava stimolanti situazioni che in molti avrebbero definito pericolose. Solo chi lo conosceva bene lo aveva visto perdere l'espressione allegra perennemente stampata sul viso, sostituita da atteggiamenti decisamente meno rassicuranti. Quando Ayuuki citò La Foglia Scarlatta Shin annuì vigorosamente. Certo, lo conosco. Può non sembrare, ma sono piuttosto ferrato in storia e geografia. Solo parte della sua conoscenza giungeva dai, comunque copiosi, libri che aveva letto fin da piccolo; moltissime notizie le aveva raccolte origliando le conversazioni dei membri del clan che si riunivano periodicamente, o interrogando i mercanti che transitavano per l'emporio di famiglia. Nel frattempo avevano terminato la verifica dei documenti e si stavano lasciando alle spalle Konoha. Quindi il nostro compito si limita ad una semplice ricognizione, corretto? Semplice, nel mondo ninja, era un aggettivo da prendere con le pinze. Per quanto fosse un periodo relativamente pacifico gli interessi di altri poteri del continente entravano in contrasto con quelli del Paese del Fuoco più di quanto gli stessi vertici della nazione fossero disposti ad ammettere. La Foglia, fortunatamente, teneva sempre la guardia alta e proprio in quell'ottica di prevenzione lui e la kunoichi si stavano recando verso il confine con il Paese delle Risaie. Il genin ricontrollò i parabraccia che indossava per accertarsi che fossero ben fissati. Il resto dell'equipaggiamento trovava posto in un porta kunai fissato alla coscia destra, nelle piccole sacche fissate alla cintura e nelle speciali tasche, una per ogni fianco, che ospitavano i tirapugni con lama. Le gambe erano avvolte entrambe con delle fasce rinforzate, visto che faceva delle arti marziali uno dei suoi punti di forza. Accertatosi che fosse tutto a posto, rivolse un'occhiata complice alla giovane. Io ci sono, quando vuoi. La veterana lo guidava con passo sicuro, forzandolo a dare il massimo per starle dietro. Il Kinryu avrebbe potuto viaggiare più agilmente se si fosse levato la pesante mantellina, magari stipandola in un rotolo porta oggetti, ma in quel modo non si sarebbe potuto allenare, migliorando le sue prestazioni. In ogni caso, pur senza apparire sfrontato, avrebbe cercato di dimostrare alla ragazza che era in grado di resistere. Per un poco i due proseguirono in silenzio, finché Shin non si rivolse alla compagna. Ayuuki gli sembrava una a posto, con cui era possibile conversare tranquillamente, quindi non si fece troppi problemi a chiederle qualcosa di più su di lei. Da quanto tempo sei una kunoichi? Io solo da pochi mesi. Dopo averle dato modo di replicare, proseguì. Anche se sembra un incarico tranquillo, siamo pur sempre in missione. Non sappiamo praticamente nulla delle nostre abilità. Tu in cosa eccelli? Come gli aveva fatto giustamente notare il suo esaminatore durante il duro esame genin che aveva affrontato, tale Ryuu di Kiri, conoscere i punti di forza e i punti deboli dei propri alleati era fondamentale per uno shinobi. Appena ne avesse avuto occasione avrebbe quindi scoperto le sue carte con la ragazza. Io sono prevalentemente votato ai taijutsu offensivi... Ci pensò un po' su, infine completò la frase. Posso aumentare temporaneamente la mia forza, ma preferirei non farlo se posso evitarlo. I contraccolpi sul fisico sono pesanti. Se dovesse accadere e la situazione lo permette ti chiederei di coprirmi mentre recupero. Aveva deciso di imparare quella kinjutsu per diventare più forte, in modo da proteggere ciò a cui teneva: la famiglia, gli amici e il Villaggio. Si rendeva conto, però, di avere ancora molta strada da fare. Inconsapevolemente, portò la mano al petto. Sotto i vestiti portava il ciondolo a forma di goccia di sangue che le kitsune gli avevano donato. Tra i due scese di nuovo il silenzio e Shin si concentrò sull'oscillare ritmico della treccia della kunoichi che lo precedeva di alcuni passi. Sorrise: aveva sempre trovato i capelli lunghi segno di femminilità. Anche Kairi li portava lunghi, sebbene sciolti, a quanto ricordava, ma era da parecchio che non la vedeva. Chi sa cosa stava facendo l'Uchiha in quel momento.
     
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