Il fabbro e la veggente

free tra Shu e Cube

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  1. ~Cube
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    Il Fiore Lupo

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    Una richiesta... particolare.



    Il viaggio stava già durando da un paio di giorni, e all’interno della carrozza che trasportava oltre a me altre tre persone tra cui un genin di Konoha e un paio di giovani ragazzi, non avevo molte possibilità di svago; se non ragionare sulla missione che dovevo svolgere da lì a breve. Un compito a dire il vero piuttosto strano.

    La missiva dell’Accademia, che mi giunse alla solita maniera improvvisata, mi lasciò fin da subito colpito e dubbioso: in pratica dovevo, insieme ad un altro mio collega ninja, accompagnare e difendere un paio di persone nel loro viaggio di ritorno a casa. Inoltre la lettera specificava bene un altro punto: come ricompensa queste due autorità, se così si potevano definire, avrebbero elargito un po' delle loro conoscenze ai ninja che gli avrebbero seguiti e per quell’anno l’Accademia aveva scelto due persone di preciso. Me e un altro tizio che da lì a poco avrei conosciuto. Sospirai. Davvero, non avevo parole.

    Quando la carrozza giunse alla città segnata nella lettera scesi dal trasporto e allungai vistosamente le braccia, riprendendo fiato. Per quanto fosse stato un viaggio tranquillo e senza problemi ormai quell’affare di carrozza stava iniziando a stancarmi. Salutai con un cenno quel ninja di Konoha, il quale stranamente scese con me, e seguendo le indicazioni presi ad avvicinarmi alla località dove vivevano i due coniugi.

    Non ci misi molto e, ormai quando il sole stava per calare, giunsi davanti alla porta. Si trattava di una casa alquanto spartana, almeno esternamente, soprattutto se considerato che quelle due persone, per detto dell’Accademia, erano così famose e rappresentavano una risorsa così preziosa da proteggere con ben due ninja; nonostante non vi fossero mai stati problemi prima d’ora.

    Alzai il braccio, pronto a bussare, che all’improvviso la porta si aprì anticipandomi. Subito non individuai nessuno finché non udii una piccola vocina provenire dal basso. Si trattava di una vecchia signora, tremendamente bassa. Mi chiamò per nome e la cosa mi sorprese a dir poco. Mi invitò ad entrare e forzatamente, a causa della sorpresa, riuscii solo ad proferire un debole:-Permesso…-

    Mi avvicinai al tavolo osservando che il mio collega mi aveva preceduto, con un cenno di capo lo salutai. E sedendomi vicino mi sarei presentato:-Come ha ben detto signora… Mi chiamo Kato Yotsuki, Genin di Oto, e sono qui per proteggervi... sotto ordine dell’Accademia.-

    Avrei terminato così la mia frase, ancora leggermente disorientato dalla situazione che mi si stava parando di fronte.
     
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