La balia

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    La Balia

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    Nonostante, oggettivamente parlando, i modi di fare della Fuyutsuki fossero tutt'altro che gentili, almeno nella accezione comune del termine, a Shin il carattere determinato della ragazza piaceva. Quando controribattè, sostenendo che dovesse essere invece lui a ringraziarla, fece quindi spallucce. Per stavolta siamo pari allora. Quello era il massimo che poteva concederle senza apparire uno smidollato o mancarle di rispetto. Tutto sommato, si ritrovò a pensare il genin mentre riprendevano la marcia, le sue parole contenevano più di un briciolo di verità. Il percorso tornò a farsi presto accidentato a causa della vegetazione rigogliosa che li costringeva a passare da un albero al successivo scegliendo con attenzione il percorso meno ostruito da frasche, liane ed altre strutture arboree. Talvolta, quando chiazze di muschio o foglie cadute che avevano trattenuto l'umidità gli facevano mettere il piede in fallo ed era sul punto di scivolare, ricorreva nuovamente al chakra adesivo per prevenire cadute rovinose. Un po' alla volta se ne stava appropriando, ma sapeva benissimo che il grosso del lavoro lo aveva fatto compiendo quella rischiosa scalata su suggerimento della fogliosa. Dopo diversi chilometri -il paesaggio sempre uguale gli aveva fatto perdere la cognizione del tempo e della distanza- Shin iniziò a sentire la fatica. Se prima il silenzio era stato dettato dalla mancanza di argomenti, ora era una necessità per risparmiare preziose forze. Il giovane stava cercando di reggere il più a lungo possibile senza lamentarsi in quanto non desiderava essere considerato un debole, o peggio un peso, dalla compagna. Per sua fortuna da lì a poco si fermarono in una radura per concedersi la prima pausa da quando avevano lasciato il Villaggio. Scendendo dall'albero si diede un'occhiata intorno. Tra la vegetazione poteva udire battiti d'ali e richiami di diverse specie d'uccelli, mentre un numero elevato di piccole creature brulicava e si librava nello spiazzo erboso. Uno scorcio di natura incontaminata comune al centro dell'altopiano del Paese del Fuoco, ma stupefacente per gli abitanti della città. Shin sorrise. Per quanto fosse stato spesso in mezzo ai boschi che circondavano Konoha quello era comunque uno spettacolo che ristorava l'anima. E il verde brillante dell'erba era un'ottima cura per qualsiasi pensiero triste. Si appoggiò ad un tronco, sgranchendosi il collo e le spalle tese per il pesante esercizio fisico. Osservò la ragazza allestire con cura un piccolo, ma attrezzato laboratorio di erboristeria e, dimenticandosi per un attimo della stanchezza, le chiese se potesse darle una mano. Non avrebbe saputo da dove iniziare ovviamente, ma imparava in fretta. In ogni caso da lì a poco Ayuuki, per tenerlo occupato, lo invitò ad esercitarsi per migliorare il suo controllo del chakra. Alzò lievemente un sopracciglio fingendosi indispettito, ma faticava a nascondere un sorrisetto divertito. Ho capito ho capito è un modo per tenermi fuori dai piedi e impedirmi di far danni. D'accordo, ora ci provo. Sistemò le provette che la kunoichi aveva gentilmente offerto in sacrificio in modo che fossero a portata di mano e si preparò all'allenamento. Nel frattempo la Fuyutsuki si era voltata, intenta nel suo lavoro, dandogli le spalle. Shin rimase per alcuni istanti ad osservarla, e diversi pensieri gli attraversarono la mente. A pelle gli stava decisamente simpatica, e aveva dimostrato di avere un'ottima preparazione come ninja, anche se non l'aveva ancora vista in azione. Non che si augurasse di scoprire le sue capacità in quel frangente, essendo quella una semplice missione di ricognizione, anche se non si poteva mai sapere cosa riservava il futuro. Alla fine le rivolse solo poche parole, sospirando. Beh suppongo dovrei ringraziarti del pensiero, quindi buon lavoro. A quel punto si dedicò anche lui al suo compito, sebbene non la perdesse di vista un attimo. La giovane aveva visto giusto, lo shinobi era dotato di una vivace curiosità per tutto ciò che non conosceva. Prese comunque in mano una provetta dall'aria delicata e fece affluire il chakra nel palmo. Decise di iniziare con una quantità minima per non danneggiare lo strumento di vetro. Con attenzione allentò la presa per verificare la tenuta, ma l'oggetto scivolò inevitabilmente al suolo. Aspettandoselo era psicologicamente pronto e riuscì a recuperarlo al volo con la mano libera. Senza demordere, ritentò aumentando sensibilmente la quantità d'energia emessa. Aprendo il palmo la provetta restò perfettamente aderente alla pelle. Dopo alcuni secondi però vide il vetro coprirsi di crepe ed infine esplodere in mille pezzi. Ops...spero non ci tenessi troppo. Non aveva sbagliato di tanto, ma quel poco bastava a fare la differenza tra un lavoro ben fatto ed un fallimento. Ora però aveva dei parametri su cui lavorare, quindi gli sarebbe bastato perfezionare lo spessore della patina adesiva e la continuità del flusso per raggiungere l'obiettivo che si era prefisso. Alcune provette rischiarono ancora di cadere, ma furono salvate prima dell'impatto col suolo ed un'altra riportò fratture tali da divenire inutilizzabile, ma alla fine lo shinobi della Foglia riuscì a padroneggiare la tecnica limitando i danni. Quando Ayuuki si rivolse nuovamente a lui lo trovò seduto a gambe incrociate che giocava con una provetta, facendola ruotare lentamente tra le dita ed infine reggendola in equilibrio tramite il chakra adesivo sul dorso della mano. Quando lei si avvicinò interruppe il flusso, prendendo al volo la provetta con l'altra mano e riconsegnandola alla legittima proprietaria. In cambio ricevette un tonico dall'aria decisamente poco appetibile. Lo shinobi, che l'aveva osservata lavorare per tutto il tempo senza mai levarle gli occhi di dosso e che, con sguardo attento, leggeva la tensione dissimulata sul viso della ragazza, prese la repentina decisione di farle uno scherzo. Aveva valutato la situazione e ritenne di potersi arrischiare. Con un sorriso esagerato e socchiudendo gli occhi a mezzaluna prese la compressa e la frantumò con i denti, portando i frammenti sotto la lingua come era abituato perché il principio attivo fosse assorbito più velocemente dal corpo e quindi facesse effetto di lì a breve, come era richiesto ai medicinali ninja. La pastiglia era piuttosto amara, ma nulla di incommestibile, e subito Shin sentì tornargli le forze. Assicuratosi che non vi fossero effetti collaterali sgraditi decise di mettere in scena la sua piccola recita. Portandosi una mano alla gola finse, con tutta la bravura di cui era capace, di star soffocando. Strabuzzò quindi gli occhi e si lasciò cadere di peso all'indietro, atterrando con le spalle sul manto erboso con un piccolo tonfo. A quel punto rilassò tutti i muscoli del corpo lasciando andare gli arti e terminò chinando il capo di lato e chiudendo gli occhi. A quel punto trattenne il respiro per alcuni lunghi secondi restando perfettamente immobile, con i sensi concentrati sulla reazione della compagna di squadra. Se si fosse preoccupata per lui l'avrebbe lasciata fare per un poco, prima di riprendere teatralmente a respirare spalancando gli occhi. A seconda della sua faccia si sarebbe o meno messo a ridere a crepapelle. Se invece avesse avuto una reazione avversa sarebbe stato lesto a rotolare di lato per evitare la sua ira. In fin dei conti la conosceva da poco e non sapeva come l'avrebbe presa, quindi era pronto a tutto. In un certo senso quello era un test, per vedere cosa nascondeva la fanciulla sotto la maschera. In ogni caso una volta calmati le avrebbe sorriso. Ma aggiungendo, che so, un po' di miele per addolcire le pillole, perdono effetto o non lo fate perché siete sadici?
     
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17 replies since 20/8/2016, 09:34   190 views
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