Visita ad un'amico

[Add. Chakra - Kairi Uchiha, Shu]

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  1. Kairi Uchiha
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    Non disse altro riguardo alla descrizione interna del clan di Shu, limitandosi ad ascoltare in silenzio.
    Era più interessata al discorsi riguardante il suo passato da nukenin, e fu stupita nel sentire come il chunin riuscisse a prendere la cosa con una simile filosofia: lei non ci sarebbe mai riuscita. Non che facesse le cose per ricevere un riconoscimento o delle gratificazioni, le faceva perché era giusto e suo dovere farle per proteggere il suo villaggio ed il suo clan, ma allo stesso tempo era anche ingiusto che Shu venisse trattato in quel modo dopo aver lasciato tutto e tutti per anni, rischiando la sua stessa vita in nome degli abitanti di un villaggio che ora nemmeno si fidavano di lui. Scosse la testa quando le disse di non compiere una simile scelta
    Non è mia intenzione farlo, ci sono troppe cose a cui tengo nel villaggio e nel mio clan, non potrei mai lasciarle andare. In particolare nel caso in cui la ricompensa per una mia scelta fosse quella che avete e state ricevendo voi. No, mi conosco abbastanza da poter affermare che non reagirei allo stesso modo, anzi sarei probabilmente guidata dalla rabbia in una simile situazione. Per questo vi ammiro molto rispose, sinceramente colpita dal modo calmo e rilassato di Shu di affrontare quel tipo di situazione

    [...]


    Quando Kairi sentì i suoi piedi staccarsi inesorabilmente dalla roccia ed il suo corpo cadere verso terra, fu colta da un vera e propria ondata di panico. Come a rallentatore vide il chunin allungare la mano verso di lei nel tentativo di prenderla, invano. La giovane Uchiha per diversi secondi che le parvero interminabili vide la sua vita ed i suoi obiettivi scorrerle davanti Oh no...morirò, morirò per colpa del io stupido orgoglio!! Ho ancora così tanto da fare! Non posso dare a mio padre un simile dispiacere...io.... la centrifuga di pensieri fu bloccata da un tocco su varie parti del suo corpo, simile a quello di insetti che vi camminavano sopra o di una ragnatela, e pian piano non solo la sua caduta fu rallentata, ma cominciò persino a salire verso l'alto.
    Osservò i punti del suo corpo su cui sentiva quella strana sensazione senza però vedere nulla, ed alzò lo sguardo verso Shu quando quest'ultimo parlò Cerca di non dimenarti, o mi rendi il lavoro più difficile.
    O-ok... rispose la ragazza quasi in un sussurro, cercando di rimanere il più immobile possibile. Non aveva idea di come il chunin stesse facendo per tenerla appesa come un salame in quel modo, ma doveva trattarsi indubbiamente di una delle tecniche dei marionettisti. In qualche modo era diventata la sua marionetta in quel momento, e per quanto l'idea l'avrebbe inquietata in qualsiasi altra situazione, non poteva che essere grata del fatto che assieme a lei vi fosse proprio un possessore di quell'abilità.

    Appena le chiese se andava tutto bene annuì, anche se sarebbe stato chiaro a chiunque quanto fosse terrorizzata in quel momento grazie all'espressione ed al fatto che il suo viso fosse bianco come un panno appena lavato. Grazie... rispose quasi in un sussurro scendendo poi pian piano verso la parete, prestando la massima attenzione: sentiva le gambe deboli e quasi tremanti per l'enorme spavento appena passato, anche se cercava di darlo a vedere il meno possibile. Si stava enormemente vergognando in quel momento per la figura appena fatta, e per l'essere stata salvata in quel modo.
    Accettò di buon grado quando il sunese le offrì la mano in segno di aiuto, annuendo poi senza dire molto altro quando le disse come utilizzare al meglio il chakra repulsivo: non riuscì a capire se quel "senza troppi rischi" fosse o meno una frecciatina su ciò che era appena accaduto, ma decise di non indagare. D'altronde, se l'era cercata e non poteva di certo polemizzare a riguardo, non in quella situazione.
    Aspettò qualche minuto che il suo corpo smaltisse l'adrenalina ancora in circolo in maniera tale da poter riprendere un perfetto controllo dello stesso, per poi concentrare il chakra sotto la pianta del piede come aveva fatto poco prima con la roccia, utilizzandolo in questo caso per saltare più in alto. Non le servì molto per padroneggiare quella tecnica, appreso il chakra adesivo modulare quello repulsivo era molto più semplice, e nel giro di qualche tentativo riuscì ad eseguire dei salti soddisfacenti.
    Osservò poi l'uomo eseguire dei veri e propri scatti con lo stesso chakra, ma decise di lasciare perdere quel tipo di addestramento almeno per il momento. Aveva già appreso abbastanza e la caduta di poco prima l'aveva destabilizzata non poco, nonostante non fosse da lei smettere un allenamento in quel modo sentiva il bisogno di fermarsi qualche minuto.

    Ma qualcuno non era della sua stessa idea, e quando Shu le disse che l'addestramento era terminato un uomo, tal Girai Gumo, decise di attaccare briga proprio con loro. Non serviva un genio per intuire che si trattasse proprio di uno dei tanti aspiranti assassini di cui il chunin le aveva parlato poco prima Perfetto... pensò fra sé e sé la ragazza, osservando la situazione. Non era esattamente quello che desiderava in quel momento, ma c'era ben poco da fare. Quando Shu le disse di non intromettersi Kairi gli rivolse uno sguardo poco convinto: il ragazzo le aveva appena salvato la vita, e di certo non sarebbe rimasta ferma ad osservare la situazione nel caso in cui fosse andata male. Non rispose alle sue parole dunque, limitandosi a spostare lo sguardo sul nuovo arrivato.
    Quando Shu poi le disse di fidarsi di lui la ragazza sentì ancora una volta la strana sensazione di poco prima, e prima che potesse reagire nei confronti della marionetta che sbucava di sorpresa da sotto il terreno fu strattonata lontano, guidata da quelli che intuì essere dei fili invisibili, probabilmente di chakra. Il chunin però, troppo concentrato nel difenderla, fu colpito in pieno dalla marionetta cadendo al suolo mentre il sangue sgorgava copioso dal suo ventre.

    Per l'ennesima volta in pochi minuti la ragazza si era fatta salvare dal chunin, e la seconda volta quest'ultimo era persino rimasto ferito per colpa sua. Era una cosa che non poteva sopportare. Mentre un'ondata di rabbia invase il suo petto quasi fosse un vulcano in eruzione le sue iridi di norma carbone si tinsero di scarlato, mentre una piccola e solitaria tomoe compariva in entrambe. Maledetto! sibilò fra i denti, lo sguardo ora rabbioso rivolto verso il nemico, che nel frattempo stava continuando i suoi deliri rivolto al chunin di suna Così il grande Shu Akasuna verrà sconfitto dal povero Girai. Che smacco per uno dei diretti discendenti dello stesso Sasori. Ma la morte di qualcuno può portare alla gloria qualcun'altro continuò esplodendo in una fragorosa risata, facendo ancora una volta scattare la marionetta verso Shu, accasciato al terreno In questo modo concludiamo i giochi!

    La lama affilata della marionetta scattò veloce verso l'avversario, cercando di portare un fendente dal basso verso l'alto che avrebbe potuto tranquillamente squartare da una parte all'altra il petto di Shu se questi non fosse riuscito a difendersi, ma il colpo non arrivò al bersaglio. Kairi questa volta non più presa alla sprovvista e con i riflessi decisamente aumentati grazie allo sharingan, deviò la traiettoria del braccio della marionetta con un calcio, spostandola di qualche metro e facendole mancare il bersaglio.
    L'uomo in tutta risposta si girò ad osservarlo quasi schifato E tu cosa vuoi, moscerino di Konoha? Non sei tu il mio obiettivo, ma se vuoi giocare ce n'è anche per te, sai esclamò, mentre un sorriso sadico si formava sul suo viso. Senza aspettare oltre e non sapendo esattamente quali fossero le potenzialità del suo avversario, probabilmente molto più in gamba di lei considerata la velocità dei suoi attacchi, Kairi compose rapidamente i sigilli Serpente, Tigre, Cinghiale, Cavallo, Tigre... e portò la mano alla bocca, pollice ed indice chiusi: da essa fuoriuscì una palla di fuoco di 3 metri di diametro che si diresse verso l'avversario [Palla di Fuoco Suprema - Katon: Goukakyuu no Jutsu].

    Sperando che fosse un diversivo sufficiente per tenerlo impegnato il tempo necessario la giovane Uchiha si avvicinò poi a Shu, offrendogli un braccio per aiutarlo a rimettersi in piedi Forza, ti porto via da qui esclamò. Non sarebbe mai scappata, ne sarebbe rimasta ferma ad osservare una carneficina, non se lo sarebbe mai potuta perdonare.
     
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