I fratelli Jindai

Giocata introduttiva per Ryosuke e Kogen Jindai

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  1. Bartok
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    Cagna! Cagna Maledetta!

    II


    Potevamo continuare a scappare, ma sembrava che non avremmo mai trovato riparo. Quei maledetti cani ci avrebbero scovati sicuramente. Potevano fiutare il nostro odore e noi non aveva né i mezzi né l'esperienza necessaria per nascondere le nostre tracce. Più penetravamo nella foresta, più i latrati di quegli animali diventavano forti. Mi arresi all'idea che presto avremmo dovuto affrontarli. Fanculo! Doveva proprio dare fuoco alla casa? Pensai seccato, mentre continuavo a correre senza osare voltarmi. Non capivo il senso di quel gesto, anzi temevo che fosse legato alle stronzate semireligiose che aveva detto prima di ammazzare nostro padre. Il fumo e le fiamme ci avevano appiccicato un enorme bersaglio sulla schiena e ora l'intero villaggio sarebbe venuto a cercarci. Dovevamo assolutamente abbandonare quel posto il più in fretta possibile. Quando Ryosuke mi propose di scappare mentre lui avrebbe fatto da esca, urlai immediatamente: Non provare ad usare queste stronzate da eroe con me. Non ti lascerò qui da solo nel bosco. Avremmo affrontato insieme anche quella difficoltà, esattamente come avevamo fatto per il resto della nostra vita. Se quel giorno saremmo morti, l'avremmo fatto insieme. Dalla culla alla tomba. Anche se non capivo molte delle cose che mio fratello era solito dire e fare, sarei rimasto con lui fino alla fine. Mai l'avrei abbandonato, poiché avevo la sicurezza che lui avrebbe fatto lo stesso per me.


    Decisi ad affrontare a faccia a faccia i nostri inseguitori, interrompemmo la corsa lasciando che ci raggiungessero. In poco più di trenta secondi avevano colmato la distanza che ci separava e ora avevamo difronte un uomo e due merdosi cani di grossa taglia. Erano un dobermann e un pastore tedesco. Mentre lui e mio fratello si perdevano in chiacchiere, io, resomi conto di essere sostanzialmente in pigiama, mi guardai intorno per vedere se sarei riuscito a trovare qualcosa con cui difendermi. Fortunatamente, individuai un bastone abbastanza robusto a pochi metri di distanza da me e, senza esitare, scattai verso la direzione dell'oggetto, cercando di recuperarlo. Feci appena in tempo a raccoglierlo da terra e a mettermi in posizione di guardia, prima che uno dei due cani mi fu addosso. Quel maledetto animale pensava fossi la sua colazione, ma avevo tutta l'intenzione di non farmi assaggiare. Appena tentò di mordermi la gamba destra, frapposi il bastone tra me e lui, cosicché potesse sgranocchiare il legno e non la mia carne. Era velocissimo per essere un animale, quindi avevo dovuto dare il meglio per non farmi beccare. Non potevo assolutamente lasciare che mi ferisse agli arti inferiori. Se volevamo sopravvivere, dovevamo correre e non avrei potuto farlo con uno stinco maciullato. Non contento dell'antipasto, il bastardo provò anche con l'altra gamba, ma fui abbastanza rapido da riuscire a compiere un piccolo salto all'indietro. Anche se ora mi trovavo a circa un metro di distanza, l'animale continuò ad assalirmi, cercando di ferirmi nuovamente alla parte inferiore del corpo. Ancora una volta, tuttavia, quella tagliola per orsi che si ritrovava al posto della bocca si sarebbe chiusa sul mio bastone. Con un rapido movimento delle braccia, avevo usato la mia arma improvvisata per intercettarlo, in modo tale da evitare che si portasse via una piccola (ma importante) parte di me. Quando l'animale mollò la presa, non persi tempo e passai al contrattacco. Impugnando il bastone nella mano destra, avrei cercato di ferirlo agli occhi con un rapido movimento orizzontale da destra verso sinistra. Immediatamente dopo, avrei sollevato l'arma impugnandola con entrambe le mani. Come una mazza l'avrei calata sulla testa di quella bestia. Avrei concluso la serie con un colpo simile al precedente, ma portato in diagonale, da sinistra verso destra. Anche questo sarebbe stato mirato al suo capo, precisamente alla zona del muso. In quel modo avrei potuto ferirlo agli occhi e al naso. Avevo decisamente intenzione di fracassargli il cranio il più rapidamente possibile.

    Mentre io ero occupato ad affrontare il dobermann, Ryosuke sarebbe stato attaccato dall'altro cane, il pastore tedesco. L'animale avrebbe percorso rapidissimamente i metri che lo dividevano da mio fratello, poi con un balzo avrebbe provato ad azzannarlo alla gola. Se non avesse schivato, quel bastardo avrebbe cercato nuovamente di morderlo. Puntava alla spalla destra. Invece, se si fosse spostato dalla sua traiettoria, avrebbe rapidamente colmato la distanza che li separava continuando ad incalzarlo. Raggiunta la posizione adatta, avrebbe tentato di chiudere le sue fauci intorno alla sua gamba sinistra. Non contento di quei colpi, avrebbe proseguito quell'assalto dilaniando con i denti la parte del corpo del diciottenne che, a seconda della sua posizione, gli sarebbe risultata più vicina.


    Kogen Jindai - Riassunto Round

    Vitalità: 10 Leggere
    Ferite: - //

    Chakra: 17/20 Bassi
    Consumi: 1/2 Basso x 6
      Slot Difesa 1: - Parata con bastone.
      Slot Difesa 2: - Schivata con salto all'indietro.
      Slot Difesa 3: - Parata con bastone.
      Slot Azione 1: - Tondo da destra a sinistra, mirato agli occhi.
      Slot Azione 2: - Fendente diretto alla testa
      Slot Azione 3: - Fendente diagonale diretto al muso
      Slot tecnica 1: - //
      Slot tecnica 2: - //

    NOTE: - Nada.
     
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